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Quando il capo è nevrotico
Giovedì Culturali dellAcsal: i disturbi emotivi dei leader lavorativi e politici spiegati dallo psicologo Castiello
Giovedì Culturali dell?Acsal: i disturbi emotivi dei leader lavorativi e politici spiegati dallo psicologo Castiello
ALESSANDRIA – In molti ambiti di studio dei fenomeni sociali ci si rende conto sempre più come sia necessario introdurre una prospettiva psicologica, in modo tale da avere risultati ed indagini più complete. Questo vale anche per gli studi sul lavoro e la leadership, che negli ultimi anni sono stati progressivamente allargati dal campo prettamente organizzativo-aziendale a quello anche politico e partitico. Questo il tema della conferenza di giovedì scorso, 22 novembre, presso l’Associazione Cultura e Sviluppo di Alessandria. Ospite e relatore della serata Andrea Castiello, professore di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni presso l’Università Europea di Roma. Affrontare il mondo del lavoro studiando i suoi risvolti psicologici può darci di esso un’immagine più autentica, ha esordito il professore. A ricoprire i ruoli manageriali, di responsabilità, non troviamo solo persone sane emotivamente, ma spesso individui non equilibrati, nei quali sono riscontrabili le cosiddette nevrosi organizzative. Ovviamente questo loro essere ha delle ripercussioni sull’ambiente lavorativo e sulle dinamiche di interrelazione fra i soggetti coinvolti, con talvolta una vera e propria distruzione della rete dei rapporti sociali.
Le persone nevrotiche dimostrano una rigidità caratteriale che distorce la loro percezione della realtà circostante, influenzandone allo stesso tempo le capacità di management.
Diversi sono i tipi di leadership nevrotica studiati nell’ambito della psicologia e citati da Castiello. Si passa dal leader masochista, vittimista e sgradito, a quello aggressivo, provocatore ed ostile; dal leader istrionico, superficiale, egocentrico e manipolatore, a quello paranoico, sospettoso e ipercontrollato. Così via in una lunga serie di tipi umani che vivono in maniera squilibrata il loro rapporto con il potere e l’autorità.
Una cosa sicuramente si è potuta notare negli ultimi anni: la crescita marcata dell’aggressività sui luoghi di lavoro, che si acuisce nei periodi di crisi. In un mondo sempre più polarizzato, di forte contrapposizioni, l’aggressività diventa uno dei principali strumenti di relazione con l’altro, sia in maniera esplicita che implicitamente, attraverso strategie più sottili e subdole.
Le nevrosi organizzative sono così diffuse perché è nell’ambito lavorativo che l’individuo, posto di fronte a obblighi e doveri, a norme e leggi, a compiti da svolgere e obiettivi, riattiva certi meccanismi emotivi di base che già erano riscontrabili in ambito familiare e scolastico.
I risultati degli studi della psicologia dell’organizzazione possono essere usati anche per spiegare alcune dinamiche della politica. Indagini psico-biografiche hanno evidenziato come spesso i leader politici siano spinti dall’aspirazione al potere, dalla ricerca della visibilità. L’involuzione di un’azione politica non rivolta al bene comune, ma al profitto e al successo personale è sempre dietro l’angolo. Tuttavia, allo stesso tempo, la gente continua ad aver bisogno dei leader per soddisfare i propri bisogni di protezione, per la fiducia che viene riposta nelle loro promesse e l’ammirazione per i loro successi