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Cristian ancora in prognosi riservata. Indagine: “impossibile usale l’elisoccorso”
L'assessore Ugo Cavallera ha riferito ieri in aula sul caso dei gemellini di Domodossola e promette la chiusura dell'indagine in tempi brevi. "La sera del 4 gennaio l'elisoccorso non si è potuto alzare in volo per le condizioni meteo". Aperta anche un'inchiesta giudiziaria per la morte di Aurora. Il bimbo sopravvissuto resta in terapia intensiva
L'assessore Ugo Cavallera ha riferito ieri in aula sul caso dei gemellini di Domodossola e promette la chiusura dell'indagine in tempi brevi. "La sera del 4 gennaio l'elisoccorso non si è potuto alzare in volo per le condizioni meteo". Aperta anche un'inchiesta giudiziaria per la morte di Aurora. Il bimbo sopravvissuto resta in terapia intensiva
ALESSANDRIA – Ha superato un’altra notte il piccolo Cristian, il gemellino di Domodossola sopravvissuto dopo il parto prematuro e un trasferimento di 7 ore in ambulanza da Domodossola ad Alessandria. Le condizioni del piccolo restano critiche e il gemellino è ancora in terapia intensiva. La prognosi non sarà sciolta prima di una settimana di tempo. La procura della Repubblica di Alessandria ha aperto intanto un fascicolo per accertare eventuali responsabilità per la morte della piccola Aurora, la gemellina deceduta in ospedale. E’ stata disposta l’autopsia sul corpicino dlla piccola. Nel contempo, l’assessore, Ugo Cavallera (nella foto), ha riferito alla Commissione regionale Sanità sul caso.
Confermata l’avvio dell’indagine da parte della Direzione regionale Sanità per accertare fatti e comportamenti.
“Abbiamo disposto un’indagine per una doverosa esigenza di chiarezza nei confronti della famiglia, alla quale rinnoviamo la nostra vicinanza per il dolore, e per la corretta comprensione, in un’ottica di trasparenza amministrativa, di come si sono svolti i fatti. Gli accertamenti che abbiamo disposto partono dalle fasi di assistenza medica specialistica alla gravida, alla valutazione delle cure nel reparto ostretico-ginecologico di Domodossola, al trasporto della paziente dall’ospedale territoriale all’ospedale di riferimento” ha dichiarato Cavallera.
Il direttore regionale della Sanità Sergio Morgagni, ha affermato: “Fino alla chiusura dell’ indagine, non è possibile trarre conclusioni oggettive e definitive (occorre esaminare, oltre le relazioni e la documentazione clinica, anche i resoconti delle telefonate da e verso il 118).
Da tempo sono stati definiti appositi protocolli operativi, sia per il Servizio di Trasporto Avanzato Materno (Stam) di livello aziendale, sulla base di indicazioni organizzative regionali del 2008, sia per il Servizio di Trasporto Emergenza Neonatale (Sten), di livello regionale risalente al 2007, entrambi recentemente aggiornati.
Ad oggi, gli elementi certi riguardano le varie fasi, nell’arco temporale di circa sette ore, dal momento in cui la signora è giunta al Dea dell’ospedale di Domodossola, alla valutazione delle sue condizioni da parte dei medici del reparto di Ostetricia e di Ginecologia, alla ricerca del punto nascita di Terapia Intensiva Neonatale nel quale trasferire la signora, vista la non disponibilità dell’Ospedale di Novara, al trasferimento all’Ospedale di Alessandria dove è avvenuto il parto.”
Il direttore del Dipartimento del 118, Danilo Bono, su richiesta di alcuni consiglieri ha puntualizzato in merito alla presenza dello Servizio di trasporto materno infantile e sul mancato utilizzo dell’elisoccorso.
“Lo Stam non è un ambulanza specifica, ma è un servizio che viene configurato con la presenza sull’ambulanza medicalizzata di un ginecologo e di un ostetrico nei casi nei quali è necessario trasferire la partoriente in un centro nascite attrezzato per le gravidanze a rischio.
Lo Sten (Servizio trasporto emergenza neonatale) è un servizio con ambulanza allestita specificamente con incubatrice, con la presenza di un medico neonatologo e di infermiere pediatrico di area critica, per il trasporto dei neonati prematuri verso le strutture dotate di Terapia intensiva neonatale.1
Per quanto riguarda l’utilizzo del servizio di elisoccorso, in base alla verifica effettuata, come da prassi quotidiana, il giorno sabato 4 gennaio, tutte le 4 basi regionali, tranne quella di Cuneo limitatamente alla sua zona territoriale e in direzione di Ventimiglia e dell’Appennino Ligure, risultavano chiuse al volo per motivi legati alle condizioni meteo in quel momento presenti”.
L’Assessore Cavallera ha ribadito l’impegno della Regione a chiudere in tempi rapidi l’indagine interna e a riferire alla Giunta e alla Commissione consigliare competente.