Che ne sarà di noi?
Home

Che ne sarà di noi?

Dalla prossima settimana il tavolo interministeriale che proverà a trovare soluzioni (non risorse) per il dramma della città. Intanto è polemica su Amiu e sull'unità delle forze economiche e politiche che dovrebbero lavorare per restituire un futuro ai cittadini

Dalla prossima settimana il tavolo interministeriale che proverà a trovare soluzioni (non risorse) per il dramma della città. Intanto è polemica su Amiu e sull'unità delle forze economiche e politiche che dovrebbero lavorare per restituire un futuro ai cittadini

ALESSANDRIA – Di certo c’è solo che Alessandria “ha le ore contate”. A giugno la liquidità della cassa comunale sarà esaurita e, senza un intervento d’emergenza – nessuna risorsa pare possa arrivare da Roma – l’amministrazione non avrà più modo di sostenere i servizi che spettano ai cittadini e gli stipendi ai dipendenti di comune e partecipate.

Unica “luce in fondo al tunnel” potrebbe essere il tavolo interministeriale a cui l’amministrazione parteciperà insieme alla Regione Piemonte, a partire dalla prossima settimana. Un momento d’incontro che, si spera, possa trovare soluzioni (forse la definizione di una strada percorribile per rimettere in sesto le partecipate) anche se davanti alla crisi che sta coinvolgendo il Paese, “Alessandria sembra un piccolo puntino” e i sindacati percepiscono un passo indietro rispetto alle promesse fatte dall’ex ministro Cancellieri e dal presidente della Camera Laura Boldrini durante gli incontri dell’11 aprile.

Per il resto è polemica.
Per ciò che riguarda il futuro di Amiu, se da un lato, il sindaco si dice decisa a proseguire sulla strada intrapresa, dall’altro i sindacati puntano il dito a “chi fra le istituzioni, dopo aver preso impegni precisi pare ora tirarsi indietro”.
Si discute anche in merito al contributo dato in questo percorso dalle parti economiche e politiche. Rita Rossa continua a sottolineare la necessità di continuare a fare fronte comune – “poi ricominceremo magari a dividerci, ma adesso è necessario trovare nella difesa della città la motivazione per l’unità” – ma i sindacati lamentano “giochi di potere da parte di qualcuno” e accusano quegli schieramenti politici che, dopo aver ricevuto molti incarichi, si sottraggono a un comportamento responsabile: “Chiederemo chiaro e tondo che vengano espresse le reali posizioni di tutti”.
Senza contare i famosi 7 milioni di euro, su cui le idee pare non siano molto chiare. “Se tutto va bene – dice Alessio Ferraris, Cisl – il Comune riceverà in totale 7 milioni, con la speranza che possano essere girati alle aziende partecipate per pagare parte dei debiti che Palazzo Rosso ha con loro”. Ma dalle parole del sindaco lo spiraglio sembra ancora lontano. Il decreto che regola lo stanziamento di tale cifra, infatti, se per ciò che riguarda la comprensione di Alessandria è già attuativo, per ciò che concerne il pagamento delle partecipate in house deve ancora essere rivisto e nessuna proposta è ancora stata presentata in questa direzione.
 
Non resta che attendere l’incontro nella capitale della prossima settimana per capire (come titolava un film di Veronesi di qualche anno fa) “che ne sarà di noi”. 
 

Articoli correlati
Leggi l'ultima edizione