Il profilo di Luca D’Angelo
Breve contributo biografico per conoscere meglio il nuovo allenatore dell'Alessandria e una carriera fatta di promozioni sorprendenti con le cosiddette squadre rivelazione dei campionati B e C.
Breve contributo biografico per conoscere meglio il nuovo allenatore dell'Alessandria e una carriera fatta di promozioni sorprendenti con le cosiddette squadre rivelazione dei campionati B e C.
Luca D’Angelo nasce a Pescara il 26 luglio 1971, cresce come difensore nel settore giovanile del Chieti con cui a 18 anni debutta tra i professionisti in serie C2. Nel 1996, dopo una breve parentesi a Sora in C1, fa il suo esordio nella serie cadetta con una delle squadre che riuscirà con la sua memorabile impresa ad attirare trasversali simpatie ed attenzioni: il Castel di Sangro dei miracoli di mister Osvaldo Jaconi. Dopo due stagioni in giallorosso terminate col ritorno degli abruzzesi in serie C1, D’Angelo scende anch’egli di categoria andando ad indossare la maglia gialloblu della Fermana. A Luca D’Angelo a quanto pare piacciono le grandi imprese e nel ’98/’99 contribuisce con un campionato sontuoso alla storica promozione dei marchigiani in serie B.
Nella stagione successiva, dopo la prima parte di campionato a Fermo, a gennaio viene mandato in prestito in un’altra squadra rivelazione, l‘Alzano Virescit. L’esperienza bergamasca però non si rivela fortunata e a fine campionato il difensore abruzzese torna alla Fermana, nel frattempo retrocessa in C1. Nel 2000/2001 viene ceduto al Giulianova e l’anno dopo passa al Rimini in serie C2, dove nel 2003 ottiene ai play-off l’ennesimo salto di categoria e nel 2005 vince il campionato di C1 conquistando la serie B. Disputa ancora un campionato cadetto con la maglia dei biancorossi neopromossi per poi passare nel 2006, ormai 35enne, al San Marino in C1. A fine stagione si ritira dall’attività agonistica dopo aver collezionato un centinaio di presenze in serie B e più di 200 tra C1 e C2. Rimini gli è rimasta però nel cuore e vi torna nel 2007 prima come direttore tecnico e successivamente come allenatore degli Allievi Nazionali. Nel 2010 il Rimini subisce un dissesto finanziario che lo costringe alla ripartenza dalla serie D e a Luca D’Angelo viene affidata la panchina della prima squadra. A fine campionato i biancorossi sono terzi e dopo la finale play-off vinta con la Turris rientrano tra i professionisti nel campionato di Seconda Divisione di Lega Pro.
Seguiranno altre due stagioni in Seconda Divisione, l’ultima delle quali ha rischiato di concludersi in anticipo per il neo-mister alessandrino. Ad aprile scorso, infatti, al termine del match tra Rimini e Alessandria che ha visto i Grigi prevalere in trasferta, dopo un diverbio tra alcuni giocatori delle due formazioni, D’Angelo ha avuto un momento di black-out andando a colpire con una violenta manata il centrocampista alessandrino Fanucchi. Poche ore dopo, pentito del brutto gesto, D’Angelo ha rassegnato le proprie dimissioni subito respinte dalla dirigenza biancorossa.
Insomma, il nuovo mister dell’Alessandria è certamente uomo di grande esperienza calcistica, magari personaggio dal carattere un po’ fumantino, che però sa molto bene cosa significa lottare sino in fondo per ottenere traguardi a volte apparentemente impensabili. Che tutto ciò sia di buon auspicio per ritrovare quella grinta e quella fiducia nei propri mezzi che da qualche tempo a questa parte dentro lo spogliatoio grigio, soprattutto la domenica pomeriggio, sembrano latitare inspiegabilmente.