Terzo Valico, sindaci pronti ad incontrare il ministro

ALESSANDRIA – Si farà lunedì 28 ottobre alle 15.00, ad Alessandria, in prefettura, l’atteso incontro sul Terzo Valico tra i sindaci e il Ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi.  In questi giorni vengono definite le modalità della riunione se aperta al pubblico o solo a inviti, tema che ha già provocato non poche polemiche da parte di associazioni e comitati contro la mancanza di trasparenza da parte degli organizzatori, che mettono invece sul piatto della bilancia il timore di contestazioni.

Nell’incontro di Roma dello scorso luglio, Lupi, a detta dei primi cittadini, aveva dimostrato attenzione alle tematiche ambientali in particolare su tutela delle fonti e amianto. Aveva anche confermato la necessità di approfondimenti per garantire uno sviluppo della logistica nel territorio alessandrino nell’ambito della realizzazione del Terzo Valico, tema sul quale aveva insistito in particolare la Provincia. Il parlamentare di Sel Fabio Lavagno aveva chiesto chiarezza sul flusso di traffico dal porto di Genova che giustificherebbe la costruzione della nuova linea e il suo pesante impatto ambientale.

I rappresentanti dei Comuni lunedì sottoporranno a Lupi una serie di quesiti riferiti alla moratoria sottoscritta il 9 marzo da dodici sindaci. Nella bozza al vaglio degli interessati (quindi ancora modificabile in questi giorni) molti i temi sollevati in questi anni anche dai Comitati No Terzo Valico, come la presenza dei cinque valichi esistenti tra Liguria e Nord Italia che renderebbero inutile il Terzo Valico. Dal ministro, come ha più volte sostenuto il sindaco di Voltaggio Lorenzo Repetto, rappresentante dei Comuni nel comitato di pilotaggio in Regione, ci si attende soprattutto una risposta sull’utilità della grande opera.

“Stiamo valutando – dice il sindaco di Pozzolo Roberto Silvano – una serie di quesiti generali da sottoporre al Ministro e altrettanti più specifici per ogni Comune. L’incontro dovrebbe essere aperto anche a non ancora precisati rappresentanti della società civile ma difficilmente, a causa degli spazi ridotti, al pubblico”.