Sciaudone: “perché non prendere come esempio la Reggia di Carditello?”

 ALESSANDRIA – Tra rabbia e sgomento per la notizia della “privatizzazione” di un bene come la Cittadella, c’è anche chi si sofferma di più sulle “co-responsabilità” di Palazzo Rosso per questa presa di posizione del Demanio. E questo qualcuno è il consigliere comunale della minoranza (Pdl) Maurizio Sciaudone che in più occasioni ha messo in campo la sua passione per questa struttura, prendendone sempre le difese.
“Ho qualche dubbio sul fatto che il Comune non fosse d’accordo – ha commentato Sciaudone – Mi viene da pensare male, perché il sindaco e un’amministrazione hanno il potere di ordinanze e di atti con cui si poteva cercare di temporeggiare. Ma hanno preferito (o voluto) abbozzare e stare zitti”. Che non fosse una cosa già in ballo, “visto che nell’ultimo periodo il Comune stesso ha lasciato parecchio andare la fortezza”. Sulla questione privati alla gestione, il ragionamento di Sciaudone è piuttosto di difesa: “come sempre i privati guardano ai propri interessi, mentre il pubblico dovrebbe essere il garante degli interessi di tutti”. Ma la perplessità va ben oltre: “si leggono già ipotesi e progetti sul cosa fare dentro alla Cittadella, ma il bando ancora non c’è”. E anche questo “puzza di bruciato”.
Ma le critiche e le considerazioni non sono sempre e per forza negative, ma possono risultare anche costruttive: così è per le idee del consigliere Sciuadone. “Bisogna guardare – come esempio e modello che molto si avvicina alla situazione della nostra Cittadella – alla Reale Tenuta di Carditello a Caserta, una tenuta borbonica che era nelle mani del Demanio, che come la fortezza alessandrina ha partecipato ai ‘Luoghi del Cuore’ del Fai, e che oggi però è stata presa in gestione da un comitato di associazioni di categoria, che se la sono presa dal Demanio”. Perché anche qui non facciamo lo stesso e facciamo un’offerta al Demanio costituendo un nostro comitato di associazioni? si chiede Sciaudone, abbozzando un’idea.