Quei mattoni in Cittadella firmati dai soldati
Home

Quei mattoni in Cittadella firmati dai soldati

In Cittadella alla scoperta delle tracce lasciate dai militari sui muri interni del Bastione San Carlo

In Cittadella alla scoperta delle tracce lasciate dai militari sui muri interni del Bastione San Carlo

MemoriALE – La Cittadella di Alessandria non smette mai di stupire per la quantità di suggestioni che offre. Un luogo ricco di segni e reperti che fanno riaffiorare storie del nostro passato.
Siamo andati alla scoperta delle scritte lasciate sui muri dai militari, tracce del loro passaggio e modi per dire “sono stato qui”.

Il signor Sergio Serafini, fotografo amatoriale e appassionato di questo tipo di reperti, ci ha gentilmente accompagnato in questa avventura, facendoci esplorare la Galleria di demolizione del Bastione San Carlo.

Quest’opera fu completata nel 1734: in caso di assedio e di apertura di brecce nelle fortificazioni esterne era prevista la trasformazione di questa galleria, attraverso la demolizione delle volte, in un fossato profondo 5 metri. Questo sistema di difesa fu ideato dall’ingegnere Ignazio Bertola, sulla scorta dell’esperienza dell’assedio di Torino del 1706, e rappresenta una preziosa testimonianza dell’architettura sabauda del XVIII secolo.
Già a metà del Settecento questa galleria però venne soppalcata e trasformata in camerata improvvisata per i periodi di assedio e di particolare affollamento per la fortezza. Forse è per questo che le scritte lasciate sono così tante, anche se quelle più comprensibili sono ovviamente le più recenti. Nomi e date che si accavallano, come “Pietro 1906”, “Trombettiere Terzo Udine Classe 1904”, ma anche simboli e qualche parola volgare. Voci dal passato che parlano attraverso i mattoni. A metà galleria una parte di muro martoriata probabilmente dai colpi dei proiettili racconta anche delle violenze e delle atrocità che un luogo di questo genere ha racchiuso.

MemoriAle tornerà presto in Cittadella, per scovare nuovi segni e per svelare i tanti volti di questo monumento su cui finalmente, dopo anni di degrado, si accendono i riflettori, destando l’interesse di molti.  

 

Articoli correlati
Leggi l'ultima edizione