“Se nei bronchi ci trovi un fischietto…”
Home

“Se nei bronchi ci trovi un fischietto…”

C’è anche la rimozione di corpi estranei dall’apparato respiratorio tra le specializzazioni della pneumologia alessandrina. Ricca di tradizione, e con fiori all’occhiello come l’interventistica con laser e protesi, e la diagnostica sul mesotelioma. Ne parliamo con il primario Gabriele Ferretti

C?è anche la rimozione di corpi estranei dall?apparato respiratorio tra le specializzazioni della pneumologia alessandrina. Ricca di tradizione, e con fiori all?occhiello come l?interventistica con laser e protesi, e la diagnostica sul mesotelioma. Ne parliamo con il primario Gabriele Ferretti

ALESSANDRIA – Il suo ufficio, all’interno del reparto di pneumologia dell’Ospedale Santi Antonio e Biagio, è piccolo e accogliente. Sa di casa, con le foto della moglie e delle figlie alla parete, e come salvaschermo l’immagine di un bellissimo cagnone nero, anch’esso membro della famiglia a tutti gli effetti. Ma quel che più colpisce l’occhio del visitatore (e il dottor Ferretti lo sa e “gioca” con la curiosità dell’ospite) è una serie di piccoli oggetti “strani”, che apparentemente poco “ci azzeccano” con le malattie dell’apparato respiratorio. “E invece no – sorride Gabriele Ferretti, uno dei “veterani” del nosocomio alessandrino, in cui lavora dal 1980 – perché tutti questi oggetti, negli anni, li abbiamo estratti dai bronchi dei nostri pazienti, inalati tramite la trachea, dove per fortuna non si fermano quasi mai. O sarebbe soffocamento immediato”. Ci vengono mostrati nell’ordine: bottoni, spille, un fischietto, un ponte con 4 denti e altri strumenti dentistici, un ago da insulina, un bocchino da sigaretta. E dietro ognuno di questi oggetti c’è una storia incredibile, tutte ben ricordate (e narrate) dal dottor Ferretti: “cosa vuole, quando si ama il proprio lavoro, non si dimentica praticamente nulla, e si riesce anche a divertirsi, a percepire che si fa qualcosa di utile”. Così c’è la storia del personaggio da paese, che il bocchino della sigaretta lo ingoiò per caso anni prima, e non avvertendo disagi immediati si limitò, là per là, a smettere di fumare. Oppure l’imprenditore della Brianza (perché in questo tipo di interventi la struttura alessandrina è un punto di riferimento per un’area assai più vasta, rispetto alla provincia e anche alla regione Piemonte) a cui nei bronchi finì, per disattenzione del dentista, un attrezzo dal valore di diverse centinaia di euro: e senza batter ciglio o “inalberarsi” con il professionista, l’uomo si limitò a chiedere indietro l’oggetto, “perché sa, ha un certo valore”.

“Al di là degli aneddoti – precisa Ferretti – va detto che ingoiare oggetti strani non è una prerogativa dei bambini in tenera età, ma succede anche agli adulti. E i casi peggiori sono quelli in cui la persona crede di avere in qualche modo avviato all’espulsione l’oggetto stesso, che invece si è “incastrato” a livello di bronchi, e prima o poi torna a manifestarsi, creando problemi respiratori. Effettuiamo almeno una decina di interventi simili ogni anno, con picchi sotto Natale”.

