I sindaci incontrano Orlando, possibile stop ai lavori
Lunedi' 9 settembre ii primi cittadini Rita Rossa, Lorenzo Repetto e Alberto Carbone saranno convocati dal ministro dell'ambiente. Potrebbe essere bloccata l'autorizzazione data a Cociv per i lavori
Lunedi' 9 settembre ii primi cittadini Rita Rossa, Lorenzo Repetto e Alberto Carbone saranno convocati dal ministro dell'ambiente. Potrebbe essere bloccata l'autorizzazione data a Cociv per i lavori
TERZO VALICO – L’autorizzazione rilasciata dal Ministero dell’ambiente a Cociv per l’avvio dei lavori di scavo del Terzo Valico a Voltaggio (prima della conclusione degli studi su amianto e fonti) potrebbe essere bloccata a giorni dal titolare del dicastero, Andrea Orlando.La notizia è emersa nell’incontro di ieri mattina ad Alessandria fra i sindaci interessati dal tracciato e dalle cave dell’alta velocità.
Lunedì 9 settembre il sindaco di Alessandria Rita Rossa e i sindaci di Voltaggio e Serravalle Scrivia, Lorenzo Repetto e Alberto Carbone, rappresentanti dei Comuni nei tavoli regionali del Terzo Valico, saranno a Roma convocati proprio da Orlando, sollecitato in tal senso dai suoi colleghi di partito, i parlamentari Daniele Borioli, Federico Fornaro e Stefano Esposito ma prima ancora dai sindaci, i quali avevano inviato a Roma una richiesta di ritirare l’autorizzazione. La Rossa aveva anche informato il Ministero dell’intenzione di impedire tramite ordinanza l’arrivo dei camion alla Sap di Spinetta per riciclare lo smarino, a rischio amianto. Questo mentre anche i comitati No Terzo Valico si stanno organizzando anche nel territorio alessandrino per un’eventuale mobilitazione.
Dall’incontro di ieri è inoltre emerso che Cociv martedì non comincierà l’annunciata attività di scavo nella galleria di Voltaggio, ipotesi confermata anche dai tecnici del ministero. L’attività partirebbe forse nella prima decina di ottobre ma i molti dubbi emersi sul piano cave (sarà valutato martedì dalla conferenza dei servizi a Torino, alla quale ha chiesto di partecipare anche Legambiente Val Lemme) potrebbero spingere ancora più in là la data dell’avvio effettivo dei lavori, al di là dell’allestimento del cantiere, partito da tempo.
Non solo: ieri la giunta provinciale ha approvato una delibera che in parte ricalca i documenti dei sindaci e dei parlamentari ma soprattutto ribadisce che l’attività nel tunnel di Voltaggio non potrà partire senza che le strade provinciali 160 e 163, in Val Lemme, siano allargate e adeguate al transito dei camion (con gli espropri ancora da eseguire tra Gavi e Serravalle Scrivia), compreso l’allargamento della galleria della Crenna, intervento in attesa del quale Cociv intende stabilire un senso unico alternato regolato da semaforo, ipotesi che rischia di creare pesanti disagi al traffico.
La Provincia ha evidenziato, tra l’altro, ancora una volta la necessità di un progetto di sviluppo del polo logistico di Alessandria (per il quale la Regione ha ormai da tempo ritirato i fondi) e richiesto a Rfi di “pronunciarsi definitivamente sulla effettiva utilità e necessità dell’opera in riferimento agli attuali e futuribili scenari di trasporto merci su rotaia”. Il sindaco di Voltaggio conferma che Cociv non partirà con i lavori di scavo martedì: “Il consorzio ha dato rassicurazioni in tal senso. La Regione comunque sostiene che nella zona dello scavo l’amianto sarà difficile da trovare ma servirà comunque un’attenzione certosina. Negli scavi effettuati negli anni ’90 per la realizzazione del galleria non ne sarebbe stato trovato”. Si ha notizia di quali e quanti controlli siano stati effettuati all’epoca? “Effetivamente non ci sono informazioni in tal senso”.
Contro la richiesta dei sindaci e in particolare di Rita Rossa si schiera il sidnacato Filca Cisl di Alessandria. Il segretario generale Pierluigi Lupo sostiene che, riguardo all’amianto, “il Cociv sappia il fatto suo dato che opera a livello nazionale ed internazionale…il sindaco parla di percentuali stimate riguardo la presenza di amianto nel sottosuolo. Non è forse meglio parlare di dati certi per poter parlare di serio pericolo?”. Va ricordato che Cociv nel 2012 ha sostenuto che in Vallemme l’amianto non c’è ma che la Provincia, nel 2005, aveva evidenziato che le analisi effettuate tra il 1992 e i l 2005 dal consorzio erano insufficienti a stabilire la presenza di amianto.