Il ministero fa marcia indietro, Cociv dovra’ aspettare
Il consorzio dovra' aspettare l'ok definitivo da Roma. Il dicastero, di fronte alle proteste dei sindaci, ha fatto un passo indietro. Il parlmentare Sel Fabio Lavagno: 'moderata soddisfazione, ma rimangono i nodi principali da sciogliere'
Il consorzio dovra' aspettare l'ok definitivo da Roma. Il dicastero, di fronte alle proteste dei sindaci, ha fatto un passo indietro. Il parlmentare Sel Fabio Lavagno: 'moderata soddisfazione, ma rimangono i nodi principali da sciogliere'
TERZO VALICO – Cociv dovrà aspettare l’ok definitivo del Ministero dell’ambiente al piano di conferimento delle terre da scavo del Terzo Valico nonché il parere definitivo della Regione al piano cave prima di poter cominciare a scavare nella galleria di Voltaggio. Il dicastero romano ha fatto marcia indietro di fronte alle proteste di sindaci, Provincia e parlamentari del Pd e di Sel contro l’avvio in via anticipata dei lavori.Nell’incontro di ieri a Roma, il sindaco di Voltaggio Lorenzo Repetto, Alberto Mallarino in rappresentanza di Novi Ligure e l’assessore del Comune di Alessandria Claudio Lombardi sono stati ascoltati dai tecnici della Commissione Valutazione di Impatto Ambientale (Via), la stessa due mesi fa aveva dato l’ok a Cociv per iniziare lo scavo prima che fosse conclusa la verifica di ottemperanza del primo lotto del progetto nonché gli studi su amianto e tutela delle fonti.
“L’autorizzazione di luglio – spiega Repetto – sarà ricompresa nel documento che il Ministero approverà nelle prossime settimane sul piano delle terre da scavo, sottoposto a valutazione di impatto ambientale. Deve inoltre concludersi l’iter del piano cave in Regione, dove domani (oggi per chi legge, ndr ) si svolgerà una conferenza dei servizi che non sarà certamente conclusiva. Soprattutto, però, è stato importante da parte del Ministero inserire ulteriori cautele rispetto a quelle già previste nel protocollo amianto dalla Regione. Una garanzia ulteriore per operai e popolazione quando comincieranno i lavori di scavo nella galleria dove, va precisato, non c’è amianto, secondo i sondaggi effettuati”. In sostanza, l’avvio dei lavori è tornato sui binari dell’iter previsto inizialmente. Stoppata l’ipotesi di conferire provvisoriamente lo smarino a Spinetta Marengo e Rondissone (To) in siti di recupero di rifiuti. L’attività nel tunnel è stata nuovamente legata al deposito dello smarino nelle cave indicate nel progetto, che per Voltaggio significa l’ex cava Cementir del Monte delle Rocche, di fronte al cantiere.
“Moderata soddisfazione – dice il parlamentare di Sel Fabio Lavagno, presente all’incontro di Roma – poiché è bene che siano state accolte le istanze dei sindaci ed sia emersa attenzione anche sul tema della trasparenza per rendere noti a tutti i dati degli studi sull’amianto. Restano i nodi principali da sciogliere: quali sono le motivazioni per cui si fa quest’opera, i flussi delle merci da Genova e dov’è la logistica annunciata sul territorio alessandrino”.
In mattinata, ad Alessandria, a palazzo Ghilini riunione congiunta delle commissioni ambiente della Provincia e del Comune. L’assessore provinciale all’ambiente Lino Rava ha affermato: “Il progetto del Terzo valico è partito 20 anni fa, un tempo durante il quale la situazione complessiva è cambiata, per cui va verificata la necessità dell’opera accanto alle ricadute sul territorio in termini di logistica. Finora non ci sono risposte”.
Oggi a Voltaggio, nei pressi del cantiere, presidio pacifico del Comitato No Terzo Valico della Val Lemme. L’opposizione all’opera va avanti.