Happy Tour, il fallimento della catena di agenzie
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Redazione - novionline@novionline.net  
10 Aprile 2013
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Happy Tour, il fallimento della catena di agenzie

C’è un primo punto fermo nella vicenda del fallimento di Happy Tour, la catena di agenzie di viaggio di Gianni Bianchi. L’azienda, che era partita da Novi per poi espandersi in mezza Italia, ha accumulato un passivo di 11,5 milioni di euro. La cifra è stata ufficializzata con la chiusura della verifica crediti, e da oggi per legge nessuno può avanzare ulteriori richieste

C?è un primo punto fermo nella vicenda del fallimento di Happy Tour, la catena di agenzie di viaggio di Gianni Bianchi. L?azienda, che era partita da Novi per poi espandersi in mezza Italia, ha accumulato un passivo di 11,5 milioni di euro. La cifra è stata ufficializzata con la chiusura della verifica crediti, e da oggi per legge nessuno può avanzare ulteriori richieste

NOVI LIGURE – C’è un primo punto fermo nella vicenda del fallimento di Happy Tour, la catena di agenzie di viaggio di Gianni Bianchi. L’azienda, che era partita da Novi per poi espandersi in mezza Italia, ha accumulato un passivo di 11,5 milioni di euro. La cifra è stata ufficializzata con la chiusura della verifica crediti, e da oggi per legge nessuno può avanzare ulteriori richieste.

Il curatore fallimentare Carlo Natta è stato impegnato per due anni nella verifica dei conti. All’attivo figurano beni immobili valutati, con perizia, 800 mila euro oltre a beni costituiti per lo più da computer e altro materiale del genere, il cui valore non supererebbe qualche decina di migliaia di euro.

C’è però un contenzioso. La Happy Tour infatti avrebbe venduto tre agenzie, alla Spezia, a Genova e a Pavia, per un valore di 250 mila euro, ma violando la legge fallimentare e in danno dei creditori.

Il curatore fallimentare ha quindi chiesto al tribunale di dichiarare la nullità della vendita e la restituzione, o il pagamento della somma. Secondo il titolare Gianni Bianchi, però, la vendita, avvenuta dopo una trattativa protrattasi nove mesi, è stata oculata e per Happy Tour si è tradotta in un beneficio. E nega categoricamente che si sia trattato di un’operazione fuorilegge.

Non sarà comunque facile venire a capo della vicenda: è vero che formalmente gli immobili della Happy Tour valgono parecchie centinaia di migliaia di euro, ma con la crisi difficilmente troverebbero un acquirente.
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