Polo chimico, per gli otto imputati chiesti più di 125 anni
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16 Luglio 2014
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Polo chimico, per gli otto imputati chiesti più di 125 anni

Il pubblico ministero Riccardo Ghio ha concluso la lunga requisitoria terminata con la richiesta delle pene a carico degli otto imputati. La parola passa agli avvocati di parte civile

Il pubblico ministero Riccardo Ghio ha concluso la lunga requisitoria terminata con la richiesta delle pene a carico degli otto imputati. La parola passa agli avvocati di parte civile

ALESSANDRIA – 12:00 Per gli otto imputati chiesti più di 125 anni 
Si è conclusa la lunga requisitoria del pubblico ministero Riccardo Ghio, al termine della quale il pm ha esplicitato la richiesta delle pene per gli otto imputati: più di 125 anni in totale.
L’accusa ha attribuito maggior responsabilità agli amministratori delegati delle società, Carlo Cogliati, Bernard de Laguiche Pierre Jacque Joris, chiedendo per loro 18 anni di pena.
Minori ma non meno consistenti le pene richieste per gli altri imputati:
Giorgio Carimati – 16 anni e 9 mesi
Giulio Tommasi – 10 anni
Salvatore Bonoraglio – 15 anni e 6 mesi
Giorgio Canti – 15 anni e 6 mesi
Luigi Guarracino – 15 anni e 6 mesi
A tali richieste vanno, inoltre, aggiunte le pene accessorie, come l’interdizione dai pubblici uffici.

Ghio ha infine invitato la corte, in caso di condanna parziale o totale degli imputati, a valutare “se non debbano essere trasmessi gli atti per falsa testimonianza nei confronti dei testi Colatarci, Lodone e Trezzi”.
 
Il Ministero dell’Ambiente conferma la richiesta delle pene del pubblico ministero e chiede danni per 100milioni di euro. 
 


Si dovrebbe concludere oggi, mercoledì, nell’udienza fissata davanti alla Corte d’Assise del tribunale di Alessandria, la lunga requisitoria del pubblico ministero Riccardo Ghio. L’attenzione è tutta sulla richiesta delle pene che la pubblica accusa contesterà agli otto imputati al processo per omessa bonifica ed inquinamento delle acque.
Nelle udienze precedenti, il pubblico ministero ha ripercorso le fasi salienti dell’inchiesta partita nel 2008 a seguito della cosiddetta “emergenza cromo”, ossia il superamento di una ventina di parametri relativi alla presenza di sostanze altamente inquinanti e pericolose nell’area dell’ex zuccherificio. Ghio ha parlato più volte di “verità contenute nei documenti” messi agli atti, prodotti dalle stesse aziende che si sono succedute nella gestione del polo chimico di Spinetta Marengo; di “analisi occultate ad arte” dalle aziende per “nascondere” agli enti il reale stato di inquinamento delle acque e dei terreni. Gli imputati sono tutti ex direttori e dirigenti di Montedison e Solvay: Carlo Cogliati, Bernard de Laguiche, Pierre Jaques Joris, Giorgio Carimati, Giulio Tommasi, Salvatore Boncoraglio, Giorgio Canti e Luigi Guarracino.
Dopo l’arringa di Riccardo Ghio prenderanno la parola gli avvocati di parte civile per le arringhe finali. E’ già statto fissato il calendario di udienze fino al prossimo autunno quando è attesa la pronuncia della Corte presieduta dal giudice Sandra Casacci. 
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