Tre nuovi dottori di ricerca al DRASD
I nuovi dottori sono Danel Bosioc, Paolo Lodi Pizzocchero e Paolo Marta. Balduzzi: "Un collegamento costante tra ricerca e attualità istituzionale"
I nuovi dottori sono Danel Bosioc, Paolo Lodi Pizzocchero e Paolo Marta. Balduzzi: "Un collegamento costante tra ricerca e attualità istituzionale"
Giovedì 24 luglio, Daniel Bosioc, Paolo Lodi Pizzochero e Paolo Marta hanno sostenuto l’esame finale di dottorato di fronte alla commissione presieduta dal prof. Gianpaolo Parodi (Università di Pavia) e composta dai proff. Sergio Foà (Università di Torino) e Luca Geninatti Saté (Università del Piemonte Orientale). Al centro della discussione, molto apprezzata dalla commissione con giudizi positivi per tutti i candidati, tre lavori di tesi vertenti su temi di particolare interesse nel dibattito scientifico pubblicistico e in quello istituzionale: i regolamenti interni dei Consigli regionali nel sistema delle fonti (Bosioc), il potere sanzionatorio delle autorità amministrative indipendenti (Lodi) e il danno all’immagine della pubblica amministrazione (Marta).
Un “collegamento costante tra ricerca e attualità istituzionale” che, ha ricordato il prof. Renato Balduzzi, che del DRASD è coordinatore e fondatore, “il nostro dottorato persegue sia a livello di lavoro individuale dei dottorandi sia mediante laboratori di gruppo e iniziative pubbliche, allo scopo di promuovere nei fatti il dialogo tra la realtà e la pratica del diritto pubblico e lo studio scientifico della materia, in una chiave di trasferimento reciproco di conoscenze che più ampiamente caratterizza l’azione dell’Ateneo del Piemonte Orientale nel panorama locale e nazionale, come mostrano i risultati di eccellenza sul piano della didattica e della ricerca recentemente attestati dalle valutazioni dell’ANVUR”. Ed è in questo solco, ha concluso Balduzzi, che il dottorato intende proseguire, “rafforzando le proprie collaborazioni esterne sia accademiche (ad iniziare da quella già esistente con l’Università Cattolica del Sacro Cuore) sia istituzionali, e contribuendo ad incrementare quei risultati, anche nella prospettiva di elevare la professionalizzazione e l’occupabilità dei propri dottori”.