Verde pubblico, i volontari ci sono. Ma chi innaffia?
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24 Settembre 2014
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Verde pubblico, i volontari ci sono. Ma chi innaffia?

Prima riunione di coordinamento dei volontari ed enti che si occupano della cura del verde pubblico. Gli impianti di irrigazione ci sono, ma sono guasti e non ci sono le risorse per ripararli. Allo studio soluzioni alternative

Prima riunione di coordinamento dei volontari ed enti che si occupano della cura del verde pubblico. Gli impianti di irrigazione ci sono, ma sono guasti e non ci sono le risorse per ripararli. Allo studio soluzioni alternative

ALESSANDRIA – La volontà c’è. Sono le risorse, come sempre, che mancano. Prima riunione ieri dei gruppi e associazioni che si occupano di manutenzione del verde pubblico e che hanno in adozione un’aiuola. L’incontro è nato nell’ambito della neo costituita consulta del volontariato, gruppo ambiente e protezione civile, e a promuoverlo è stato Pierluigi Cavalchini, di Pronatura, insieme al funzionario comunale dell’ufficio verde pubblico.
“L’intento è quello di coordinare le attività, per evitare di sovrapporci, ma anche di creare un contatto costante tra tutti noi”, ha premesso Cavalchini. Amiu e Amag compresi, presenti alla riunione.
Ma è dalle associazioni che emergono le segnalazioni di piccoli grandi problemi, come la difficoltà di innaffiare le aiuole. “Quest’anno è andata bene, perchè ha piovuto molto – ha fatto presente una volontaria – Quando abbiamo necessità di innaffiare l’aiuola chiediamo alla parrocchia che gentilmente ce la fornisce. Ma non è sempre possibile avere un punto di approvvigionamento vicino”.
In effetti esiste un impianto di irrigazione dotato di 60 punti di erogazione, spiega il dirigente, “ma è rotto e non si sono le risorse per ripararlo”. A questi si aggiungono i 40 di Amag, dedicati all’innaffiamento delle rose.
Ipotesi alternative? Trasportare l’acqua con una autobotte (si, ma chi ce l’ha?), utilizzare l’acqua del depuratore degli orti: “basta un filtraggio, e si può usare”, spiega l’incaricato di Amag. Ipotesi che “andrà valutata”.
C’è poi chi chiede la recinzione di un’area pubblica, ma di fatto usata da un condominio i quali condomini si occupano della manutenzione. Pare non sia possibile, poiché se l’area è pubblica, deve restare accessibile.
“La nostra disponibilità a trovare soluzioniè piena  – dice l’assessore all’ambiente Claudio Lombardi – certo le risorse mancano, e non è neppure colpa del dissesto, è la politica centrale che colpisce l’anello più debole, i comuni”. 
Il dialogo è stato comunque stato aperto.
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