Ex-circoscrizioni come “quartieri”? La parola ai cittadini
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Ex-circoscrizioni come “quartieri”? La parola ai cittadini

Prosegue il lavoro della commissione Affari Istituzionali in materia di partecipazione. La bozza di regolamento inizia a prendere forma: (ri) nascita di 5 ambiti territoriali, definiti "quartieri" che corrispondono alle ex circoscrizioni. E una serie di incontri con i cittadini di ogni ambito territoriale per spiegazioni e suggerimenti

Prosegue il lavoro della commissione Affari Istituzionali in materia di partecipazione. La bozza di regolamento inizia a prendere forma: (ri) nascita di 5 ambiti territoriali, definiti "quartieri" che corrispondono alle ex circoscrizioni. E una serie di incontri con i cittadini di ogni ambito territoriale per spiegazioni e suggerimenti

 ALESSANDRIA – Cinque quartieri, corrispondenti ai cinque ambiti territoriali che solo fino a qualche anno fa si chiamavano circoscrizioni. Questo è uno dei primi punti fermi della bozza di regolamento sulla partecipazione territoriale di cui si sta occupando la commissione consiliare Affari Istituzionali. I primi due articoli, sempre in formato di bozza, che inizierà a prendere una consistenza diversa solo dopo agosto (a detta del presidente della commissione Nicola Savi), si concentrano proprio sulla conformazione territoriale, con numero e denominazione degli ambiti.
Le cinque ex circoscrizioni (Alessandria Centro, Sud, Europista, Nord e Fraschetta) tornerebbero quindi a vivere, sotto forma di “quartieri”. Che a loro volta potranno però diventare ambiti autonomi per un massimo di 23 (come erano i 23 quartieri delle diverse zone) quartieri. Come? “Ad esempio- spiega Savi – all’interno dell’ambito della Fraschetta, il quartiere di Mandrogne decide dopo un po’ di tempo di avere un proprio consiglio di quartiere e un proprio presidente, che si va a quel punto solo ad aggiungere all’ambito territoriale di base, ovvero ai cinque quartieri riconosciuti come partenza dall’amministrazione comunale”.

Un ragionamento che il presidente concentra però su alcuni di questi quartieri, per una questione di conformazione territoriale. “Discorso diverso per quella che era l’ex circoscrizione Centro, che non è ripartita in altri paesi”. Non è ripartito, “ma è ripartibile” ovvero non ci devono essere limitazioni di “partecipazione”. Così ad esempio dal quartiere centro potrebbero nascere altre “cellule” di quartieri, come Borgo Rovereto che per la sua connotazione particolare potrebbe decidere di creare un consiglio di quartiere autonomo. O come Marengo. Per la promozione e la discussione di questo regolamento che segnerà il “nuovo” processo di vita delle ex circoscrizioni, l’amministrazione comunale e la commissione Affari Istituzionali hanno pensato ad un ciclo di incontri, uno per ogni quartiere. “Questo servirà anche a capire che aria tira- sostiene il consigliere 5 stelle Domenico Di Filippo – E cercare di stimolare i cittadini….parlare con loro”. Insomma iniziare a far comprendere “cittadini cominciate a contare sulle decisioni e sul futuro dei quartieri del territorio”, aggiunge Di Filippo.

I consigli di quartiere sarebbero formati da membri residenti in quel territorio, e non più eletti come in passato, ovviamente a titolo gratuito. “Questo progetto – interviene il presidente della Lega Nord, Sarti – va ben oltre la nostra idea di federalismo. Va verso una super frammentazione molecolare del territorio che prende più le sembianze di indipendentismo che non di federalismo. Con questo disegno, c’è comunque bisogno di qualcuno che coordini e tenga le redini di tutti i quartieri che si possono venire a formare”. Insomma tutto il contrario di quello che sta avvenendo a livello nazionale, è il commento di Sarti: “tutto si riduce, parlamentari, senatori….e noi invece portiamo ad una moltiplicazione il numero dei consiglieri dei diversi quartieri”.
D’accordo invece nel “non limitare” e non definire il numero massimo di questi stessi ambiti territoriali è l’assessore Mauro Cattaneo: “lascerei aperto il numero, che si diversifica in base al territorio ma anche secondo le esigenze della popolazione che vive in quell’ambito”.

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