Roberto Cabella, quel destino segnato sette anni fa
Nel 2006 il cugino dell'agente di polizia penitenziaria novese morto ieri in motocicletta fu a sua volta vittima di un fatale incidente automobilistico. Entrambi vivevano nella stessa casa in frazione Barbellotta con le rispettive famiglie, che ora sono ripiombate nel dolore.
Nel 2006 il cugino dell'agente di polizia penitenziaria novese morto ieri in motocicletta fu a sua volta vittima di un fatale incidente automobilistico. Entrambi vivevano nella stessa casa in frazione Barbellotta con le rispettive famiglie, che ora sono ripiombate nel dolore.
NOVI LIGURE – Amici e parenti di Roberto Agostino Cabella – vittima ieri, giovedì 12 settembre, di un fatale incidente in moto – non sanno darsi pace. In quella cascina in frazione Barbellotta, a Novi Ligure, la morte è tornata a distanza di sette anni per chiedere di nuovo un terribile tributo di sangue. Nel giugno del 2006, il cugino di Roberto, Giacomo Cabella, all’epoca 44enne, morì insieme a un collega di lavoro sulla statale Tortona-Alessandria: la loro Fiat Panda venne schiacciata da un camion.
Le due famiglie, quella di Roberto e quella di Giacomo, vivono insieme in un’abitazione bifamiliare. Quel tragico 1° giugno del 2006, Mario Cabella dovette consolare il fratello Tomaso per la perdita subìta. Oggi le parti si sono invertite. Per chi ci crede è la volontà del Signore. Per gli altri è destino, caso, sfortuna, chiamatelo come volete. Ma per i genitori e i parenti di Roberto – il padre Mario, la madre Iva, la sorella Paola – è solo immenso dolore.
Grande dolore anche al circolo modellistico Csi di Pozzolo Formigaro, frequentato da entrambi i fratelli Cabella. “Ieri quando ci è giunta la notizia stavamo allestendo una mostra a Cassano Spinola – dice il presidente del circolo Ezio Fossati – Per noi è stato uno shock, se possibile ancora più grande di quello di sette anni fa. Il legame con la famiglia Cabella è fortissimo: il circolo qualche anno fa ha istituito anche un Memorial intitolato a Giacomo”. “Se la notizia ci fosse arrivata solo qualche ora prima – afferma ancora Fossati – confesso che non avremmo avuto la forza di allestire la mostra. La dedicheremo alla memoria di Roberto”.