Sul Pisu interventi condivisi: entro 15 giorni i primi “aggiustamenti”
Sul Piano Integrato di sviluppo urbano le discussioni sono state molte: quali opere attuare è già deciso. Ma ci sono dei margini d' intervento e di modifica nelle varie destinazioni dell'area interessata di Borgo Rovereto e della Cittadella: "la linea dell'amministrazione è quella di condividere con i cittadini e il Consiglio comunale"
Sul Piano Integrato di sviluppo urbano le discussioni sono state molte: quali opere attuare è già deciso. Ma ci sono dei margini d' intervento e di modifica nelle varie destinazioni dell'area interessata di Borgo Rovereto e della Cittadella: "la linea dell'amministrazione è quella di condividere con i cittadini e il Consiglio comunale"
ALESSANDRIA – Il Ponte Meier s’ha da fare. E il Pisu (Piano integrato di sviluppo urbano) pure. “La legna ormai ce l’abbiamo – ha spiegato per mezzo di una metafora l’assessore Marcello Ferralasco in commissione Territorio, affiancato dall’ingegner Marco Neri – cerchiamo di utilizzarla per fare il miglior fuoco possibile”. Ovvero il progetto e la sua consistenza, ovvero le opere pubbliche che comprende, sono ormai già definite e delineate, ora spetta all’amministrazione riuscire a renderle al meglio, affinché siano di utilità e a vantaggio della città. Il piano Pisu interessa la riqualificazione dell’area della Cittadella e di Borgo Rovereto, che è un progetto concreto di risanamento poiché i fondi arrivano dalla Regione, sulla base degli stanziamenti della Comunità Europea. 12 milioni per riqualificare l’area al di qua e al di là del fiume, comprendendo anche la parte “pedonale” del tanto atteso nuovo ponte Meier.
Alcune “perplessità” sulle risorse investite per le singole opere che compongono il Pisu nel suo complesso erano state sollevate dal Movimento 5 Stelle nel corso di un’assemblea pubblica a fine 2012, che aveva visto l’intervento – anche in quel caso – dell’assessore Ferralasco che aveva già spiegato come la “composizione” del progetto e delle sue opere non fosse modificabile, ma che “qualche piccolo intervento” si poteva attuare. Ieri in commissione Territorio questa prospettiva è stata ribadita con in aggiunta l’apertura dell’amministrazione a coinvolgere il Consiglio comunale e la cittadinanza nelle ipotesi e nelle idee da seguire come linee d’indirizzo una volta che si prenderà la strada della “realizzazione” vera e propria di questi lavori di riqualificazione. Che come ha ben spiegato il direttore Neri non sono solo interventi in ambito strutturale: “integrazione e possibilità di maggiore occupazione sono gli obiettivi da raggiungere con la riqualificazione sotto l’aspetto socio-culturale di questa area”.
Infatti in Borgo Rovereto c’è una concentrazione pari al 26% di popolazione immigrata, con tutte le difficoltà che ne conseguono, ovvero degrado sociale e difficoltà di integrazione. “Proprio per questo motivo nel percorso di negoziazione di questo progetto l’obiettivo era arrivare ad una compatibilità tra le azioni/opere da attivare e i fini che si volevano raggiungere”, ha aggiunto l’ingegner Neri. Lo scopo è quello di veicolare delle opere che siano poi d’interesse e di utilità al cittadino che vive, conosce e partecipa alla vita di quell’area. “Per questo motivo è già iniziato un percorso di coinvolgimento di tutte quelle realtà come il Cissaca, la Ludoteca, la Casa di Quartiere, le realtà scolastiche che ‘vivono’ a Borgo Rovereto” ha aggiunto l’assessore Ferralasco, propria sulla scia della volontà di apertura e condivisione su quelle che sono le attività da mettere in atto. Insomma un “intervento condiviso” il Pisu che ha come tempi di “fine lavori” il 31 dicembre 2014, ma che deve identificare il prima possibile quelli che sono gli “aggiustamenti” alle opere e agli interventi da realizzare così da poter partire nei lavori.

Proprio questo è l’obiettivo dell’amministrazione: “arrivare tra circa 15 giorni ad avere in mano le proposte, le richieste di aggiustamento di alcune specifiche opere, intergrate con la variante produttiva dettata dalla mutata normativa regionale”. Un percorso per alcune opere verso cui la giunta si sta indirizzando già c’è e l’assessore Ferralasco ha riportato un paio di esempi: uno relativo agli interventi viabili in via Giordano Bruno, dove si prevedono due rotatorie, una di interesse privato e l’altra rientrante nel Pisu. “La sua funzione viabile è dubbia” ha sostenuto Ferralasco. L’altro è relativo agli spazi dedicati ai parcheggi sempre in quell’area di attività industriale: “spazi parcheggio meno invasivi, magari con una collocazione più estensivo”. Forse l’apertura ai cittadini si potrà attuare con la realizzazione di “schede” di presentazione delle diverse aree di interesse (area attività commerciali, produttive, socio-culturale,…) rese pubbliche e quindi consultabili e “modificabili”…in piccola parte.