L’opposizione dice la sua sull’ingresso di Giancarlo Cattaneo in Giunta
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G.B. - giulia.boggian@alessandrianews.it  
29 Novembre 2013
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L’opposizione dice la sua sull’ingresso di Giancarlo Cattaneo in Giunta

La seduta del Consiglio comunale dopo aver dato il benvenuto ai due nuovi consiglieri di maggioranza (Pd e Idv), a seguito delle surroghe dei neo eletti assessori Cattaneo, sposta l'attenzione sullo spostamento "centrista" e esempre più lontano dalla sinistra" della Giunta con la nomina di Giancarlo Cattaneo

La seduta del Consiglio comunale dopo aver dato il benvenuto ai due nuovi consiglieri di maggioranza (Pd e Idv), a seguito delle surroghe dei neo eletti assessori Cattaneo, sposta l'attenzione sullo spostamento "centrista" e esempre più lontano dalla sinistra" della Giunta con la nomina di Giancarlo Cattaneo

 ALESSANDRIA – La seduta del Consiglio comunale apre le porte ai due neo consiglieri che entrano a far parte dell’aula consiliare dopo la nomina del duo Cattaneo (Mauro per il Pd e Giancarlo per l’Idv) nella Giunta di Rita Rossa. Maria Luigia Maino è il consigliere che occupa il posto all’interno della compagine di maggioranza del Partito Democratico e Simone Annaratone che ricopre il nuovo ruolo di presidente dell’Italia dei Valori.
L’occasione delle due surroghe viene sfruttata dal primo cittadino anche per dare conto al Consiglio della nuova distribuzione delle deleghe della squadra ormai al completo di Palazzo Rosso. Consiglio che prende la palla al balzo per dire la sua in particolare sulla figura di Giancarlo Cattaneo e del suo ruolo di vicesindaco. Il primo intervento “avvelenato” arriva dai banchi della Federazione della Sinistra, con un Ciro Fiorentino che, con riferimento alle parole rivolte dal sindaco Rossa nell’intervista di Alessandrianews all’ex assessore Giorgio Barberis, che fa notare “l’allontanamento politico sempre più evidente del sindaco dalla sinistra”. “Le difficoltà avute con alcuni ex membri della Giunta, appunto come Barberis, ma anche come Nuccio Puleio – ha proseguito Fiorentino – non sono state causate da scelte della politica, ma da scelte fatte senza considerare la città, i lavoratori, che dalla Sinistra sono sempre stati difesi”. Oggi secondo il presidente della Federazione della Sinistra è chiaro come il primo cittadino “abbia cambiato politica”. A dare una prima contro replica al collega della Sinistra è il presidente di Sel, Renzo Penna: “noi siamo la dimostrazione che si può stare a sinistra e mantenere le proprie idee e posizioni, pur nel rispetto anche di una cultura di governo, con il pieno rispetto per la maggioranza di cui siamo parte attiva”.

Uno spostamento “centrista” della nuova formazione di Palazzo Rosso che è stato sottolineato anche dal presidente del Pdl, Piercarlo Fabbio: “uno spostamento verso il centro che lascia completamente fuori le forze della sinistra, oggi rappresentata dal Pd”. Poi il riferimento si sposta alla figura di Giancarlo Cattaneo (“amico per il quale nutro grande stima” ha precisato Fabbio): l’ex sindaco ha infatti notato una contraddizione insita nella sua nomina, ovvero il fatto che la stessa Rita Rossa abbia a più voci ribadito come il vicesindaco sia stato scelto per “la competenza e la capacità politica”, quindi per la persona e non per il gruppo politico cui appartiene, l’Italia dei Valori. Ma su Giancarlo Cattaneo le “paure” di un altro pidiellino, Davide Buzzi Langhi, riportano al passato di vicesindaco nella giunta Scagni del neo eletto assessore. “Mi auguro che questo non rappresenti un legame significativo con il passato”. A mettere un po di “tranquillità” alle preoccupazioni di molte ali dell’opposizione è il presidente del Partito Democratico, Giorgio Abonante: “Oggi c’è sicuramente da parte dell’amminIstrazione il dovere di rivedere la forma iniziale del programma di mandato, vista la trasformazione sia della compagine politica che siede in Giunta, ma anche delle situazioni che quotidianamente vive la nostra città e i nostri cittadini. Nonostante ciò voglio ricordare a tutti i consiglieri e colleghi – prosegue Abonante – come la maggioranza non sia solo il Pd, come noi non abbiamo mai voluto imporci come ‘brand’ di questa maggioranza di governo e che è il caso quindi di vederla come tale, quindi come ‘maggioranza’, senza pensare troppo alle singole forze che la coMpongono”.

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