Percorsi di pace e libertà alla Benedicta
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Percorsi di pace e libertà alla Benedicta

A Cultura e Sviluppo l’appuntamento annuale che ricorda l’eccidio e illustra le attività di valorizzazione del sito

A Cultura e Sviluppo l?appuntamento annuale che ricorda l?eccidio e illustra le attività di valorizzazione del sito

ALESSANDRIA – Si è svolta lo scorso giovedì 28 febbraio, presso l’Associazione Cultura e Sviluppo di Alessandria, la ormai tradizionale Serata Benedicta, l’appuntamento annuale per ricordare il tragico eccidio e presentare le attività che vengono svolte per la tutela e la valorizzazione dello storico sito. 
La serata è stata introdotta da Andrea Foco, presidente dell’Associazione “Memoria della Benedicta”. “Il valore della memoria della nostra storia” ha affermato “rende più forti e consapevoli e ci aiuta ad interpretare meglio il presente e a lavorare per costruire un futuro migliore”. Un ringraziamento agli ex partigiani presenti in sala, veri e propri motori della memoria della Benedicta, ed un appello ai parlamentari locali eletti affinché si impegnino ad aprire percorsi di finanziamento a favore di un sito che ha un’importanza culturale non solo locale, ma nazionale. Presente anche Rocchino Muliere, rappresentante del Consiglio Regionale, che ha ribadito l’impegno della regione a cercare di continuare a supportare i progetti di recupero e valorizzazione iniziati negli anni scorsi, tra i quali la costruzione di un centro di documentazione, che non dispongono al momento delle risorse necessarie per il completamento.
Si è passati nel vivo della serata con l’intervento del professor Vittorio Tigrino (Università del Piemonte Orientale), il quale ha curato insieme al professor Torre i nuovi pannelli che scandiscono il cammino sul Sentiero della Pace, allestito all’interno del parco della Benedicta. Un percorso che ripercorre le trasformazioni nel tempo del concetto di pace, declinandolo anche in stretta relazione con le peculiarità storiche e geografiche della zona di Marcarolo. Un vero e proprio territorio di confine fra il mare e la pianura, di intenso traffico di merci e genti, che per questi motivi è stato coinvolto fin dall’epoca moderna nelle dinamiche di ricomposizione dei conflitti sociali a livello locale e non.
Lo stato dei progetti di recupero del sito è stato mostrato con parole ed immagini dagli architetti Michele Dellaria e Sergio Balbi. Un’avventura che parte lontano, dal momento che i primi interventi risalgono al 1998. A quei tempi le condizioni del sito erano di fortissimo degrado e si è preceduto nel tempo con cantieri progressivi. Anche il raccordo fra le diverse entità amministrative (comune, regione, provincia, comunità montana) per gestire i lavori non è stato facile. In ogni caso si è riusciti a sviluppare un progetto per il centro di documentazione, che si integra perfettamente nell’ambiente circostante e fornisce locali e spazi adatti all’opera di studio e approfondimento, nonché strutture ricettive per i visitatori.
Nella seconda parte della serata è stato proiettato il documentario sui fatti della Benedicta “Il senso della libertà”, opera del regista siciliano Salvo Cuccia, che ha parlato di questa intensa esperienza in compagnia del professore ed esperto cinematografico Nuccio Lodato.  
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