Casale, per i collegamenti ferroviari un futuro incerto
Molta partecipazione all'incontro di ieri sera all'Hotel Candiani ma il domani per la rotaia non è roseo
Molta partecipazione all'incontro di ieri sera all'Hotel Candiani ma il domani per la rotaia non è roseo
Molti sono stati gli interventi dei politici, dal neo – deputato del Pd Cristina Bargero (l’altro casalese Favio Lavagno non è potuto intervenire perché impegnato in sede romana), dai consiglieri regionali Marco Botta (Fratelli d’Italia) e Davide Bono (Movimento 5 Stelle), al responsabile piemontese del Sel per l’ambiente ed i trasporti Vanda Bonardo, all’assessore ai trasporti del Comune di Casale, Federico Riboldi. Ovviamente tutti gli interventi, chi più chi meno, non hanno potuto non tenere conto della situazione critica della finanza regionale e delle casse dello Stato, ma di veramente nuovo non sembra essere emerso nulla. Certamente Cristiana Massarenti di Sistema Domani (che ha ideato ed organizzato l’incontro con Roberto Milano) ha chiesto che venga concondato un tavolo di confronto per salvare quello che resta delle linee ferroviarie di collegamento di Casale (in pratica la Alessandria – Valenza – Casale – Chivasso e la Casale – Vercelli che, comunque, è a forte rischio di chiusura).
Ma tra il pubblico c’è anche chi ha paventato, in un futuro magari non immediato, anche la chiusura della stessa stazione di Casale. Il che per una città che ha dato i natali all’ingegner Bianchi, che fu il primo presidente delle Ferrovie dello Stato nell’età giolittiana sarebbe davvero un altro colpo basso. A cercare di animare il dibattito è stato Massimo De Bernardi di Nuove Frontiere con un intervento nel quale ha chiesto che fine hanno fatto i fondi in un primo tempo previsti per l’elettrificazione, poi dirottati dall’assessore Barbara Bonino ad altri scopi, e se è stata fatta una analisi serie delle persone che utiizzano il treno, o meglio di quanti viaggiano o si fermano perché stanchi di utilizzare linee dove i ritardi sono all’ordine del giorno. Ma di nuovo sotto il sole sostanzialmente non c’è nulla, anzi la consapevolezza è che ci sono delle nubi in più.