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Confesercenti: “spostare il mercato? parlatene con gli operatori”
Confesercenti interviene sulla proposta di Atm di spostare il mercato del giovedì e del sabato da piazza garibaldi a viale della repubblica. emanuela ulandi: "sarebbe stato opportuno un confronto con le associazioni. e comunque gli operatori stanno già subendo i rincari delle tariffe
Confesercenti interviene sulla proposta di Atm di spostare il mercato del giovedì e del sabato da piazza garibaldi a viale della repubblica. emanuela ulandi: "sarebbe stato opportuno un confronto con le associazioni. e comunque gli operatori stanno già subendo i rincari delle tariffe
ALESSANDRIA – Spostare il mercato di Piazza Garibaldi in Viale della Repubblica, perché così può contare sull’incasso dei posteggi dell’intera piazza? no grazie. E’ la risposta di Confesercenti alla proposta di Atm.
“Siamo stupiti che il Presidente dell’Atm non abbia sentito la necessità di far precedere tali affermazioni ad un confronto con le associazioni di categoria e gli operatori per un tavolo tecnico su normativa ed esigenze che forse sono ignorate dai non addetti ai lavori”, spiega Manuela Ulandi, responsabile per la zona di Alessandria.
La situazione di dissesto in cui si trova il Comune di Alessandria ha provocato, fra le tante conseguenze, l’aumento esponenziale delle tariffe Comunali. Non è sfuggita a questa ondata di accresciuti tributi la tassa di occupazione del suolo pubblico, pagata dagli operatori del commercio su aree comunali per svolgere il mercato all’interno della municipalità di Alessandria.
L’aumento è stato del 100%, una misura che viene giudicata insostenibile dagli operatori. “L’applicazione di tale aumento, posta in essere a partire dal mese di novembre scorso, ha già portato per i cosiddetti spuntisti, alla rinuncia a frequentare i mercati di Alessandria da parte di un gran numero di ambulanti. Da un controllo effettuato si è constatato che vengono richieste somme francamente insostenibili, alla luce di una situazione economica recessiva che da tempo provoca una contrazione dei consumi superiore al 25%.”
Secondo Ulandi, “L’abbandono degli operatori dai mercati di Alessandria farà diminuire sicuramente in maniera sensibile le entrate del Comune e sta già provocando effetti critici su decine di aziende.
Ci pare di vedere in queste azioni molto rigore e poca equità: l’amministrazione non ha concesso una rimodulazione al ribasso dell’aumento del 100% delle tariffe, perché questo comportava, secondo le loro stime, una minore entrata per il Comune di € 70″. Molti commercianti, sia in sede fissa che ambulante, hanno chiuso la propria attività.
E ancora: “L’attuale Amministrazione ha siglato la propria campagna elettorale sotto lo slogan “Insieme”, pertanto avremmo sperato che non ci fossero decisioni calate dall’alto, ma condivise e soprattutto non dichiarazioni arbitrarie e superficiali che hanno l’unico scopo di intimorire una categoria, quella degli ambulanti, già pesantemente penalizzata. Molti altri lavoratori, che a diverso titolo si trovano in situazione di rapporto con l’Amministrazione e le sue partecipate, stanno temendo per il proprio futuro professionale e per le loro famiglie e noi a loro esprimiamo la solidarietà a tutte queste categorie di lavoratori che hanno perso e stanno perdendo l’occupazione”.
“Siamo stupiti che il Presidente dell’Atm non abbia sentito la necessità di far precedere tali affermazioni ad un confronto con le associazioni di categoria e gli operatori per un tavolo tecnico su normativa ed esigenze che forse sono ignorate dai non addetti ai lavori”, spiega Manuela Ulandi, responsabile per la zona di Alessandria.
La situazione di dissesto in cui si trova il Comune di Alessandria ha provocato, fra le tante conseguenze, l’aumento esponenziale delle tariffe Comunali. Non è sfuggita a questa ondata di accresciuti tributi la tassa di occupazione del suolo pubblico, pagata dagli operatori del commercio su aree comunali per svolgere il mercato all’interno della municipalità di Alessandria.
L’aumento è stato del 100%, una misura che viene giudicata insostenibile dagli operatori. “L’applicazione di tale aumento, posta in essere a partire dal mese di novembre scorso, ha già portato per i cosiddetti spuntisti, alla rinuncia a frequentare i mercati di Alessandria da parte di un gran numero di ambulanti. Da un controllo effettuato si è constatato che vengono richieste somme francamente insostenibili, alla luce di una situazione economica recessiva che da tempo provoca una contrazione dei consumi superiore al 25%.”
Secondo Ulandi, “L’abbandono degli operatori dai mercati di Alessandria farà diminuire sicuramente in maniera sensibile le entrate del Comune e sta già provocando effetti critici su decine di aziende.
Ci pare di vedere in queste azioni molto rigore e poca equità: l’amministrazione non ha concesso una rimodulazione al ribasso dell’aumento del 100% delle tariffe, perché questo comportava, secondo le loro stime, una minore entrata per il Comune di € 70″. Molti commercianti, sia in sede fissa che ambulante, hanno chiuso la propria attività.
E ancora: “L’attuale Amministrazione ha siglato la propria campagna elettorale sotto lo slogan “Insieme”, pertanto avremmo sperato che non ci fossero decisioni calate dall’alto, ma condivise e soprattutto non dichiarazioni arbitrarie e superficiali che hanno l’unico scopo di intimorire una categoria, quella degli ambulanti, già pesantemente penalizzata. Molti altri lavoratori, che a diverso titolo si trovano in situazione di rapporto con l’Amministrazione e le sue partecipate, stanno temendo per il proprio futuro professionale e per le loro famiglie e noi a loro esprimiamo la solidarietà a tutte queste categorie di lavoratori che hanno perso e stanno perdendo l’occupazione”.