Un progetto per la Valfrè
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Un progetto per la Valfrè

Esistono progetti nei cassetti, neanche troppo datati, che potrebbero essere discussi... è il caso di Val Free, l'idea che Lab121 ha presentato al concorso "Ars - Arte che crea occupazione sociale". Ferralasco: "progetto decisamente interessante ma prima è necessario l'accordo con Demanio, Ministero e Soprintendenza"

Esistono progetti nei cassetti, neanche troppo datati, che potrebbero essere discussi... è il caso di Val Free, l'idea che Lab121 ha presentato al concorso "Ars - Arte che crea occupazione sociale". Ferralasco: "progetto decisamente interessante ma prima è necessario l'accordo con Demanio, Ministero e Soprintendenza"

ALESSANDRIA – Cosa ne direste di una struttura polifunzionale che unisce la necessità del trasferimento del Tribunale alle attività di altri enti del territorio, crea lavoro e restituisce uno spazio pubblico alla città?  
Non è un progetto ufficiale per la caserma Valfrè, ma quanto è stato presentato da lab121 al concorso Ars – Arte che crea occupazione sociale – della Fondazione Italiana Accenture

Si chiama Val Free, “inteso – ci spiega Domenico Rao dell’associazione alessandrina di coworking – come una liberazione dello spazio per riconsegnarlo alla città ma anche per insediare all’interno di quel complesso tutta una serie di attività che possano generare sostenibilità, responsabilità sociale e che al tempo stesso possano creare delle dinamiche di autoimpresa, di trasferimento delle competenze, facendo incontrare sistemi diversi”.

Nel progetto di lab121, infatti, la Valfrè, a seguito delle dovute ristrutturazioni, diventerebbe un contenitore di “buone pratiche”.  
Si partirebbe dal trasferimento del Tribunale, il cui spostamento – insieme a quello dell’Archivio di Stato, che sta cercando da tempo una nuova sede perchè lo spazio in cui si trova non è sufficiente – è già nei progetti dell’amministrazione – a segnalarlo l’assessore all’Urbanistica Marcello Ferralasco nel corso della recente intervista in merito al programma di mandato – e, secondo lab121 giustificherebbe la valutazione di un progetto complessivo dell’area. 
A queste due realtà “istituzionali” andrebbe ad unirsi l’Università “così che gli studenti di Giurisprudenza possano trovare un ponte verso l’esperienza pratica – spiegano da lab121 – Ci sarebbe la possibilità di unire le due biblioteche forensi e gli studenti potrebbero trovare all’interno di questa sede anche un sostegno di tipo economico, perchè un complesso come questo prevederebbe, secondo le nostre intenzioni, uno spazio di coworking, di dormitorio in stile cohousing, uno spazio di fab lab, uno di ristorazione.  Questi servizi e quelli annessi potrebbero generare opportunità di lavoro”. 

Nel progetto Val Free al Comune di Alessandria spetterebbe, dunque, la realizzazione dell’auditorio, insieme con la riqualificazione totale del complesso, dei giardini pubblici, degli spazi aperti per eventi. 
Lab121 si occuperebbe della gestione dell’auditorium, del Centro di coworking – con aule di studio e formazione e postazioni di lavoro condivise, uffici temporanei e sale riunioni a tariffe flessibili – della Community multiprofessionale, dell’hosting del Centro di coworking e del Fab Lab, del laboratorio di testing e di prototipazione, dell’organizzazione del babyparking – anche questo previsto all’interno della struttura. 
Lo spazio dedicato alla ristorazione – inteso come caffetteria, ristorazione sociale, ristorazione e catering per eventi pubblici e spazio dedicato al Tribunale – sarebbe gestito dalla cooperativa Coompany& a cui spetterebbe anche la manutenzione ordinaria, la pulizia degli uffici e degli spazi comuni chiusi e aperti, la cura delle aree verdi, la sorveglianza e la custodia, il facchinaggio.
Progetto Associa coordinerebbe il centro di produzione multimediale e la sala di registrazione oltre che gli spazi aperti per eventi d’arte e spettacolo, occasioni di aggregazione e coesione sociale. 

Altro tassello che andrebbe a collocarsi nella caserma, nel progetto immaginato da lab121, sarebbe quello della grande distribuzione, a cui spetterebbe una porzione di parcheggio riservata. Da sempre si vocifera in merito ad una possibile entrata in campo di Esselunga, anche se attualmente non esisteno accordi in merito. 
Partner dell’iniziativa sarebbero: per ciò che riguarda la tecnologia, Mossi&Ghisolfi Heat&Power – a cui spetterebbe la realizzazione di un sistema di bioriscaldamento e di recupero dei terreni incolti alla perfieria della città per la produzione di biomasse, a cui parteciparebbe anche la cooperativa Coompany& -, Telecom Italia – per la connettività wi-fi e i lampioni intelligenti con illuminazione a led programmata -, Google/injenia – per l’informatizzazione dei processi e degli archivi del tribunale di Alessandria. 

Ma qual è la fattibilità di questo progetto? Si sta facendo qualcosa perchè diventi una prospettiva reale? 
“Abbiamo coinvolto, sentito direttamente e ottenuto un primo consenso a far parte o a valutare un’eventuale sviluppo del progetto – ci spiega ancora Rao – Si tratta di un progetto molto grande e il fatto di presentarlo alla Fondazione è stato per noi un primo passo. Cercheremo adesso di spronare l’amministrazione – da parte della quale c’è un avvallo – affinchè si faccia un tavolo che discuta di questo”.

L’assessore all’Urbanistica Marcello Ferralasco – raggiunto telefonicamente – ha sottolineato la disponibilità dell’amministrazione “a sostenere, per quanto di competenza, il progetto Val free presentato dall’Associazione lab121”, ma, così come fatto a suo tempo nella dichiarazione di disponibilità, ha ribadito: “il Comune di Alessandria non è attualmente titolare di diritti sulla ex Caserma Valfrè, oggetto della proposta progettuale, di proprietà del Demanio, ma ha tuttavia in corso contatti con il Ministero della Giustizia, il Demanio e la Soprintendenza ai beni architettonici del Piemonte per la verifica di fattibilità del progetto di collocazione nel compendio della ex Caserma Valfrè della “Cittadella della Giustizia”, da costituirsi per accorpamento delle sedi giudiziarie di Tortona ed Acqui alla sede di Alessandria.
Nel caso la procedura abbia esito positivo, con conseguente trasferimento della titolarità del bene, l’Amministrazione potrà adottare gli atti occorrenti per il fattivo sostegno del progetto Val free, che considera coerente con il progetto strategico dell’intervento”.

[Alla stesura del progetto, in perfetto stile coworking, hanno lavorato, oltre allo stesso Domenico Rao, uno storico, un grafico 3d, un grafico pubblicitario, un architetto, la cooperativa Coompany&, Associa, un esperto di fund raising. I loghi sono di Tomaso Serloretti]
 

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