Imu: “la possibilità è di ridurre le tasse ad una parte di cittadini”
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G.B. - giulia.boggian@alessandrianews.it  
21 Novembre 2013
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Imu: “la possibilità è di ridurre le tasse ad una parte di cittadini”

Così viene definito dall'assessore al Bilancio, nell'omonima commissione, l'obiettivo che vuole raggiungere il Consiglio comunale andando a cambiare il Regolamento dell'Imu. Nello specifico si tratta di "assimilare" a prima casa, quella data in concessione dai genitori ai figli o viceversa e con uno specifico indicatore Isee

Così viene definito dall'assessore al Bilancio, nell'omonima commissione, l'obiettivo che vuole raggiungere il Consiglio comunale andando a cambiare il Regolamento dell'Imu. Nello specifico si tratta di "assimilare" a prima casa, quella data in concessione dai genitori ai figli o viceversa e con uno specifico indicatore Isee

 ALESSANDRIA – La richiesta di modifica del Regolamento dell’Imu proposta dalla giunta al Consiglio comunale (in seduta nel pomeriggio di oggi, ndr) viene definita in commissione Bilancio, dall’assessore Matteo Ferraris come “la possibilità di ridurre le tasse ad una parte dei cittadini alessandrini”. Tutto parte da una evoluzione normativa nazionale che “dopo tutta una serie di incertezze in questi mesi su questa imposta – prosegue Ferraris – permette di apportare delle modifiche a livello di scelta locale”. Nello specifico si tratta di una agevolazione, che assimila quelle che sono “seconde case” concesse in utilizzo ad un membro della famiglia (come genitori- figli o viceversa), alle prime case, e che verrebbero quindi esentate dal pagamento della seconda rata Imu per l’anno 2013 e che si estenderebbe invece alle rate per gli anni a venire, con tutte le incertezze del “futuro” di questa tassa.
Un altro aspetto introdotto per delimitare il campo di soggetti che possono autocertificare questa condizione è una clausola di tipo “sociale”: il cittadino in possesso di un immobile dato in usufrutto ad un membro della famiglia deve avere una certificazione reddituale Isee che stia dentro i 40 mila euro annui. Una “agevolazione sociale” la definisce l’assessore al Bilancio proprio perché permette di “non considerare tutti allo stesso modo”. Inoltre questa “nota positiva” per i cittadini deve fare anche i conti con le imposizioni, a livello fiscale, del dissesto che impone “per cinque anni di non poter avere potere d’azione sulle aliquote”. L’unico modo di intervento, proprio per ridurre il prelievo fiscale da parte del Comune sulla cittadinanza, era quello di agire sul Regolamento.

Con l’introduzione di questa agevolazione si ha però una diretta conseguenza, rappresentata dal minor gettito fiscale per le casse dell’ente, che si aggira sui 700 mila euro, senza però considerare l’uteriore clausola restrittiva del valore Isee di 40 mila euro. In questo caso si arriva ad un riscontro, in linea generale e non per somma precisa, di riduzione del 50% di minor gettito. Proprio da questo aspetto però si dipanano i dubbi e le incertezze di alcuni membri della commissione, di alcuni rappresentanti politici: Diego Malagrino dei Moderati ravvisa in questa proprosta un elemento che non può che essere positivo per i cittadini, ma allo stesso tempo si chiede e domanda al ragioniere capo Zaccone “se si sono fatte le dovute verifiche per capire se questa proposta mantiene l’equilibrio dell’Ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato”. Preoccupazione che attanaglia anche esponenti della minoranza, come Roberto Sarti della Lega Nord e Emanuele Locci di Fratelli d’Italia, portando addirittura quest’ultimo a votare “contro” al provvedimento. Molti sono i dubbi sul fatto – benchè normato da legge – “che lo Stato rimborsi la quota di minor gettito”, come è stato spiegato dal ragioniere capo Antonello Zaccone. “Non si sa se lo Stato ridarà mai questi soldi e noi comunque li mettiamo a bilancio” spiegano Sarti e Locci. Che sostengono alcune perplessità anche sul fronte di dichiarazione Isee: “ci sarà un effettivo controllo? O basterà un’autocertificazione? Si rischia di agevolare chi non ne ha bisogno, e di non avere poi gli strumenti per contrastare gli abusi….”. Il gruppo del Pdl, come spiega Locci, sta lavorando ad una serie di emendamenti da presentare in sede di Consiglio comunale: “anche per questo il mio voto è stato contrario oggi” (ieri per chi legge, ndr). Dal Movimento 5 stelle arrivano invece osservazioni sulla possibile “ristrettezza di campo” che impone la dichiarazione Isee entro i 40 mila: “sembra – dai Caf – che siano pochissimi”. “Nego che siano pochi – replica l’assessore Ferraris – perché la dichiarazione Isee è un indicatore ben preciso, che non è legato al 730 o ad altre tipologie reddituali”. Ma a dare conferma sono gli uffici comunali portando ad esempio le “verifiche” svolte prima di mettere mano a questa modifica: “attraverso una simulazione svolta con alcuni Caf, su un totale di 1700 domande Isee presenti nelle loro banche dati, il 40% era al di sotto dei 40 mila euro”.

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