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Teatro Comunale : “Per la bonifica nemmeno un centesimo in cassa”
Dopo l'appello del Comitato Ridatecilteatro, la risposta della direttrice del Tra Anna Tripodi: "Il silenzio di questi mesi non è equivalente di immobilismo" e ancora "la Regione copra il suo debito". E poi lancia a sua volta un appello affinchè si faccia una sottoscrizione
Dopo l'appello del Comitato Ridatecilteatro, la risposta della direttrice del Tra Anna Tripodi: "Il silenzio di questi mesi non è equivalente di immobilismo" e ancora "la Regione copra il suo debito". E poi lancia a sua volta un appello affinchè si faccia una sottoscrizione
ALESSANDRIA – Dopo l’appello lanciato dal Comitato Ridatecilteatro, che a gran voce chiedeva chiarimenti in merito allo stato dell’opera di bonifica del Teatro Comunale, la direttrice del Tra Anna Tripodi risponde: “Il silenzio di questi mesi non è equivalente di immobilismo. Insieme a Nuccio Lodato, dopo la fatidica data del 28 marzo – in cui dovrebbe essere decretata la liquidazione della fondazione – si farà una conferenza stampa ad hoc per spiegare quanto è stato complesso procedere con il lavoro in questi mesi.
Tuttavia, dopo tutta una serie di verifiche, di rivisitazioni del progetto e, soprattutto, della scansione degli interventi, finalmente abbiamo di nuovo l’approvazione dello Spresal. Alcuni lavori sono già stati fatti – è stata rimossa la transennatura esterna, puliti l’estreno della struttura e la Sala Zandrino che non era interessata dall’amianto – e adesso, a livello tecnico, può ripartire la bonica vera e propria: il primo step sarà la Sara Ferrero.
L’unico problema che frena l’avvio dei lavori è la mancanza di liquidità da parte del Tra. Non ci sono i soldi nemmeno per effettuare le analisi necessarie per riprendere la bonifica. E’ infatti doveroso eseguire un costante monitoraggio dello stato del Teatro Comunale, ma senza il pagamento da parte della Regione dei contributi già messi in liquidazione non si può procedere. In cassa non c’è un centesimo, quindi non ci è possibile pagare gli arretrati per le vecchie analisi nè richiederne di nuove.”
Non resta, dunque, che attendere che la Regione saldi i suoi debiti?
Provocatoriamente la direttrice di Aspal aggiunge: “Mi viene da dire… Si lanci una sottoscrizione per coprire il costo delle analisi. Occorrono almeno 15mila euro” (ndr. Non “un centinaio” come scritto erroneamente in precedenza, e per il cui errore ci scusiamo)
Se qualcuno deciderà di rispondere all’appello, non resterà che ringraziare.