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Combattè per una fetta di torta
Benito Michelon: la storia del pugile che si allenava fra Tanaro e Bormida
Benito Michelon: la storia del pugile che si allenava fra Tanaro e Bormida
MemoriALE – Il passato sportivo alessandrino è legato anche alla boxe, in particolare al nome di Benito Michelon, che tanti di voi ricorderanno come campione degli anni ’50 e ’60 (oggi ospite del Soggiorno Borsalino). Abbiamo parlato con la moglie, Gemma Bringiotti, che nell’intervista di MemoriAle di questa settimana ci racconta non solo della carriera sportiva del marito, ma anche del bello scambio di riconoscimenti ed energie fra Alessandria e l’atleta. In particolare colpisce il ricordo del sindaco Basile, che per agevolare l’attività sportiva di successo di Michelon (allenarsi e partecipare agli incontri) gli offrì un lavoro in Comune.Ultimo di sei fratelli, Michelon nasce nel 1939. A pochi mesi dalla sua nascita la famiglia si trasferisce a Tobruk, in Libia, dove resterà fino al 1943. Il ritorno in Italia è difficile: accolti in diversi campi profughi, nel 1948 arrivano ad Alessandria, alle “casermette”, dove abiteranno per molti anni.
Nei primi anni ’50 Michelon inizia a praticare il pugilato: da dilettante diventa tre volte campione regionale, campione interregionale e vice campione italiano. Entra quindi nella Nazionale Italiana, dove ha l’opportunità di allenarsi con i migliori pugili dell’epoca (Benvenuti, De Piccoli, Musso, Saraudi, Del Papa). Con questi viene inserito, come riserva, nello squadra che partecipa alle Olimpiadi di Roma del 1960: è qui che conosce molti atleti medagliati, tra i quali Livio Berruti e Cassius Clay (Mohammed Alì).
Dopo le Olimpiadi del 1960 passa al professionismo. Nel 1962, in seguito ad una pausa dovuta al servizio militare, riprende l’attività ed arriva a disputare nel 1964 l’incontro per il titolo italiano dei mediomassimi. Nel primo match, tenuto ad Ascoli Piceno, viene fermato per intervento medico, ma la rivincita avviene pochi mesi dopo proprio al Palazzetto dello Sport di Alessandria, dove riesce a battere il detentore del titolo, Piero Del Papa. Il titolo italiano gli verrà poi strappato due anni dopo da Saraudi.
Nel 1970 appende i guantoni al chiodo e fonda la Società Boxing Club, da cui sono usciti campioni come Fulvio Scuvera (campione regionale dilettanti pesi piuma) e Salvatore Romeo (campione italiano novizi pesi medi).Tra i riconoscimenti ottenuti nel corso dell’attività sportiva ci sono il Gagliaudo d’Oro e la Fiamma Oro Augusta Taurinorum, consegnatagli a Bologna nel 1981 ed ottenuta, oltre che per meriti sportivi, per aver salvato dalle acque del Tanaro, nel febbraio dello stesso anno, due bambini che stavano per annegare.