Luca D’Angelo, un orso per l’Orso
Home

Luca D’Angelo, un orso per l’Orso

"L'esonero di Notaristefano? Una scelta per nulla difficile. Mi ha deluso" ha spiegato il presidente Luca Di Masi

"L'esonero di Notaristefano? Una scelta per nulla difficile. Mi ha deluso" ha spiegato il presidente Luca Di Masi

ALESSANDRIA – Un orso a guidare l’Orso grigio. Una battuta scontata ma efficace, per presentare Luigi D’Angelo, il nuovo allenatore dell’Alessandria Calcio. Con questa soprannome molti definiscono il mister pescarese alla stampa alessandrina, più per il fisico che per il carattere. Toccherà a lui il compito di rilanciare una squadra che Luca Di Masi aveva costruito per arrivare tra le prime tre della categoria.

“Mi prendo totalmente sulle spalle l’esonero di Notaristefano – ha spiegato il presidente – Non voglio fare giri di parole, non è stata una scelta per nulla sofferta. Sono sollevato di averlo fatto. Avevo già in animo la decisione dopo la partita con il Renate, ma la reazione di Forlì mi aveva fatto rimandare la scelta definitiva. Con il Bassano ho invece rivisto tutti i difetti che già conoscevo, a cominciare da quelli del mister. L’allontanamento è per cui stato d’obbligo”.

Non si nasconde dietro frasi di circostanza, ma entra nel vivo di quello che non ha funzionato Di Masi. “Mi aspettavo un Notaristefano diverso. È stato invece una delusione. L’ho scelto io in prima persona e pensavo che potesse dare molto di più. Aspettavo più cose da un punto di vista del gioco, sicuramente. Mi aspettavo più cose anche da un punto di vista caratteriale, una reazione da parte sua che fosse trasferita alla squadra. Con il suo modo di fare invece ha a volte abbassato il morale del gruppo. Non mi sono trovato con lui”.

La scelta del cambio in panchina non è stata presa sull’onda delle emozioni, ma ètata ponderata a fondo, per non sbagliare condottiero. “Si era già pensato al nuovo allenatore dalla trasferta di Meda e abbiamo contattato D’Angelo domenica sera, dopo Bassano. Prima di scegliere lui comunque ne abbiamo vagliato tanti. Del mister mi ha molto convinto il carattere, sono sicuro che riuscirà a portare nuovo entusiasmo e gioco alla squadra”.

Inizia quindi un cammino carico di attese per Luca D’Angelo, che si siede su una panchina prestigiosa ma scottante. “Ho avuto altre due possibilità nelle ultime settimane ma ho detto no – le sue prime dichiarazioni – Quando domenica ho ricevuto la telefonata del ds Menegatti non ci ho pensato un minuto a dire si, qui sarei venuto anche a piedi. L’ho fatto per la storia dell’Alessandria, per la piazza che è, per la dirigenza che ho conosciuto e ha fatto la differenza nel convincermi”.

Forza fisica abbinata a una disposizione in campo attentissima, sono queste le caratteristiche che cerca il nuovo mister dai suoi. “Ciò che voglio dalla mia squadra è che abbia un’alta tensione agonistica e che abbia una grande organizzazione di gioco. Quello che cercherò di fare è di dare subito una forte identità caratteriale per poi dare un’impronta tattica precisa. Non ho però un modulo preferito, vedo i giocatori che ho e valuto quale è il modo migliore per farli giocare. Di certo uno come Taddei (che ho già allenato al Rimini insieme a Spighi) deve giocare, a prescindere dal ruolo”

D’Angelo, che ha porta con sé il suo secondo Marco Greco anche come preparatore, descrive sè stesso in questo modo: “Molti mi descrivono come un orso, ma più per il mio fisico che caratterialmente. Sono uno schietto, che non ci sta a perdere. Credo che mi si apprezzerà principalmente dal punto di vista umano, anche se molti giocatori mi hanno lasciato attestati di stima per le indicazioni tattiche che davo loro”.

Articoli correlati
Leggi l'ultima edizione