Processo Fabbio, sulla “depenalizzazione” la corte rinvia a dicembre
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16 Ottobre 2013
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Processo Fabbio, sulla “depenalizzazione” la corte rinvia a dicembre

E' ripreso questa mattina, davanti al tribunale di Alessandria, il processo all'ex sindaco Piercarlo Fabbio, l'assessore Luciano Vandone e il ragioniere capo Carlo Alberto Ravazzano accusati di truffa ai danni dello stato, abuso d'ufficio, falso ideologico. Sollevata l'eccezione di depenalizzazione di due dei tre reati. La decisione rinviata all'11 dicembre

E' ripreso questa mattina, davanti al tribunale di Alessandria, il processo all'ex sindaco Piercarlo Fabbio, l'assessore Luciano Vandone e il ragioniere capo Carlo Alberto Ravazzano accusati di truffa ai danni dello stato, abuso d'ufficio, falso ideologico. Sollevata l'eccezione di depenalizzazione di due dei tre reati. La decisione rinviata all'11 dicembre

ALESSANDRIA – 12:10 Sollevata l’eccezione, la decisione della corte l’11 dicembre
Come annunciato, il collegio dei difensori ha sollevato l’eccezione di “depenalizzazione” dei reati contestati di falso e abuso, sostenendo che la materia attiene alla giustizia amministrativa e non penale. Tesi respinta, però, dalla pubblica accusa (pm Riccardo Ghio) e dagli avvocati di parte civile. La corte, presieduta dal giudice Perrone, analizzerà le memorie e la giurisprudenza depositata, rinviando la decisione alla prossima udienza, fissata l’11 dicembre.
Nel caso in cui la corte accogliesse l’eccezione, il processo proseguirebbe per il solo reato di truffa ai danni dello Stato.
Gli imputati non erano presenti in aula.


Riprende questa mattina, davanti al tribunale di Alessandria, il processo all’ex sindaco Piercarlo Fabbio, l’assessore Luciano Vandone e il ragioniere capo Carlo Alberto Ravazzano accusati di truffa ai danni dello stato, abuso d’ufficio, falso ideologico.
I tre compaiono davanti al giudice monocratico dopo un “duplice” rinvio a giudizio disposto dal gip. Il primo procedimento, già avviato la scorsa primavera, era infatti tornato davanti al giudice per le indagini preliminari poiché “viziati” da un errore nella formulazione dei capi di imputazione. A disporre nuovamente il dibattimento in aula era stato il gip Sandra Casacci. A giugno si era tenuta la prima udienza ma si era trattato un passaggio tecnico in cui si erano costituite le parti e stabiliti i testimoni. Poi la chiusura estiva delle aule di tribunale.
Oggi si dovrebbe quindi riprendere con il dibattimento vero e proprio. Gli avvocati della difesa torneranno probabilmente a sollevare l’eccezione sulla “depenalizzazione”: il riferimento è alla legge 183 del 2011 che, all’articolo 31, introduce una fattispecie di illecito amministrativo applicabile ad amministratori e al ragioniere capo. Secondo questa norma, se ai fini di attestare il rispetto del patto di stabilità, gli amministratori alterano artificiosamente i dati di bilancio incorrono in un illecito amministrativo e non in un reato penale.
 
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