Amag chiude il bilancio e decide di procedere contro gli ex amministratori
L'assemblea dei soci ha approvato il bilancio della società partecipa per il 2012: perdite per oltre 4 milioni di euro. Delibera per indire un' azione di responsabilità nei confronti degli amministratori del passato
L'assemblea dei soci ha approvato il bilancio della società partecipa per il 2012: perdite per oltre 4 milioni di euro. Delibera per indire un' azione di responsabilità nei confronti degli amministratori del passato
ALESSANDRIA – Il gruppo Amag approva bilancio per il 2012 facendo segnare il meno per quasi 5 milioni di euro. La multiutility alessandrina deve sottostare inevitabilmente alle condizioni sfavorevoli in cui si trova ad operare, il rendiconto non può per cui che chiudersi con difficoltà. Il bilancio 2012 ha consolidato un valore di produzione di 91.393.418 euro a fronte di 84 milioni nel 2011, il margine operativo lordo è di 16 milioni e 500 mila euro (erano 10,500 milioni nel 2011), il risultato dopo gli ammortamenti è di 10 milioni e 600 mila euro (4,8 milioni nel 2011), gli accantonamenti sono aumentati di 13 milioni di euro segnando -14 milioni e 934 mila. Un risultato, prima delle imposte, che fa segnare meno 4 milioni e 800 mila euro (erano + 1,7 milioni nel 2011).
“Il 2012 è per noi l’anno zero e abbiamo accantonato il 60% dei crediti che il Comune ci deve, insieme a tutti quelli che avevamo nei confronti di una società di Salerno e i rischi – commenta il presidente del gruppo Amag Pietro Bianchi – Per ripartire ci vorrà il pagamento dei debiti ma sarà necessario un po’ di tempo, anche perché le banche non ci aiutano. In passato l’Amag ha funzionato come una impresa individuale, ora stiamo cercando di ridare l’azienda a se stessa e ai suoi soci. Il mio unico ruolo è cercare di fare il consulente nella gestione del gruppo e nulla più. I cda passano i dirigenti restano per questo la scelta del sottoscritto è stata quella di ridurre al minimo indispensabile i compiti dell’amministratore delegato. Io praticamente non ho deleghe”.
Alegas e Ream
Ream chiude il bilancio per il 2012 con un saldo positivo di 287 mila euro. “non molto ma un segnale importante –commenta Noemi Podestà presidente della società di gestione calore – Questa cifra rappresenta un crescita dell’utile nonostante gli accantonamenti prudenziali che dobbiamo fare. Il recupero crediti per noi è molto importante e dobbiamo concentrarci su questo aspetto. Credo però che la via per il rilancio passi anche da un’attività di ricerca e sviluppo in cui ora c’è poco investimento ma che voglio potenziare: in momenti di crisi è proprio dall’innovazione che possono nascere nuovi ambiti di diffusione”.
“Alegas è stato il motore del gruppo negli anni passati ma la stipula di contratti pericolosi ci ha portato a temere per il peggio –spiega l’amministratore unico Alfredo Fracchia – Da luglio 2012 il primo grande problema che abbiamo avuto è stato con le banche perché non hanno creduto più in noi e hanno usato il dissesto come scusa per non darci più finanziamenti. Fondamentale anche per noi è il recupero dei crediti e ci troveremo costretti per questo anche a chiudere alcune utenze importanti come piscine o centri sportivi che è da un anno che sono sollecitate ai pagamenti e non li hanno ancora fatti. Non toccheremo però le famiglie”.
Azione di responsabilità per gli amministratori Amag passati
Sui conti della società partecipata e sul suo presente di ristrettezze conta anche la gestione passata, questo ha voluto sottolineare Bianchi spiegando che l’assemblea del 3 luglio scorso oltre ad aver approvato il bilancio (con 10 comuni a favore pari a 13 milioni di azioni, 2 astenuti e 10 contrari pari a 2 milioni di azioni) ha anche deliberato per indire un’azione di responsabilità nei confronti degli amministratori di Amag in carica fino al luglio 2012. Molteplici sono i motivi che hanno portato alla decisione.
