I fondi consigliari destinabili a “situazioni di emergenza”
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G.B. - giulia.boggian@alessandrianews.it  
1 Luglio 2014
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I fondi consigliari destinabili a “situazioni di emergenza”

Modificati alcuni articoli del Regolamento del Consiglio comunale. Viene integrata la richiesta del'Idv di poter destinare parte del fondo o l'intera somma (500 euro del presidente del gruppo e i meno di 200 euro dei consiglieri all'anno) a situazioni come l'emergenza abitativa, ambientale o sociale

Modificati alcuni articoli del Regolamento del Consiglio comunale. Viene integrata la richiesta del'Idv di poter destinare parte del fondo o l'intera somma (500 euro del presidente del gruppo e i meno di 200 euro dei consiglieri all'anno) a situazioni come l'emergenza abitativa, ambientale o sociale

 ALESSANDRIA – Alcune importati modifiche al Regolamento del Consiglio comunale sono state portate all’attenzione della commissione Affari Istituzionali e dovranno poi trovare il consenso dell’intero Consiglio. Ma intanto per alcuni commissari, come Domenico Di Filippo del Movemento 5 stelle si può già parlare di uno stato di “liberazione”: “finalmente dopo tanto tempo siamo arrivati ad approvare queste modifiche”. Gli articoli in questione sono il 28 e il 64 e nel dettaglio si tratta da un lato del fondo a disposizione dei diversi gruppi politici che siedono in Consiglio e della loro possibile destinazione e dall’altro della “trasparenza” delle decisioni e delle questioni che riguardano le società partecipate.

Il fondo assegnato ad ogni gruppo consiliare per spese e attività di tipo istituzionale (come acquisto o stampa di pubblicazioni; spese postali; carte e valori bollati; organizzazione e partecipazione a convegni, riunioni o incontri; rappresentanza; spese di trasferimento, ristorazione e alberghiere dei consiglieri per lo svolgimento della loro attività istituzionale e di terzi partecipanti che li accompagnano alle iniziative di interesse del gruppo) è di 500 euro annui per il presidente del gruppo e per il vicepresidente del Consiglio; mentre i consiglieri hanno a disposizione poco meno di 200 euro all’anno. Una cifra complessiva – per tutto il Consiglio – che si aggira sui 10 mila euro destinati ai nostri politici, “vincolati alle spese istituzionali”. Oggi si aggiunge una nuova possibilità, voluta e portata avanti con forza dal gruppo dell’Italia dei Valori e in particolare dalla lettera aperta che era stata presentata ancora nel 2013 dal presidente Simone Annaratone. “La richiesta – in linea con i doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale – prevede che ogni presidente di gruppo consiliare possa scegliere uno o più vincoli di destinazione per una parte o per la totalità del proprio fondo annuale, da trasferire a particolari situazioni di criticità che la comunità si è trovata a dover affrontare, come situazioni di emergenza abitativa, piuttosto che ambientale o sociale”. Grande soddisfazione per il capogruppo dell’Idv, che aveva destinato il proprio fondo proprio al’emergenza abitativa lo scorso anno: “un passo in avanti, che avvicina il Consiglio comunale alla città” è stato il commento di Annaratone.

Ma la soddisfazione arriva anche dai banchi della minoranza: il pentastellato Domenico Di Filippo tiene alta la bandiera della “trasparenza” con la modifica che deriva proprio dalla commissione di controllo delle società partecipate del Comune. Si tratta del “Diritto di informazione dei consiglieri comunali relativamente alle società di capitali, fondazioni e consorzi”: “Il Consiglio comunale verifica, annualmente, se le previsioni contenute nel bilancio previsionale dell’ente, relative agli enti partecipati, siano state rispettate da parte degli stessi. La relazione del dirigente del Settore Finanziario è preventivamente sottoposta all’esame del Collegio dei Revisori del Comune per l’espressione del parere di competenza. All’esito delle verifiche il Consiglio comunale si esprime con uno specifico voto”. Inoltre devono essere rese note al Consiglio le convocazioni dei Consigli di Amministrazione dell società partecipate, i diversi punti all’ordine del giorno dal sindaco o da un suo delegato. “Questo è un passaggio importante – commenta Di Filippo – perchè permette che tutti si venga informati sulle decisioni che l’amministrazione intende prendere o portare avanti, così da evitare – come è già successo – che le scelte vengano fatte all’insaputa del Consiglio comunale”. E per rendere ancora meglio l’idea porta l’esempio, più volte criticato e denunciato dai 5 Stelle – del rinnovo del contratto del direttore del CdA di Aral: “forse questa azione non si sarebbe fatta senza informare il Consiglio se questa modifica del Regolamento fosse stata già presente”.

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