Diritti dissestati
Un video di interviste con alcuni protagonisti del dissesto: lavoratori in cassa integrazione, servizi chiusi o part time, spostamenti repentini di personale da una mansione allaltra. Il tutto sui temi che parevano più importanti durante la campagna elettorale del Sindaco Rossa: servizi per linfanzia, welfare, accoglienza e integrazione
Un video di interviste con alcuni protagonisti del dissesto: lavoratori in cassa integrazione, servizi chiusi o ?part time?, spostamenti repentini di personale da una mansione all?altra. Il tutto sui temi che parevano più importanti durante la campagna elettorale del Sindaco Rossa: servizi per l?infanzia, welfare, accoglienza e integrazione
EDITORIALE – In questi giorni sono state molte le occasioni, anche sul nostro giornale, in cui la Giunta Comunale ha avuto ampio spazio per illustrare le proprie scelte di bilancio. Allo stesso modo, abbiamo dato voce ad alcune rappresentanze sindacali che, forse come mai prima, sottolineano stupore e disappunto nel non essere state coinvolte in un processo così delicato per il futuro della città.
Per questo motivo ci siamo posti l’obiettivo, attraverso la raccolta di alcune videointerviste, di dare direttamente voce ad alcuni dei protagonisti legati ai servizi che più hanno risentito, sino a questo punto, delle scelte dell’amministrazione. E’ giusto e naturale che le loro testimonianze siano dense di riferimenti alla situazione di Alessandria ma suggeriamo di considerare queste esperienze anche come un segno dei tempi, come un fallimento di un sistema che non può più permettersi (perché sprecone, ottuso, in malafede … non sappiamo, forse di tutto un po’) i servizi che più ostinatamente dovrebbero essere tutelati perchè strategici per costruire il futuro del nostro Paese (l’istruzione, i giovani, la cultura, l’integrazione).
Sulle questioni tecniche di bilancio, rimaniamo in attesa di coloro che dovranno esprimersi e decidere, dal Consiglio Comunale alla, forse ancora più importante, Commissione Ministeriale.
La sensazione è che siano molte le speranze messe in campo dall’amministrazione di Rita Rossa per pareggiare il bilancio 2013: dai crediti che potrebbero rientrare dall’OSL ai tentativi di vendita del patrimonio immobiliare comunale (pare che ci sia dentro un po’ tutto: socialità, storia e sacrifici di questa nostra città).
Di certo, invece, solo una cosa: se anche il piano dovesse aver successo, non ci sarebbe alcun margine, nei prossimi anni, per investimenti dignitosi là dove, sino ad oggi, ci sono stati solo tagli o chiusure: lavoro, istruzione, cultura.
In chiusura vogliamo mettere l’accento su un elemento emblematico emerso tanto da dichiarazioni istituzionali quanto dagli umori registrati tra i cittadini: questa Giunta pare intenzionata a fare soprattutto da sé. E’ chiusa nel Palazzo, lontano da quegli slogan usati nei mesi precedenti all’elezione (“Insieme”), competitiva, silenziosa e nervosa.
Tre storie di diritti dissestati (di Marco Madonia)