Alessandria respirabile? Pochi soldi e qualche idea
Giovedì sera a Cultura e Sviiluppo si è accesa la discussione su inquinamento atmosferico, Ztl, zona30, piste ciclabili, ma anche dell'operato della Polizia Municipale e degli ausiliari del traffico. Analizzati i dati e le proposte di Arpa, Legambiente e cittadini, l'amministrazione ha provato a rispondere
Giovedì sera a Cultura e Sviiluppo si è accesa la discussione su inquinamento atmosferico, Ztl, zona30, piste ciclabili, ma anche dell'operato della Polizia Municipale e degli ausiliari del traffico. Analizzati i dati e le proposte di Arpa, Legambiente e cittadini, l'amministrazione ha provato a rispondere
ALESSANDRIA – Sono stati i dati del rapporto “Mal’aria”, esposti da Federico Vozza vicepresidente di Legambiente Piemonte e Valle D’Aosta, che quest’anno vedono Alessandria maglia nera dell’inquinamento atmosferico, ad aprire l’incontro che giovedì sera si è svolto a Cultura e Sviluppo per discutere di polveri sottili e di buone pratiche per migliorare la “respirabilità” della nostra città, a cui hanno parecipato anche gli assessori Claudio Falleti (Politiche per l’Ambiente) e Marcello Ferralasco (Qualità urbana e Sviluppo sostenibile).
L’intervento di Vozza, che dopo aver ribadito la drammaticità dei dati alessandrini (in linea, per questione climatica, con gli altrettanto allarmanti dati della Pianura Padana) ha sottolineato la necessità di “una politica poco timida per permettere la propensione al cambio di abitudini che già interessa i cittadini.” Vozza ha, inoltre, illustrato quelle che per Legambiente sono le soluzioni a breve termine che ogni amministrazione locale dovrebbe attuare: zone 30 in città – esclusi gli assi di viabilità principali – e strade scolastiche “car free”, ovvero chiusura dei tratti stradali in prossimità delle scuole affinchè gli stessi siano a misura di bambino. Il vicepresidende regionale di Legambiente ha anche accennato a politiche di più lungo
Il dirigente dell’Arpa ha illustrato come nel settore ambientale non valga mai il principio causa – effetto: “la situazione dell’inquinamento e dell’ambiente circostante è un intreccio di diverse realtà e di diverse componenti che si mescolano e si influenzano, e questo è il motivo per cui alcune misure intraprese non danno (e non possono dare) i risultati sperati. L’aspetto climatologico, così come quello strutturale che contraddistingue la Pianura Padana, oltretutto svolge un ruolo fondamentale”.
Ma c’è un piano d’azione, secondo l’Arpa: cambiare il nostro stile di vita affichè diventi più sostenibile e iniziare ad adottare atteggiamenti che non ci espongano all’inquinamento (ad esempio evitare di andare a correre in zone molto trafficate, di portare in giro i bambini in passeggini “ad altezza tubo di scappamento” delle auto).

“Investire anche sulle piste ciclabili sarà importante – ha detto Falleti – e, se pure non si potranno fare grandi interventi strutturali, sicuramente la città dovrà essere concepita in maniera differente”.
Marcello Ferralasco, assessore alla qualità urbana ha sottolineato l’importanza di accogliere i richiami dei cittadini: “Ci rimbocchiamo le maniche e recuperiamo il tempo perduto”.
Ma in che cosa si risolvono concretamente queste riflessioni? Quali sono i richiami dei cittadini che vanno accolti?
“Prima devono essere risolte questioni tariffarie discusse oggi in consiglio” – spiega Ferralasco. Tra poco più di una settimana, quindi, dovrebbero esserci le condizioni per iniziare con l’intervento.
Parcheggio delle stazione “non è strutturato in modo da facilitare il trasporto pubblico locale”, dicono dal pubblico
Ferralasco: “E’ di Metro Park ma stiamo lavorando insieme con la dirigenza dell’azienda affinchè sia più fruibile e sia rifatta la cartellonistica attualmente fuorviante.” La porzione intermedia avrebbe dovuto diventare parte destinata alle corriere ma l’amministrazione sta valutando se quella sia la souzione più adeguata.
Parcheggio di Via Parma come mai non ci va nessuno?
Ferralasco: “Effettivamente ha una manovrabilità interna limitata. Va anche detto che si è consolidato un uso della città errato. Chi si muove in auto per andare a far acquisti in centro, se potesse parcheggierebbe direttamente nella vetrina del negozio”. Il metodo per incentivare l’uso di quest’area di parcheggio (così come per Rovereto) potrebbe essere quello di utilizzare tariffe più favorevoli qui o aumentare quelle previste nelle altre zone del centro.
Pedobus che fine ha fatto?
Falleti “L’ufficio competente e la mobility manager Paola Testa stanno lavorando al fine di attivare il servizio in tempi brevi”. La pratica, dunque, pare sia avviata e prossima a partire.

