Cittadella come Venaria?
Oltre alle consuete polemiche in merito alle iniziative che si svolgono all'interno del compendio, e agli ormai abituali appelli per la sicurezza, una nuova idea pare esser stata messa in campo per il futuro dell'ex fortezza militare: un consorzio volto alla progettazione
Oltre alle consuete polemiche in merito alle iniziative che si svolgono all'interno del compendio, e agli ormai abituali appelli per la sicurezza, una nuova idea pare esser stata messa in campo per il futuro dell'ex fortezza militare: un consorzio volto alla progettazione
ALESSANDRIA – Dopo i ripetuti appelli delle associazioni che la vivono (la delegazione Fai di Alessandria, il Comitato nato in difesa della struttura, l’Associazione Nazionale dei Bersaglieri, l’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano) e del consigliere del Pdl Maurizio Sciaudone (che sul proprio sito ne ha denuncia il degrado), si è tornato a parlare della Cittadella di Alessandria nel corso della Commissione consigliare congiunta Cultura e Istruzione e Sviluppo del Territorio che si è svolta mercoledì 19 giugno. All’ordine del giorno: la situazione attuale della Cittadella (custodia del bene dal Demanio e la gestione da parte del Comune), i problemi legati allo stato della Fortezza (il degrado delle strutture, la manutenzione e la messa in sicurezza del compendio), la tutela del paesaggio esterno alla fortezza e l’utilizzo della struttura con iniziative coerenti con la storia e il suo rapporto con la città.
Sul tavolo, dunque, il presente e il futuro dell’ex fortezza militare e un esempio a cui ispirarsi: la Venaria Reale.
A citare il modello torinese, è stato il Demanio, nei “consigli” consegnati insieme alla proroga del protocollo d’intesa che assegna la custodia del bene ad Alessandria. Renzo Penna, consigliere di Sinistra Ecologia e Libertà, in qualità di presidente della commissione, ha detto introducendo l’argomento:
“Trovo assocultamente corretta l’indicazione data dal Demanio, nel corso del rinnovo della convenzione con una proroga a termine fino a settembre, di porre più attenzione alla gestione della fortezza nel complesso. Il fatto che il Demanio ci consenta questa dilazione e ci inviti, sull’esempio della Venaria Reale a costruire un consorzio tra gli enti locali più importanti (Comune, Provincia, Regione, Demanio, Fondazioni, Sovraintendenza) che lavori con le associazioni per organizzare una gestione più attenta, mi trova molto d’accordo. Veneria prima di diventare, attraverso un progetto attento e d’insieme, quella che è oggi, era in una situazione peggiore rispetto a quella in cui si trova attualmente la nostra Cittadella”.

“Il dato di partenza è la necessità di identificare e raggiungere uno status giuridico diverso a quello attuale – ha spiegato l’Assessore alla pianificazione territoriale Marcello Ferralasco – La Cittadella, infatti, non appartiene alla comunità alessandrina e il Comune ha certamente una finestra di competenza e di attività che, tuttavia, è fortemente limitata dai limiti giuridici. Senza contare che sicuramente il Comune non ha da solo la possibilità di prospettare un futuro sereno per una struttura di queste dimensioni. Credo, quindi, che il primo obiettivo pragmatico sia quello di concertare quei soggetti che, ciascuno per la sua caratterizzazione, partecipano all’attività della fortezza, attraverso la costituzione di un soggetto che metta insieme tutte le competenze progettuali e di gestione”.
“Un soggetto che diventi corresponsabile delle scelte – ha proseguito Ferralasco – e il canale attravreso il quale si possono sollecitare tutte le forme possibili di finanziamento.
Un consorzio, dunque, come punto di partenza e senza il quale sarebbe complesso realizzare un progetto che venga approvato dal Demanio. La progettualità, infatti, è stato l’altro elemento più volte citato nel corso della commissione come aspetto estremamente rilevante e imprescindibile per pensare all’oggi e al domani della Cittadella.
“Vorrei ricordare un atto importante per la discussione – ha aggiunto il dirigente Paolo Zaccone – la deliberazione di giunta del 28 novembre 2007 in cui veniva approvato il protocollo d’intesa tra il Ministero dell’economia e delle finanze e il Comune di Alessandria su alcune strutture demaniali dismesse. Abbiamo fatto ancora recentemente un incontro con il direttore del Demanio del Piemonte perchè in quell’atto era scritto che il Comune avrebbe dovuto farsi promotore di una conferenza dei servizi che consentisse di arrivare a un progetto complessivo della Cittadella. Purtroppo questi percorsi dipendono anche moltissimo dagli interlucotori. Il Comune di Alessandria, purtroppo, pur essendosi sempre fatto fautore di questo, ha avuto di fronte a sè diverse articolazioni dello Stato con le quali non sempre è stato possibile individuare una univocità di intenti. Va detto anche che, se non ci fosse stato intervento del’amministrazione, adesso la Cittadella sarebbe in totale abbandono. Dal demanio finalmente è apparsa una certa volontaà di dedicare tempo e risorse per un progetto globale. Il problema di fondo è che c’è una crescita esponizianle della fruizione della cittadella che non può più essere gestita con le risorse che ha a disposizione il Comune. Sulla Cittadella, adesso deve essere fatto un progetto ad hoc, ma per questo progetto – così come è successo della Venaria – sono necessario investimenti consistenti”.
A illustrare una strada possibile per il reperimento dei fondi è stata l’Assessore ai beni e politiche culturali Vittoria Oneto:
“Trovo interessante il paragone con la Venaria Reale così come la necessità di progettualità destinata a una gestione della Cittadella migliore, ma per fare questo sono necessari investimenti di una certa entità. Ecco, dunque, che si apre la strada dei finanziamenti innovativi proprio per la salvaguardia dei beni culturali. In un convegno realizzato il 30 maggio dal Eib Institute (European Investment Bank Institute), sono state illustrate le linee guida per l’accesso ai fondi europei di una certa entità. Personalmente sto lavorando al fine di capire come approciarsi a questi fondi perchè ritengo che adesso sia arrivato il momento di reperire risorse per pensare a una progettualità più ampia”.
Sullo sfondo la consueta polemica in merito alle iniziative realizzate all’interno della fortezza. Se c’è chi, da un lato, sostiene l’importanza di aprire il compendio il più possibile alla cittadinanza e di conseguenza anche ad attività che non siano strettamente correlate alla storia della struttura – l’ex sindaco Piercarlo Fabbio sottolinea l’importanza delle azioni svolte nei confronti del patrimonio arboreo -, dall’altro, Guido Ratti e Enrico Patri del Comitato per la tutela della Cittadella e Maurizio Sciudone, consigliere del Popolo della Libertà – che sottolinea: “io voglio che venga fruita ma anche rispettata” -, chiedono che non si venga meno alla tradizione e alle caratteristiche della fortezza.

Dal presidente di commissione Penna l’appello ad accorciare il più possibile i tempi per la costituzione del nuovo organo di gestione della Cittadella e a prestare attenzione alle iniziative che si consentono all’interno della fortezza (in particolar modo all’ingresso delle auto nel compendio).
Intanto l’ailanto divora la Cittadella anche se la Delegazione Fai di Alessandria garantisce un intervento (finanzianziato dallo stesso Fondo Ambiente Italia) a breve.