#nonsolodissesto
Nonostante il dissesto finanziario dell'ente comunale, la città c'è. Molte importanti esperienze continuano a tenere duro sul nostro territorio e nuove ne stanno nascendo. Senza trascurare la difficoltà che alcuni cittadini stanno vivendo, AlessandriaNews ha deciso di dar vita ad uno spazio per raccontare la parte positiva della nostra città
Nonostante il dissesto finanziario dell'ente comunale, la città c'è. Molte importanti esperienze continuano a tenere duro sul nostro territorio e nuove ne stanno nascendo. Senza trascurare la difficoltà che alcuni cittadini stanno vivendo, AlessandriaNews ha deciso di dar vita ad uno spazio per raccontare la parte positiva della nostra città
Questa è Alessandria oggi, simile a molte altre realtà italiane ma con un problema in più: il dissesto. Una legge specifica e un gruppo di commissari a mettere in riga i conti.
A ben riflettere, un sistema di finanze pubbliche che viveva costantemente al dì sopra delle sue possibilità (quello italiano, non solo alessandrino, s’intende) doveva essere rimesso in carreggiata a prescindere da leggi sul dissesto, magari con un po’ di gradualità in più rispetto alle rigide condizioni imposte ora (tagliare un quarto della spesa corrente dell’ente comunale da un anno all’altro, pare eccessivo).
Alessandria, per noi, non è solo un pozzo di depressione. Ci sono enti, associazioni, cooperative e aziende che continuano a fare il loro mestiere, seppur tra mille difficoltà, e che, anzi, si pongono anche il problema di rilanciarlo, reinventandolo per sottostare alle nuove regole del gioco (la crisi morde ad ogni livello).
Ci sono poi i ragazzi che si sforzano di pensare ad una città differente che guardi anche loro, che ascolti anche loro. A volte con iniziative “sconvolgenti” ma certamente fresche e positive.
Noi vogliamo essere li, al fianco di tutti quelli che tengono duro e che si armano di buona volontà e strumenti per combattere il dissesto e la crisi economica: sia creando senza risorse, sia operandosi per trovarne di nuove. Vogliamo essere al fianco del negoziante che cerca nuove e creative strategie per vendere, alla cooperativa che propone nuovi servizi ai privati per compensare le entrate che dal settore pubblico non arrivano più, all’azienda che esce dall’Italia e dall’Europa per incontrare nuovi mercati ma mantiene qui teste e unità produttive, alla piccola associazione che si guarda in tasca, non vede niente ma non smette di darsi completamente al territorio.
Per questo proponiamo uno spazio, uno speciale giornalistico, dal titolo #nonsolodissesto, nel quale raccoglieremo foto, video e articoli con le prove che Alessandria ha ancora le forze per rialzarsi. Inviateci le vostre.
La politica ha la P maiuscola?
Vogliamo anche essere sotto i Palazzi a chiedere che la Politica (con la P maiuscola, se si può) spieghi a tutti la direzione in cui sta andando, il progetto di città che sta perseguendo, precisamente. In questi giorni si stanno apportando le ultime modifiche al bilancio stabilmente riequilibrato che domani dovrebbe essere portato alla votazione della Giunta. Nessuno sa di quali dettagli si stia discutendo e quali siano gli scenari possibili in mano all’attuale Giunta che, almeno per il suo rappresentante principale, ha condotto una grande parte della sua campagna elettorale proprio sul tema della partecipazione e della condivisione con i cittadini (“Insieme”, ricordate?). Non si potevano proprio presentare alcune alternative alla cittadinanza, almeno per conoscenza?
Il comune dovrà tagliare 30 milioni su 120 di spesa corrente, circa. Ora, durante la campagna elettorale ho sentito chiedere all’attuale Sindaco “salverete il Cissaca?”, “troverete i fondi per l’Università?”, “penserete ai lavoratori degli asili nido?”, “i lavoratori del TRA saranno tutelati?”, ecc. Le risposte erano sempre positive. A quella si sommano le rassicurazioni date per gli altrettanti nodi critici di questi giorni (Amiu, Atm, Aspal, ecc.), forse di dimensioni ancora maggiori. Adesso? Dire “si” a tutto è difficile, ok, ma a cosa diamo priorità e perché?
Il dissesto poteva non essere dichiarato in modo da avere più margini di azione politica e rientrare più gradualmente in bilanci da “buona amministrazione”? Non siamo tra quelli che sostengono questa ipotesi ma ora è comunque vitale recuperare alcuni spazi di Politica che sono necessari perché i “si” della campagna elettorale vengano tradotti in azioni concrete. Il risultato, nell’arco di 5 anni (magari 10, in fondo ci abbiamo messo qualche decennio ad arrivare a questo punto…), sarebbe comunque quello di riportare il sistema comunale ad una versione più snella di se stesso ma con un ritmo sostenibile da lavoratori e sistema sociale, forse.
Vorremmo poter continuare a dire che Alessandria è #nonsolodissesto.