Cartelli erronei ztl attualmente in uso in città
Ferralasco: “Togliere i cartelli costa. In prima battuta c’e stata addirittura la difficoltà da parte del Comune di reperire i 1500 euro da destinare a questa operazione”
Zone 30
Ferralasco: “Fatte bene non sono di modestissimo rilievo economico perché non si tratta solo di limitare la velocità ma soprattutto di riorganizzare effettivamente il territorio”. Dovranno, quindi, aspettare
Polizia municipale “Più multe cambierebbero le pessime abitudine dei cittadini” – sostengono dal pubblico
Ferralasco: “E’ un problema serio, le cui cause sono differenti. La principale è certamente la mancanza nel corpo della Municipale di 50 unità. Pertanto, è necessario ridurre al mimimo tutta una serie di attività. Ci sono atteggiamenti non adeguati che sono già stati argomento di segnalazione da parte dell’amministrazione e interventi che sono stati messi in atto, ma forse non sono stati adeguati.” Per ciò che riguarda la carenza di unità dovrebbe essere possibile recuperarne alcune tramite la rigestione della control room e di altri servizi.
Ausiliari del traffico “perchè non possono essere supporto alla municipale?” – chiedono dal pubblico
Ferralasco: “Non avendo la qualifica di agenti di Polizia Municipale non possono effettuare contravvenzioni per il codice della strada perché agiscono su singoli aspetti della tariffazione per Atm e non per il Comune” Si tratta di controllo commerciale, insomma. E allora c’è chi in sala sostiene che per quelle che sono le loro possibilità di azione “Siano anche troppi!”

– metodi di costruzione attenti ai temi ambientali in generale (risparmio energetico e studio delle risorse) -Questo tipo di provvedimento ha la finalità di migliorare la qualità dell’edilizia, e di contribuire al miglioramento della qualità ambientale. “E’ già stato redatto un addendo al regolamento edilizio”
– teleriscaldamento – “Stiamo predisponendo una delibera di indirizzo rispetto a interventi di teleriscaldamento nel territorio urbano che troverà l’interesse di soggetti privati che hanno già manifestato la volontà di istituire accordi in questa direzione. Ottenere delle trasformazioni migliorerà la situazione sia dal punto di vista ambientale che per ciò che riguarda l’edficienza, la manutenzione e anche il costo all’utente. Diverse le aree che, avendo un’intensinficazione consistente sul piano abitativo possono considerarsi predisposte a questo tipo di energia: quartiere Cristo, alcune zone del Galimberti e del quartiere Pista.
– piano mobilità urbana – “Mobilità non è solo viabilità, riguarda auto ma anche pedoni, biciclette, mezzi pubblici, anche interurbani. L’indirizzo e certamente quello di diminuire il traffico veicolare privato sul centro storico con la conseguenza di modificare e migliorare il trasporo pubblico.”
– azioni dimostrative che non hanno risultati misurabili ma che permettano di concepire che è possibile vivere il centro urbano in maniera più compatibile con l’ambiente – “Come già anticipato dal dottor Maffiotti si tratta di azioni virtuose perchè consentono di sperimentare uno stile di vita più sostenibile. Lo sforzo, insomma, va fatto ugualmente indipendentemente dal risultati.”
Molto, dunque, è stato detto e molte ancora sono le domande rimaste in sospeso: perchè non usare la geotermia? Perchè non limitare l’uso della combustione delle biomasse (stufe a pellet)?
Vedremo se l’amministrazione saprà recuperare il tempo perduto e dare un segnale forte.