Teleriscaldamento: ecco “come” e “perchè”
Nel corso del convegno di sabato 21 marzo, organizzato dall'amministrazione comunale, sono stati illustrati alcuni degli elementi del progetto preliminare per il teleriscaldamento in città. Quali saranno i benefici economici? E quelli ambientali? Quali le tutele per gli utenti?
Nel corso del convegno di sabato 21 marzo, organizzato dall'amministrazione comunale, sono stati illustrati alcuni degli elementi del progetto preliminare per il teleriscaldamento in città. Quali saranno i benefici economici? E quelli ambientali? Quali le tutele per gli utenti?
ALESSANDRIA – Avrà un’estensione di 53 km, con 700 allacciamenti previsti e l’equivalente di 65mila abitanti serviti, vedrà l’investimento di 95 milioni di euro e la riduzione di emissioni in atmosfera del 22% di anidride carbonica e del 25% di ossidi di azoto. La centrale, che si troverà nella zona vicina a La Casetta (la cartina al fondo dell’articolo), avrà una potenza termica di 130 megawatt ed una potenza elettrica di 25 mw. Questi i numeri del progetto preliminare per il teleriscaldamento presentato, nel corso del convegno “Teleriscaldamento: un’opportunità di sviluppo sostenibile”, dall’Ing. Marco Neri, direttore della Direzione Infrastrutture e protezione civile del Comune.
Il progetto è di iniziativa privata e costituisce una proposta che si inserisce all’interno dei meccanismi di project financing, ovvero di un finanziamento a lungo termine in cui il ristoro è garantito dai flussi di cassa previsti dalla attività di gestione dell’opera.
Come dice l’art. 153 comma 19 D.Lgs. 163/2006 che disciplina, appunto, la finanza di progetto, “gli operatori economici possono presentare alle amministrazioni aggiudicatrici proposte relative alla realizzazione in concessione di lavori pubblici o di lavori di pubblica utilità non presenti nella programmazione triennale”.
All’amministrazione spetta, dunque, il compito di valutare il pubblico interesse della proposta e, approvato il progetto preliminare, porlo alla base della gara per l’affidamento di una concessione, alla quale è invitato il proponente che assume la denominazione di promotore e che può esercitare diritto di prelazione.
Dopo l’approvazione del progetto definitivo sarà, dunque, indetta la conferenza dei servizi per l’ottenimento dei pareri di legge e della valutazione di impatto ambientale a cui seguirà l’approvazione del progetto esecutivo e, quindi, l’avvio dei lavori.
“La convenzione con il Comune per l’erogazione del servizio durerà 60 anni e non avrà costi per l’amministrazione. Nell’inverno 2016/17 – ha affermato Marco Neri – potranno già essere servite alcune zone, magari quelle che si trovano più vicine alla centrale. Come pensa il privato di recuperare 95 milioni di investimenti? La proposta di project financing ha un piano economico (che in fase di gara non può essere reso pubblico) che dimostra la sostenibilità dell’intervento attraverso il suo funzionamento, le tariffe applicate, le utenze raggiunte”.
Ma quali sono i benefici economici?
Secondo l’ing. Neri non ci sono dubbi: “Il teleriscaldamento porterà vantaggi sia economici, che ambientali”.
All’interno del progetto rientreranno, infatti, considerevoli risparmi sia per l’ente pubblico (il riscaldamento degli edifici e la manutenzione degli impianti), che per gli utenti (i costi di riscaldamento). Saranno, inoltre, realizzate diverse opere compensative, che saranno definite dal bando di gara, e la riqualificazione delle strade interessate dai lavoro.
Gli utenti avranno, inoltre, la possibilità di accedere ad un’offerta più ampia “l’allacciamento al teleriscaldamento – ha precisato Neri – non sarà un obbligo, ma un’ulteriore possibile scelta”.
Senza contare i cosidetti benefici per il “territorio”.