“Il primo è l’escalation delle spese. Dal 2007 al 2011 si è passati da un costo sulle consulenze da 180 mila euro a 1 milione e 104 mila euro; le spese promozionali sono arrivate a un picco di 1 milione e 187 mila euro nel 2011, così i rimborsi spese nel 2007 erano di 8500 euro e 78 mila nel 2011. In totale si è passati da 852 mila euro di spese nel 2007 a oltre 2 milioni nel 2011. Vuol dire che sono stati spesi 9 milioni di euro in 5 anni”.
“Il secondo argomento –prosegue il presidente – è per un contratto di recupero crediti fatto con la Co.Pro Service di Brescia, un accordo di 5 anni senza nessuna possibilità di uscita per Amag a meno di gravose penali. Il costo complessivo del contratto è del 25% del credito dovuto: il 10% deve metterlo Amag e il 15% il debitore. La cosa particolare però è che se il debitore viene a pagare direttamente in Amag, molto probabile visto che la Co.Pro è di Brescia, tutto il 25% spetta a noi. Questo contratto è inoltre stato fatto senza nessuna gara pubblica e la società bresciana è stata esonerata dal rilasciare qualunque
Indebitamento fuori controllo
Ma non sono finite qui le cause che hanno portato all’azione di responsabilità da parte dell’assemblea dei soci, cause, come ha tenuto a specificare Bianchi, che non hanno nulla a che fare con questioni personali ma sono un atto dovuto nel momento in cui si sono verificati dei fatti che poco c’entravano con lo scopo sociale dell’azienda o con spese controproducenti per la stessa.
“La crescita esponenziale dell’indebitamento. Nel 2007 nei confronti delle banche era maturato un debito di 3 milioni di euro, nel 2011 si è arrivati a 27 milioni. Nei confronti dei fornitori si è passati da 5 milioni a 14 milioni. Insomma si è passati da un totale di 9 milioni e 100 mila euro nel 2009 a oltre 40 milioni nel 2011“.
“Un ulteriore motivo è stato il contratto sottoscritto da Alegas con la Sicne di Salerno: il 23 gennaio 2012 invece di risolverlo, per il credito di 5 milioni di euro che la società aveva nei confronti di Alegas, si è deciso invece di fare un addendum per un ulteriore fornitura da 800 mila euro aumentando così ancor di più il credito. Abbiamo iniziato a recupera una parte minima e speriamo di riuscire a farlo per tutta, la cifra è molto importante”.
Rose, panchine e scivoli
“Ci sono poi fatti già noti: le spese fatte per scopi sociali che non rientrano minimamente tra quelli del gruppo. Famosi sono quelle per Floreale, il turboespansore, le penne, lo sponsor a varie manifestazioni, le rose –prosegue Bianchi – Meno conosciuto ma altrettanto particolare è l’acquisto da parte di Alegas di una cucina da 106 mila euro che non si capisce per cosa potesse servire dato che Alegas non fa ristorazione. L’ultimo momento che ha portato all’azione di responsabilità è stata la fornitura Eurocom, un nome che non dice molto ma dietro cui si nasconde l’acquisto di giochi per bambini (scivoli, altalene) e panchine. Singolare è come sia stata gestita l’intera vicenda. Il 17 maggio 2011 Alenergy ha mandato al Comune la proposta per la realizzazione di un eco park per il costo di 595 mila euro, il giorno dopo, il 18 maggio, c’è stata una riunione di giunta che ha approvato immediatamente la proposta. Il 16 maggio però erano già state ordinate panchine, scivoli e così via e il 19 maggio si è subito concluso il contratto di fornitura con una fattura d’anticipo di 125 mila euro, già pagata l’8 giugno. Sono tutte cose che non hanno alcun valore giuridico, tra l’altro, essendo stata firmata una convenzione solo il 14 dicembre 2011, al 15 novembre però tutte le forniture erano già pagate. Pur essendo la spesa superiore a quella per cui è necessaria una gara a evidenza pubblica non ne è stata fatta nessuna”.