End: “Musica live, Londra come l’Italia”
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Nicholas David Altea - musica@alessandrianews.it  
22 Febbraio 2013
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End: “Musica live, Londra come l’Italia”

Sparsi tra Alessandria e Genova ma il duo è stato fondato negli UK

Sparsi tra Alessandria e Genova ma il duo è stato fondato negli UK

CITY SOUNDS – Gli End sono un duo ma bastano e avanzano, sono nati a Londra ma Luca Robotti è di Alessandria, Alessandro Gandini vive a Genova ma ha qualche parente da queste parti. Nella loro esperienza di studio e lavoro in UK mettono assieme le idee ed ecco il gruppo pronto per calcare qualsiasi pub possibile della terra d’Albione. Voce, basso, chitarra e basi in un synth pop, a tratti elettronico e mellifluo, a tratti sporcato di Libertines.

Con voi partirò al contrario delle altre band. 
Come è suonare negli UK, come sono state le vostre esperienze Oltremanica e che ne pensate delle nuove leggi in vigore in UK per facilitare l’attività live? Suonare a Londra visto da fuori sembra una specie di terra promessa, ma non è poi davvero così. Si vivono più o meno gli stessi problemi che ci sono in Italia, chiaramente per chi come noi è cresciuto con il brit pop e l’indie suonare a Londra ha un significato simbolico maggiore, e poi è vero che ci sono molte più possibilità, più locali, una mentalità più aperta. Noi senza conoscere nessuno abbiamo suonato in alcuni locali importanti, come il Bull&Gate che purtroppo sta chiudendo, che è un locale storico. Puoi farti spazio ma oltre a un certo livello è difficile andare. E comunque i tempi d’oro dei primi anni 90 sono finiti anche lì. Per quanto riguarda l’Italia sinceramente non crediamo che le cose cambieranno perché il problema non sono solo le regole ma la mentalità e quella non si cambia facilmente.

Quanto è difficile suonare nella provincia di Alessandria?
Alessandria è solo una delle città dove abbiamo suonato e suoneremo. Suonare sempre negli stessi posti non ti aiuta a crescere quindi le nostre date sono un po’ qua e un po là.

Le date ve le cercate in maniera autonoma o avete un booking che lo fa per voi?
Ce ne occupiamo noi, un po’ perché siamo poveri e quindi non possiamo pagare nessuno, un po’ perché con la Rete può farlo chiunque. Sinceramente è anche una cosa che ci piace fare perché è bello essere attivi in prima persona, poter scegliere.

Ma quanto costa investire nella musica al giorno d’oggi come strumentazione, sala prove, SIAE e altro? Siete iscritti alla corrispondente SIAE in UK vero?
Siamo iscritti alla PRS che è tutto un altro sistema rispetto alla SIAE, è un sistema sul genere della cooperativa, meno vessatorio e con meno regole complicate. Investire nella musica è dispendioso, si spendono anche tante energie soprattutto per fare il PR. Il nostro stile di musica ci permette di risparmiare su strumentazioni e sala prove ma dio solo sa quanti soldi abbiamo speso in questi anni per andare avanti.

Voi fate un uso massivo della rete, molti video, molte release promosse e in free download. Gli End e il web stanno bene assieme allora?

Sì, diciamo che si adatta bene alle nostre forme di espressione che non sono solo la musica ma anche stile, abbigliamento, immagini, video. Sempre molto underground comunque.

Avete un occhio di riguardo verso i videoclip, uno dei quali anche premiato di recente. Qual é il vostro video preferito degli End e come mai?
Il prossimo, perché sarà una bomba. Non possiamo dire altro.

Ma non sentite la mancanza di un batterista?
Appena avremo fondi a disposizione assumeremo un attore con la barba ed estremamente muscoloso per sopperire a questa mancanza almeno in termini estetici e di calore umano. Per quanto riguarda il sound, no, non particolarmente.

Da poco è uscito un singolo. Prossime date e prossimi appuntamenti degli End?
È un singolo promozionale che ci rappresenta appieno, si chiama Do It Vap, ha lo scopo di presentare il nostro genere, il nostro modo di essere ed è l’antipasto di tante cose nuove su cui vige il massimo segreto. Succederanno tante cose nei prossimi mesi, seguiteci e le scoprirete.  

 

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