“Si tratterà di un investimento di 38,6 milioni – ha spiegato ancora Neri – 12 milioni per la realizzazzione della centrale, 20 milioni di euro per la realizzazione della rete, 6,6 milioni di euro per la realizzazione degli allacciamenti. Al netto dei costi per l’acquisto dei materiali con i quali l’investimento complessivo è pari a 95 milioni di euro”
A cui andrebbero aggiunti i benefici occupazionali “172 persone saranno impegnate nei cantieri per circa 7 anni (questi i tempi di realizzazione dell’opera) tra lavoratori edili e impiantistici per la centrale, edili, meccanici e di assistenza archeologica per la rete, lavoratori per le sottocentrali distaccate e studi locali di liberi professionisti, a cui si uniranno 25 nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato per la manutenzione della struttura”.
E quali i benefici per l’ambiente?
Il teleriscaldamento secondo coloro che sono intervenuti al convegno organizzato dal Comune costituisce una tecnologia all’avanguardia ed un’iniziativa che indubbiamente può portare benefici a livello ambientale.
“In primo luogo – ha spiegato Cesare Boffa, professore ordinario al Politecnico di Torino e presidente del Comitato Termotenico Italiano Eergia e Ambiete e della Federazione per l’uso razionale dell’energia – la centrale che sarà realizzata qui ad Alessandria sarà a gas in cogenerazione, che significa che bruciando il
gas necessario a scaldare gli edifici sarà prodotta una quantità di energia elettrica senza ulteriore consumo di un’energia termica primaria. In secondo luogo saranno considerevolmente diminuite le emissioni di anidride carbonica e ossidi di azoto in atmosfera. Senza contare che, se le tubature a bassa dispersione per la diffusione del riscaldamento sono destinate ad essere mantenute tali per i 60 anni previsti dalla convenzione, la centrale può essere rinnovata non appena ci saranno le basi tecnologiche per predurre energia da altre fonti”.
Infine i vantaggi per la sicurezza “che si otterranno eliminando 700 centrali termiche dalla città”, ha affermato Marco Neri.
Quali le tutele per gli utenti?
Marcella Pavan, Dirigente Dipartimento per la Regolazione di Aeegsi, l’autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico, si è occupata di spiegare gli strumenti che saranno a disposizione degli utenti per scegliere consapevolmente.
Dopo aver illustrato le funzioni e i poteri spettanti all’Aeegsi e gli strumenti in possesso dell’agenzia per tutelare il consumatore, la dottoressa ha, però, chiarito: “la legislazione in fatto di teleriscaldamento è ancora in evulazione e molto è strettamente dipendente dalla tipologia di contratto sottoscritta (la possibilità di recesso, le modalità di erogazione, i costi)”.
Ma perchè, allora, qualcuno storce il naso?
Nonostante i numerosi elementi positivi portati dai relatori intervenuti al convegno di sabato 21 marzo, restano ancora alcuni elementi in “sospeso”.
Gli utenti potranno recidere il contratto per il servizio di teleriscaldamento, probabilmente, dopo circa un anno, ma dovranno dotarsi autonomamente delle infrastrutture per tornare ad essere autonomi dal punto di vista energico?
Tra gli esempi di teleriscaldamento portati ci sono, spesso, quelli dei paesi nordici che, però, invece di centrali a gas in cogenerazione utilizzano fonti di energia rinnovabili o da materiali di scarto.
E poi l’indotto per il territorio… considerata l’entità della gara, il bando dovrà avere portata europea: quali, quindi, le garanzie per l’occupazione locale?
“Questo è solo il primo di uno dei momenti di informazione e dibattito che l’amministrazione dedicherà al tema – ha detto il sindaco Rita Rossa.
Intanto, venerdì 27 marzo alle 21 nell’ex crcoscrizione sud di via Parri 8, il Movimento Cinque Stelle organizza una serata di approfondimento e informazione su risparmio energetico e teleriscaldamento. Relazionerà l’ing Paolo Tkalez e interverrano i consiglieri regionali Giorgio Bertola e Paolo Mighetti.
TELERISCALDAMENTO – la cartina 
