Il sindaco chiede la “revoca CdA Amag”. Fabbio: “E’ già decaduto”
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G.B. - giulia.boggian@alessandrianews.it  
22 Gennaio 2014
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Il sindaco chiede la “revoca CdA Amag”. Fabbio: “E’ già decaduto”

C'è chi "rimette il proprio mandato" come il presidente dell'Amag Pietro Bianchi e chi come il sindaco manda una comunicazione per "convocare l'assemblea dei soci e chiedere la revoca del CdA e la nomina del nuovo". Ma c'è anche ci sostiene - come Piercarlo Fabbio - che "è venuto meno il numero legale, quindi il CdA è formalmente già decaduto"

C'è chi "rimette il proprio mandato" come il presidente dell'Amag Pietro Bianchi e chi come il sindaco manda una comunicazione per "convocare l'assemblea dei soci e chiedere la revoca del CdA e la nomina del nuovo". Ma c'è anche ci sostiene - come Piercarlo Fabbio - che "è venuto meno il numero legale, quindi il CdA è formalmente già decaduto"

 ALESSANDRIA – Poche ore e quella che sembrava una piccola miccia accesa sulla partecipata Amag si è ben presto trasformata in un rogo. Tutto è avvenuto nella mattinata di ieri, martedì 21 gennaio, giornata in cui si sarebbe dovuto tenere un Consiglio di Amministrazione dell’azienda per ottemperare ai due posti ancora vacanti dopo la revoca dell’incarico di consigliere all’ingegner Marco Neri, per incompatibilità, e dopo le dimissioni del consigliere Giampiero Cerruti. Ma è necessario fare un piccolo passo indietro: la piccola “miccia” sembra infatti essere stata accesa dalle dimissioni della rappresentante dei piccoli Comuni, la consigliera Federica Monti. Tre consiglieri su cinque, il CdA crolla.
Le prime informazioni “ufficiali” però di una piccola tempesta che si stava per abbattere su Amag e sul Comune in qualità di socio di maggioranza, con una quota quasi del 75%, sono arrivate direttamente dalle parole del presidente dell’azienda, Pietro Bianchi, nel suo incontro mattutino con il sindaco. “Ho messo a disposizione il mandato – ha dichiarato il presidente Bianchi – in quanto l’unico interesse che ho sempre avuto è quello di dare una mano a risolvere i gravi problemi della città in cui sono nato, anche a costo di grandi sacrifici personali e professionali. Rimango, quindi a disposizione, se dovesse servire, per continuare a dare una mano in totale trasparenza, onestà e serietà e senza alcuna disponibilità a compromessi e giochetti di sottobosco che non appartengono al mio modo di essere ed alla mia cultura e che comunque sono stati, a mio parere, una delle principali cause del decadimento della situazione italiana. Non ho mai visto il mio mandato di presidente come un incarico politico, in quanto politico non sono, ma esclusivamente come mandato tecnico che deve andare oltre agli interessi delle singole parti e deve mirare al bene comune”. Le dimissioni improvvise del consigliere che rappresentava i piccoli Comuni, e il CdA “bollente” che era previsto per il pomeriggio hanno creato una condizione che il presidente Bianchi ha definito “di difficoltà per l’azienda”, consigliando quindi al primo cittadino “per il bene dell’azienda, dei suoi soci e di tutta la cittadinanza” di azzerare l’organo amministrativo di Amag così da nominare un nuovo Consiglio di Amministrazione “in grado di rispondere alla esigenze di capacità e professionalità”.

Passano poche ore dall’incontro Bianchi- Rossa, quando il sindaco comunica di aver mandato una lettera all’azienda, al suo presidente per “chiedere la convocazione dell’Assemblea societaria così da poter chiedere la revoca dell’attuale CdA e procedere alla nomina di uno nuovo”. “In un momento così delicata rispetto al contesto in cui Amag si colloca e deve operare, appare indispensabile che la Società stessa sia in grado di svolgere, con la massima efficacia possibile, la propria attività sia in termini di scelte strategiche che di conseguenti pianificazioni operative – si legge nella comunicazione del primo cittadino – L’azzeramento dell’Organo e il conseguente rinnovo sono necessari per ridare impulso all’attività della s società individuando un Organo di Governo che, nella sua completezza, sia in grado di affrontare le importanti sfide che attendono Amag Spa”.
Quindi il presidente Bianchi rimette il suo mandato alle decisioni di Rita Rossa, che chiede che l’assemblea dei soci si riunisca al più presto per revocare l’attuale CdA e procedere alla nomina di un organo di governo nuovo.

A questa lettura del “caos” Amag c’è però chi ne presenta una differente: l’ex sindaco Piercarlo Fabbio ci tiene a precisare come “non ci siano né dimissioni, né revoche o richieste di questo genere. Più semplicemente con le dimissioni della consigliera Monti, il Consiglio d’amministrazione non ha più il numero legale per reggersi sulle proprie gambe, essendo rimasti due consiglieri su cinque. Quindi il CdA è già automaticamente decaduto”. E non è tutto perché “per effetto del Codice Civile, ora il controllo, la gestione dell’amministrazione ordinaria passa nelle mani dei Revisori dei Conti dell’azienda, che hanno anche il compito di convocare l’assemblea societaria”. “E non il sindaco, oppure il presidente dell’azienda” precisa il presidente del gruppo consigliare del Pdl. Che insieme ai colleghi consiglieri, ha presentato un’interpellanza proprio su questo nuovo “caso Amag” appena scoppiato. “Rilevato come in un solo anno e mezzo si siano avvicendati ben tre presidenti e diverse composizioni del CdA, salvo la costante presenza dell’amministratore delegato Giampiero Borsi, senza che l’azienda ne abbia avuto un reale beneficio, anzi, continuando a mostrare, giorno dopo giorno, sempre maggiori difficoltà e
verificato come la sindaca abbia impiegato tempi lunghissimi a predisporre le dovute sostituzioni dei vertici aziendali, con percorsi tali da ritenersi inspiegabili necessitando l’azienda di un’operatività continua e costante” si chiede “quali siano le immediate decisioni che l’amministrazione intende assumere avendo fin qui già creato ben più di un problema ad una società considerata fino a poco tempo fa un fiore all’occhiello dell’amministrazione, mentre la ‘cura’ a cui è stata sottoposta non ha sicuramente dato risultati soddisfacenti e in sintonia con le necessità e le esigenze della popolazione alessandrina e dei Comuni soci”.

Uno “scontro” politico non solo tra maggioranza – ovvero amministrazione comunale – e opposizione – Pdl in prima linea, ma che sembra riflettere anche alcune tensioni “politiche” interne alla stessa maggioranza di governo di Palazzo Rosso e delle componenti del Consiglio comunale. Lo stretto riferimento sembra volgere verso Pd e Moderati: il primo gruppo consigliare di maggioranza e il sindaco a sostegno di una figura come quella del presidente Pietro Bianchi, mentre i Moderati e il loro rappresentante Cesare Miraglia a sostegno dell’ad Gian Piero Borsi. E si sa che tra i due principali vertici dell’Amag (presidente e amministratore delegato) non è mai corso buon sangue. Ora non resta che attendere i risvolti “tecnici” di modalità di convocazione dell’assemblea dei soci dell’azienda ( che sarà probabilmente l’11 febbraio) e dei bandi per la nomina e la proposta dei nuovi nomi del CdA da un lato e dei risvolti prettamente “politici” che questa bufera trascinerà con sé.

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