Discariche, polo chimico di Spinetta Marengo e Terzo Valico; incontro pubblico ad Alessandria
Questa sera, venerdì 13 alle 21, un incontro pubblico in via Wagner per parlare di falde acquifere minacciate da discariche di rifiuti, del polo chimico di Spinetta e del Terzo Valico
Questa sera, venerdì 13 alle 21, un incontro pubblico in via Wagner per parlare di falde acquifere minacciate da discariche di rifiuti, del polo chimico di Spinetta e del Terzo Valico
ALESSANDRIA – Ad Alessandria venerdì 13 marzo alle 21 alla Taglieria del Pelo, via Wagner angolo corso XX Settembre, Medicina Democratica ha indetto un incontro pubblico sull’inquinamento delle falde acquifere nella Provincia di Alessandria.
Nell’acquese, come si è visto a Strevi il 10 scorso, più di 20 comuni sono contrari al discarica di Sezzadio, rigettata dal precedente Presidente della Provincia (eletto dai cittadini) Filippi, ed ora favorita dall’attuale Presidente della Provincia (non eletto dai cittadini) Rita Rossa.
A Spinetta Marengo, nonostante migliaia di firme raccolte, la stessa Rita Rossa (che lì è anche sindaco) non fa granché per impedire una nuova discarica. Proprio a Spinetta dove lo storico inquinamento che va dalla Montecatini alla Solvay ne sta calamitando dell’altro.
A Castello Armellino (tra Sale e Tortona) per trovare rifiuti inquinanti interrati in passato è bastato scavare a caso in meno dello 0,01% della superficie di una ex-cava di ghiaia. Lì oltre all’agricoltura ci va di mezzo l’acqua potabile e conseguentemente il valore di case e terreni.
Ad unire tali zone, apparentemente distanti, è un unico grande sistema di falde che unisce gran parte della provincia di Alessandria, che raggiunge i 1500 metri di profondità sotto la confluenza tra Orba e Bormida, e che costituisce una delle tre grandi riserve d’acqua del Piemonte, come riportato su http://www.regione.piemonte.it/ambiente/acqua/dwd/documentazione/testo_idrostat.pdf a pag 117 e 118. Difficile non usare epiteti nel definire la scelta di autorizzare discariche o attività pesantemente inquinanti in tutta l’area.
Ad unire la maggioranza degli abitanti della provincia di Alessandria sono anche le cave destinate a ricevere terre e rocce da scavo del Terzo Valico, concentrate nei comuni di Alessandria e Tortona. L’enorme movimento di materiale tra l’Appennino e quelle cave serve a seppellire definitivamente rifiuti interrati in passato (come a Castello Armellino, che è una di quelle cave) ed è un’occasione d’oro per smaltire illegalmente altri rifiuti industriali. Per salvare le falde acquifere (e con esse il valore di case e terreni) occorre mettere d’accordo (ed in questi incontri ci si prova) i Sindaci e la popolazione dell’Acquese, gli alessandrini contrari alle discarica di Spinetta (solo i cittadini perché il Sindaco di Alessandria pare ascoltare altre voci), le persone contrarie al Terzo Valico e gli agricoltori. I contrari al Terzo Valico perché appare sempre più evidente che, mentre è utilissimo alla mafia dei rifiuti, esso non porta nessun vantaggio al trasporto di merci in ferrovia. Anzi, sottrae le risorse necessarie a trasportare davvero le merci sui treni investendo (molto meno e creando molto più lavoro) su treni e linee ferroviarie. Gli agricoltori perché sono le prime vittime dell’inquinamento, si trovano a dover spendere decine di migliaia di euro per ricondizionare a loro spese i vecchi pozzi passanti (spesso perfettamente legali al momento della realizzazione) e si trovano a sostenere i costi della bonifica se nottetempo qualcuno scarica rifiuti su un loro terreno. Intanto, mentre si cerca un accordo tra persone spesso distanti, l’inquinamento delle falde acquifere lentamente (5 centimetri l’ora), ma inesorabilmente, avanza.
La mattina di sabato 14, dalle 9, alla Taglieria del Pelo verranno effettuate anche interviste. Sono ben accette ragioni a favore del Terzo Valico, visto che finora i politici favorevoli all’opera hanno declinato l’invito ad un confronto dichiarandosi non competenti dal punto di vista tecnico, senza però mandare alcun esperto. Tra gli intervistati ci sarà il Prof. Mauro Fornaro, psicologo, sul perché le persone finiscono con l’ignorare i pericoli.