“Ti rubano la bicicletta? Ritrovala on line…”
Lepicentro del fenomeno si sta spostando dal centro città al quartiere Pista. La tesi di laurea dellagente municipale Mauro Di Gregorio analizza i furti di bici ad Alessandria. E il sito web www.mappalatuacitta.it presto si proporrà come community on line e banca dati fotografica. Si annunciano tempi duri per i ladri delle due ruote?
L?epicentro del fenomeno si sta spostando dal centro città al quartiere Pista. La tesi di laurea dell?agente municipale Mauro Di Gregorio analizza i furti di bici ad Alessandria. E il sito web www.mappalatuacitta.it presto si proporrà come community on line e banca dati fotografica. Si annunciano tempi duri per i ladri delle due ruote?
ALESSANDRIA – Non è alessandrino, ma dal 2005 lavora in città (è agente di polizia municipale) e si è innamorato del territorio: “Alessandria mi piace, anche se so che invece molti alessandrini ne criticano gli aspetti negativi. Io la trovo molto a misura d’uomo invece….e naturalmente di bicicletta!”. Eh sì, perché Mauro Di Gregorio, 38 anni da Spinetta Marengo, la due ruote la ama in maniera particolare, tanto da avere dedicato ai furti di bicicletta ad Alessandria, addirittura, la sua recente tesi di laurea. Ma andiamo con ordine: “Sono nato e cresciuto a Torino – spiega Di Gregorio – e con la bici ho avuto un innamoramento precoce, fin da ragazzino. Per non dire delle tante vacanze estive con sacco a pelo, tenda e bici, dai Castelli della Loira alla Val d’Aosta, alla Liguria. E quando sono arrivato qui da voi, non mi è parso vero: per chi arriva da una grande città, Alessandria è un idillio. Da casa mia (a Spinetta) al comando dei vigili ci saranno tre semafori, forse quattro. A Torino al confronto circolare è una corsa ad ostacoli, anche in bici”. Piccolo dettaglio: Mauro si presenta al nostro incontro-chiacchierata non solo in bici, ma con una bici speciale, che si “impacchetta” con quattro abili mosse, e con la quale ci si può tranquillamente spostare in treno, o semplicemente appoggiarla dietro la scrivania in ufficio. “Mi vergogno un po’, in questi tempi di crisi – sorride – perché in effetti si tratta di un mezzo che costa più di mille euro. Però è il regalo di laurea (particolarmente gradito, lo confesso), che i miei famigliari mi hanno voluto fare nei mesi scorsi”. Ecco, appunto, la laurea. Mauro Di Gregorio ha ripreso gli studi tre anni fa, e si è iscritto al corso di laurea in Scienze per l’investigazione e la sicurezza, facoltà di Scienza della formazione all’Università di Perugia. E alla fine del triennio, al momento di pensare alla tesi, ha proposto al relatore di dedicarsi ad un approfondimento legato alla propria attività professionale.

Ma come funziona il mondo dei ladri di biciclette? Dobbiamo pensare ad un contesto di professionisti, che magari rubano ad Alessandria e hanno canali di “collocamento” altrove, oppure si tratta spesso di ladri occasionali, che magari utilizzano la bici “una tantum”, e poi la abbandonano dove capita? “C’è un po’ di tutto – dice Di Gregorio – e onestamente la mia tesi è solo un punto di partenza, ricca tra l’altro di un apparato storico che ricorda come ad Alessandria arrivò, nel 1867, la prima bicicletta “a ruota grossa”, per iniziativa di un mastro birraio. Così come, nel 1876, nacque in città il primo circolo velocipedisti alessandrini. Un elemento certo è che nel 2011 i furti sono avvenuti soprattutto nella zona del centro cittadino (compresa la stazione ferroviaria), mentre nella prima metà del 2012 si è assistito ad un significativo spostamento del baricentro verso il quartiere Pista, con significative ‘punte’ anche al Cristo. E un altro aspetto significativo è che il 55% del campione che ho intervistato ha dichiarato di aver subito nella propria vita più di un furto di bicicletta. Il che mostra che il fenomeno ha un’incidenza effettivamente rilevante”. Poiché la tesi di Di Gregorio risulta essere la prima di questo genere, è difficile tentare un raffronto tra Alessandria e altre città italiane o piemontesi, o anche azzardare un’analisi storico evolutiva del fenomeno: insomma, rispetto a venti o dieci anni fa ad Alessandria “spariscono” più o meno biciclette? E’ una tipologia di furti in qualche modo indice del “dissesto” del territorio, o non c’entra nulla? Tutti elementi che, forse, Mauro Di Gregorio avrà modo di analizzare prossimamente sia sul suo sito internet, sia magari nel corso della tesi di laurea “specialistica”, che lo vedrà impegnato prossimamente a Forlì.