A parte il fenomeno, curioso, della rimozione di corpi estranei, la pneumologia alessandrina vanta un passato glorioso, e una lungo passato legato al “sanatorio” Borsalino, dove in realtà il reparto ha avuto sede fino al 1994. Quando con l’alluvione c’è stato il trasferimento all’ospedale civile, ma anche l’avvio verso un progressivo ridimensionamento. “Non si può negare che sia così – sottolinea Ferretti – e che in effetti la questione delle risorse scarse sia un freno, sia sul fronte dell’acquisizione di nuove professionalità, sia su quello degli strumenti. Ciononostante, rimaniamo un punto di riferimento importante non solo per il nostro territorio: ad esempio, siamo stati e siamo il secondo centro di pneumologia interventistica, dopo Brescia”. Un’area che si è sviluppata come alternativa alla chirurgia toracica, per un certo tipo di interventi, realizzabili con laser terapia e posizionamento di protesi, e che vede ancor oggi l’ospedale alessandrino fare da punto di riferimento “attrattivo” per un territorio assai vasto. “Rimane però il fatto – ribadisce il dottor Ferretti – che sette medici più il primario, per una struttura come la nostra, che ha tra l’altro un servizio di guardia attiva 24 ore su 24, e 4 letti di terapia intensiva respiratoria (erano 6, abbiamo dovuto ridurli di numero perché non riuscivamo a gestirli tutti), sono francamente pochi. Nonostante l’impegno eccezionale di tutti, personale paramedico compreso”. Nel team c’è in “pianta stabile” anche un anestesista, e la pneumologia, per sua natura, tende ad avere un approccio fortemente interdisciplinare, e un rapporto di stretta collaborazione con numerosi reparti: non solo la chirurgia toracica, ma anche la rianimazione ad esempio, e naturalmente il centro Borsalino. “Nei fatti – spiega il primario – esiste anche una vera e propria rete pneumologica sul territorio, anche se mai formalizzata con un protocollo: il rapporto di collaborazione con Asti, Tortona e tutti gli altri presidi ospedalieri è però molto forte, così come abbiamo un discreto flusso di pazienti, circa il 10% del totale, in arrivo da fuori provincia, o addirittura regione. Cito Candiolo, Busto Arsizio, in parte Novara. Ma potrei farle anche il nome di altre città”. Un peso significativo all’interno del reparto alessandrino lo ha il trattamento endoscopico delle neoplasie polmonari: i tumori insomma, che vengono asportati inserendo una protesi di metallo, di silicone o mista: “e proprio noi ad Alessandria – ricorda Gabriele Ferretti – utilizzammo, per primi in Italia, una protesi mista, decisamente innovativa per l’epoca”. Ma sono fiori all’occhiello anche la terapia intensiva, e la cura delle bronchiti croniche, “mentre vorrei riuscire – aggiunge il primario – a mettere in piedi un sistema di assistenza respiratoria domiciliare post ricovero, post cura ospedaliera. Con una popolazione sempre più anziana, l’esigenza di assisterli a casa loro, con uno stretto coinvolgimento dei famigliari, è essenziale”. Già oggi, intanto, sul fronte della fisiopatologia radioterapia vengono effettuati ad Alessandria circa 10 mila esami all’anno (“più o meno ai livelli del San Martino di Genova, tanto per dare un parametro di riferimento”), mentre i ricoveri nel 2012 sono stati circa 900. Ed esiste una forte attività diagnostica sul fronte del mesotelioma, con gruppi interdisciplinari di lavoro, e una forte collaborazione su questo fronte con l’ospedale di Pavia, che si “appoggia” ad Alessandria per la toracoscopia.

Gabriele Ferretti, primario pneumologia

Il reparto Malattie Apparato Respiratorio dell’Ospedale SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo di Alessandria, situato in Via Venezia 16, ha come Direttore responsabile il Dott. Gabriele Ferretti. Il reparto si occupa della diagnosi e trattamento delle patologie respiratorie, con particolare attenzione alla patologia neoplastica e all’insufficienza respiratoria. Presso il centro è da anni in funzione una sezione di endoscopia operativa che si occupa del trattamento di lesioni benigne e maligne endobronchiali con laserterapia, disostruzione con broncoscopio rigido e posizionamento di stent. Sono inoltre in funzione servizi quali: Unità di Terapia Intensiva Respiratoria; Fisiopatologia Respiratoria; Allergologia; Day Hospital; Diagnosi e trattamento delle Apnee Notturne. L’Unità dispone di 29 posti letto ordinari (più 1 camera per libera professione) e 6 posti letto di terapia semintensiva respiratoria. Fanno parte dell’equipe medica dell’unità operativa Bongiovanni Dott. Piero, Grecu Dott. Lorenzo, Mangini Dott. Sergio, Omodeo Dott.ssa Pinuccia, Polla Dott. Biagio, Salio Dott. Mario, Barisone dott.ssa Emanuela, Notti Dott.ssa Maria Maddalena. 

Articoli correlati
Leggi l'ultima edizione