Il garante “dei detenuti”, una figura utile per la città?
Discussa in commissione consigliare l'istituzione di una nuova figura all'interno dell'organico comunale. Si tratta del "Garante dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale". Dalla minoranza qualche perplessità: "Garante o non garante è una responsabilità di tutti a maggior ragione di chi ricopre un ruolo di responsabilità all'interno delle istituzioni"
Discussa in commissione consigliare l'istituzione di una nuova figura all'interno dell'organico comunale. Si tratta del "Garante dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale". Dalla minoranza qualche perplessità: "Garante o non garante è una responsabilità di tutti a maggior ragione di chi ricopre un ruolo di responsabilità all'interno delle istituzioni"
ALESSANDRIA – Sono circa 500 le persone che si trovano attualmente detenute all’interno delle strutture penitenziarie di Alessandria, San Michele e Don Soria, “due città nella città”, ed è proprio per porre particolarmente attenzione alla realtà carceraria ed ai legami che questa ha con la comunità cittadina, che l’amministrazione ha proposto, nel corso della Commisione congiunta Affari Istituzionali e Politiche sociali e sanitarie, l’istituzione della figura del “Garante dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale” e del regolamento che ne consegue.
“Quella che abbiamo in discussione oggi (ieri, ndr.) è un atto che è stato proposto ed istituito già da parecchi anni da diversi enti locali – ha spiegato l’assessore alla coesione sociale Mauro Cattaneo – Una scelta politica che negli anni, sempre più amministrazioni hanno deciso di intraprendere e che la giunta ha deciso di sostenere anche a seguito della sollecitazione da parte del garante regionale, l’onorevole Bruno Mellano
all’adozione di questa figura da parte dei 15 centri del piemonte presso cui hanno sede strutture penitenziarie”.
Perplessità da parte del consigliere del Popolo della Libertà, Teresa Curino che ha detto: “La figura del garante dei detenuti credo che nulla tolga e nulla aggiunga a quella che è già una responsabilità di una giunta di una città che ospita due strutture penitenziarie. Ritengo che un assessore con una delega a questo possa benissimo occuparsi della collaborazione, della tenuta di rapporti con gli istituti di detenzione che possono dare buoni risultati se vi è questa volontà. Garante o non garante è una responsabilità di tutti a maggior ragione di chi ricopre un ruolo di responsabilità all’interno delle istituzioni”.
Ma a sottolineare l’utilità della nuova figura istituzionale ci ha pensato il consigliere di maggioranza Mariarosa Procopio: “la figura del garante dei detenuti, in realtà, aggiunge qualcosa perchè è una figura normalizzata e regolamentata. Avere una figura che ha un ruolo riconosciuto legislativo con degli impegni previsti da un regolamento sicuramente è un valore aggiunto che tra l’altro arriva in un momento storico particolare. A seguito, infatti, della condanna da parte della corte europea dei diritti ci sono stati dei decreti da gennaio ad oggi che hanno bisogno di figure istuzionali che facciano anche da collegamento tra le istituizioni che interagiscono tra loro in questo contesto.
Esiste un garante nazionale dei detenuti, così come garanti regionali; il fatto di avere un garante comunale, consente, insomma, di entrare in quella rete di coordinamento prevista dalla legge”.
Avendo dato la votazione in commissione esito positivo (se pur con l’astensione degli esponenti di Fratelli d’Italia e Pdl), dopo l’approvazione in consiglio comunale, verrà emanando un bando attraverso il quale saranno presentate diverse candidature e, così come avviene per altre nomine in altri enti, il sindaco sceglierà la persona che ritiene più indicata allo svolgimento dell’attività, che verrà svolta in maniera gratuita.
“Il vero punto positivo che questa figura può avere nelle istituzioni – ha aggiunto ancora l’assessora Cattaneo – è il fatto che, molto sotto traccia, ci sono molti soggetti attività sul territorio che lavorano insieme alle strutture carcerarie e che una figura di questo tipo può davvero avere un ruolo di coordinamento circa le energie che
Riconoscimento di un ruolo di garanzia dei diritti sia delle persone che vivono in carcere ma anche di chi
Abbiamo un ruolo di coordinamento circa e associazioni che vivono e operano fuori dal carcere.
Ma anche la comunità locale”.
Si sta avviando, ad esempio, una convenzione laboratorio che unisca il laboratorio di falegnameria dell’istituto Don Soria che si pensa potrà produrre le pedane per fare in modo che gli esercizi commerciali di alessandria siano accessibili alle persone con disabilità.