Auguri alla Giunta: che i conti tornino!
Non mi riferisco solo ai conti finanziari che già presuppongono una strada in salita ed impervia, ma anche e soprattutto ai conti di unatmosfera cittadina sfilacciata, ambivalente o piuttosto ambigua e contraddittoria; mi riferisco al senso
Non mi riferisco solo ai conti finanziari che già presuppongono una strada in salita ed impervia, ma anche e soprattutto ai conti di un?atmosfera cittadina sfilacciata, ambivalente o piuttosto ambigua e contraddittoria; mi riferisco al senso ?
OPINIONI – Non mi riferisco solo ai conti finanziari che già presuppongono una strada in salita ed impervia, ma anche e soprattutto ai conti di un’atmosfera cittadina sfilacciata, ambivalente o piuttosto ambigua e contraddittoria; mi riferisco al senso di smarrimento dovuto ad un dissesto morale indotto da troppi eventi della politica, ed ovviamente non solo cittadina; ad uno smarrimento che si fa protesta senza sbocchi e senza prospettive. Eppure una giunta comunale ed il suo sindaco in testa, costituiscono l’istituzione più prossima ai cittadini e di lì si potrebbe ricominciare con trasparenza e determinazione, con la volontà di affrontare il possibile, dal momento che i miracoli non sono di questo mondo.
Auguri di cuore e, (perché no?) di fiducia, per quanto siamo ancora in grado di sostenere; sarà valsa anche la pena di aspettare, senza che da parte nostra ci siano stati interventi surrettizi di pressione che hanno marcato l’ovvia presenza di vari media locali, tanto indaffarati da riportare i nomi con un pressappochismo che si sarebbe potuto evitare con un minimo di attenzione.
Certo non mancano dubbi ed interrogativi. Ci chiediamo intanto: sarà un esecutivo sufficientemente coeso da affrontare, senza rigidità ideologiche, i nodi irrisolti di una situazione di dissesto devastante? Perché se così non fosse sarebbe vana l’uscita, indipendentemente dalle procedure poste in essere, di Giorgio Barberis e di Nuccio Puleio, personaggi sulle cui caratteristiche di moralità e di tenuta culturale e politica non porrei dubbi personali. Il sacrificio, per molti versi inevitabile, avrà avuto un senso nei futuri risultati?
Ci sarà la possibilità di aprire un dialogo tra le Istituzioni, anche centrali, per rendere proficuo un cammino di risanamento del debito che, benché intrapreso con buona volontà, non sembra conformarsi alle attuali e soffocanti indicazioni normative?
C’è bisogno di comunicazione, di buon senso e di coerenza e di cospicua disponibilità all’ascolto di ragioni che molto spesso si contrappongono e che solo nel dialogo trovano composizione: nel dialogo, non nella ricerca spasmodica del consenso ad ogni costo anche nelle più palesi contraddizioni; altrimenti si rischia di cadere molto in basso, tanto in basso da imitare una passata amministrazione che ha convenuto sugli “usi e le consuetudini”, come l’evangelico fattore infedele che prima di essere cacciato per i suoi trascorsi, ha ancora ingannato il “padrone” concedendo benefici a cascata per ingraziarsi i “clienti”, prima di pagare il conto; ma per l’appunto, se si cade nell’imitazione, va sempre meglio l’originale, il quale, nello specifico, affama la città (pardon ha dissestato i cittadini) ma almeno ha beneficato un certo numero di sostenitori.
Il dialogo bisogna: all’interno della maggioranza e con l’opposizione, ma anche e soprattutto coi sindacati i quali potrebbero essere disponibili ad ascoltare le conseguenze degli “usi e delle consuetudini” e magari a chiarire i perché delle proteste e degli scioperi se si tratta di difendere i posti del pubblico impiego, mentre sembrano “tiepidi” nel salvaguardare il lavoro dei fornitori (e relativi dipendenti) che hanno chiuso baracca perché non sono stati pagati.
Coraggio Sindaco ed auguri a Lei ed alla nuova giunta; il lavoro che vi attende non costituisce motivo di invidia, ma potrebbe divenire ragione per una nostra doverosa, futura gratitudine.