Stradella: “Il mio rimpianto più grande? La legge per il governo del territorio..”
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Stradella: “Il mio rimpianto più grande? La legge per il governo del territorio..”

Dopo 4 legislature fra le fila del centro destra, il parlamentare alessandrino tenta un bilancio: “mi sono battuto per le imprese alluvionati, ma avrei voluto ottenere di più”. Significativo il suo impegno per “salvare” il comune di Alessandria, in tandem con Mario Lovelli (Pd). E oggi? “Di sicuro non farò il pensionato”

Dopo 4 legislature fra le fila del centro destra, il parlamentare alessandrino tenta un bilancio: ?mi sono battuto per le imprese alluvionati, ma avrei voluto ottenere di più?. Significativo il suo impegno per ?salvare? il comune di Alessandria, in tandem con Mario Lovelli (Pd). E oggi? ?Di sicuro non farò il pensionato?

BILANCIO DA ROMA – Fra qualche settimana l’onorevole Franco Stradella da Felizzano si lascerà alle spalle ben 4 legislature: un’esperienza da veterano, vissuta tutta all’interno di Forza Italia prima, del Pdl poi, ma con un “taglio” via via sempre più critico.
Fino alla decisione, maturata nei mesi scorsi, di abbandonare il partito di Berlusconi, per dare vita insieme ad altri colleghi al gruppo Italia Libera, con riferimento ideale al Partito Popolare Europeo, e una vicinanza evidente al premier Mario Monti. Che, tuttavia, ha fatto scelte diverse: per cui, almeno per il momento, il percorso parlamentare di Franco Stradella si ferma qui.
L’onorevole del resto lo ha sempre chiarito: “se ci sarà ancora bisogno del mio contributo, non necessariamente in Parlamento, ne parleremo. Altrimenti mi occuperò d’altro, gli impegni e gli interessi non mi mancano”.

Ma che giudizio dà l’on. Franco Stradella del suo operato in questa ultima legislatura (2008-2013)? “Ho due rimpianti in realtà – sottolinea – legati ad obiettivi che mi ero prefisso in questa legislatura, e che non sono andati in porto, nonostante i miei sforzi. Il primo è l’approvazione di una legge sul governo del territorio, che ritengo sia una necessità assoluta per il Paese. Penso alla necessità di ripensare tutte le regole sull’edificato esistente, anche accelerando le procedure per le trasformazioni delle destinazioni d’uso. Oggi l’Italia, per dire, in rapporto alla popolazione ha forse più bisogno di case di riposo che di asili, e occorre prenderne atto rapidamente. Mi pare evidente che o si riesce a far ripartire l’edilizia, o per la nostra economia sarà ancora buio pesto”. Perché finora non ci si è riusciti? Spiega l’on. Stradella: “sono stato relatore di un progetto di legge trasversale, e secondo firmatario, dopo l’on. Maurizio Lupi, di una legge ad hoc. Purtroppo via via sia il Governo, sia le Regioni hanno apportato continue modifiche sul tema, sollevando eccezioni e approfondimenti, e rallentando l’iter. Quando finalmente siamo riusciti ad arrivare in aula, è stata la volta del ministro dell’Agricoltura, che è intervenuto a tutela del settore, e alla ricerca di nuove risorse. Insomma, ci siamo fermati. Eppure da lì si deve ripartire: come è possibile che sul tema edilizia e grandi infrastrutture in Francia esistano poche regole, chiare e accettate da tutti, mentre da noi tutto viene sempre rinviato sine die?”.

Il secondo rammarico dell’on. Stradella va in direzione dei diritti degli alluvionati piemontesi: “mentre agli artigiani – sottolinea – siamo riusciti a far riconoscere indennizzi e contributi in maniera conforme alla legge (anche se qualcuno avrebbe voluto di più, e lo capisco), sul fronte commercianti e industriali ci siamo ritrovati in un mulinello di norme, eccezioni, e casse vuote. Per cui gli alluvionati del 1994, che avrebbero dovuto incassare i risarcimenti dal MedioCredito, stanno ancora aspettando. E, mi creda, a sbloccare la situazione ci ho provato in tutti i modi”.

Importante il contributo che l’onorevole Stradella (in tandem “trasversale” con il collega Mario Lovelli, del Pd) ha saputo dare nei mesi scorsi alla “causa” del comune di Alessandria, ottenendo per Palazzo Rosso un’importante “boccata d’ossigeno”.
“Francamente non solo con il collega Lovelli, ma con tutta la pattuglia dei parlamentari alessandrini ho sempre riscontrato, durante la mia lunga esperienza, uno spirito di forte collaborazione, anche tra esponenti di partiti su posizioni opposte, quando si è trattato di battersi a tutela del nostro territorio. Ricordo, ad esempio, che persino con il senatore Angelo Muzio, comunista doc e quindi lontano dalle mie personali posizioni, ci fu sempre non solo rispetto, ma convergenza su temi concreti, quando necessario”.

E ora, cosa c’è nel futuro dell’onorevole Stradella? “a 72 anni, non ho ancora intenzione di fare il pensionato, ma neppure scalpito per avere incarichi o fare carriera. Sono davvero a disposizione: se la mia esperienza può essere ancora utile sul nostro territorio valuterò senz’altro la possibilità di dare ancora un contributo, in forme tutte da definire”.

 

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