“Per legge siamo costretti a coprire almeno un terzo dei costi delle palestre”

ALESSANDRIA – “Siamo obbligati per legge ad avere una parte del costo delle palestre coperto. Con la dichiarazione del dissesto questa quota abbiamo dovuto riportarla almeno al 36%” commenta così l’assessore alle politiche di promozione sportiva Gianni Ivaldi, la situazione difficile in cui si trovano molte società sportive cittadine di cui ci eravamo occupati negli scorsi giorni.
“Da parte nostra siamo disponibili a trovare tutte le soluzioni possibili per dare una mano a queste squadre. Possiamo farlo solo però con operazioni che non comportano sostanziali variazioni di bilancio. Considerando inoltre che data la situazione attuale non abbiamo la possibilità di dare grandi contributi”.

A testimonianza dell’attenzione dell’amministrazione per lo sport l’assessore Ivaldi parla di una proposta già passata in commissione e in attesa di essere approvata dal consiglio. “Abbiamo pensato a un modo per aiutare i disabili a praticare l’attività sportiva. Vogliamo permettere ai disabili di potersi allenare al campo scuola a un costo forfettario, 5 euro annuali più 20 euro per i loro accompagnatori. Questo crea welfare permettendo ai disabili di praticare sport ma non gravando su delle famiglie già economicamente in difficoltà. Possiamo fare questo perché il campo scuola non ha costi di riscaldamento o luci, è all’aria aperta, e quindi non comporta una variazione di bilancio”.

Per fine mese è prevista poi un’altra manifestazione. “L’ultimo sabato di ottobre in piazzetta della Lega organizzeremo una giornata dedicata agli scacchi con l’associazione scacchi di Alessandria. L’evento unisce la piazza come luogo di incontro per le persone all’importanza di fare sport. Uno sport, come quello scacchistico, che abbina benessere mentale a quello fisico”.

Da Palazzo Rosso arriva infine una precisazione sulle vicende dell’associazione Diaspora. Come abbiamo raccontato l’associazione che allenava ragazzi difficili nella palestra della scuola Morbelli, non ha potuto più rimanere lì dopo che dal Comune era arrivata la richiesta del pagamento dell’affitto dell’impianto, non potendolo pagare. Dall’ufficio sport precisano che a chiunque vuole prendere in gestione una palestra viene prima comunicato il costo della stessa.