Coompany&: “il futuro è un punto interrogativo”
Home

Coompany&: “il futuro è un punto interrogativo”

Gestione di case alpine, porta a porta, facchinaggio e pulizie, ristorazione. La cooperativa sociale alessandrina guidata da Renzo Sacco riesce più di altre a fronteggiare la crisi, “perché la metà del nostro fatturato arriva da aziende private”. Ma l’incertezza sul futuro pesa, “proprio mentre le esigenze di intervenire sul fronte del disagio si moltiplicano”

Gestione di case alpine, porta a porta, facchinaggio e pulizie, ristorazione. La cooperativa sociale alessandrina guidata da Renzo Sacco riesce più di altre a fronteggiare la crisi, ?perché la metà del nostro fatturato arriva da aziende private?. Ma l?incertezza sul futuro pesa, ?proprio mentre le esigenze di intervenire sul fronte del disagio si moltiplicano?

ALESSANDRIA – “Lo sa qual è l’aspetto più difficile? Non poter progettare il futuro, perché dall’altra parte, sul fronte pubblico, ci sono interlocutori sfuggenti, mentre noi chiederemmo soltanto di sederci attorno ad un tavolo, e ragionare con concretezza e serenità”. Renzo Sacco, responsabile della cooperativa sociale alessandrina Coompany&, percepisce la gravità della situazione, ma anche che trovare vie d’uscita è sempre possibile, volendo e impegnandosi. “Noi siamo una piccola realtà, e dei nostri 700 mila euro di fatturato annuo almeno la metà, per fortuna, arriva da clienti privati, che pagano più o meno regolarmente. Questo fa sì che, se non altro, si sia finora sempre riusciti a pagare gli stipendi ai nostri soci lavoratori. Ma vantiamo comunque un credito di oltre 200 mila euro dal comune di Alessandria, e come tutti nel nostro settore siamo ormai costretti a ricorrere al credito bancario per l’anticipo del pagamento delle fatture. Ma, ripeto, l’aspetto più allarmante è la sordità del sistema, l’impressione che, in questo momento, nessuno sappia davvero guardare avanti”.

Coompany& nasce, una ventina d’anni fa, per iniziativa di un gruppo di volontari molto vicini alla Curia di Alessandria, con l’obiettivo di favorire, come cooperativa sociale di tipo B, l’inserimento o il reinserimento nel mondo del lavoro di soggetti svantaggiati, o in difficoltà. “Partimmo – spiega Sacco – dalla gestione della casa alpina Pier Giorgio Frassati di Saint Nicolas, vicino ad Aosta, grazie ad un forte interessamento del vescovo Charrier, e ancora oggi siamo molto attivi in quel comparto, con il marchio Coompany 2, che è un altro soggetto fiscale, ma siamo sempre noi. Oggi abbiamo in gestione tre case alpine, due della Curia di Alessandria e una in appalto”. Sul nostro territorio, invece, la cooperativa ha attività assai articolate: dai servizi di pulizia al facchinaggio, dal porta a porta (con le note difficoltà sul fronte dei rapporti di pagamento con Amiu), alla manutenzione di aree verdi e produzione e commercializzazione di biomasse, fino ai servizi di ristorazione. E su questo in tanti, ad Alessandria, conoscono e apprezzano la Ristorazione Sociale di Viale Milite Ignoto, ormai diventato un punto di riferimento per le sue qualità enogastronomiche, ma anche (e soprattutto) perché è il fulcro di una serie di iniziative benefiche di associazioni e gruppi di volontariato. Buon cibo, un ambiente accogliente e finalità sociali vere: un mix che sta funzionando alla grande.
“Naturalmente ne siamo lieti – sottolinea Sacco – e la Ristorazione Sociale è senz’altro un nostro fiore all’occhiello. Ma ci occupiamo anche di servizi di catering per imprese private, organizziamo pranzi di matrimonio: insomma ci diamo da fare”. Accanto a ciò, c’è il forte impegno in Caritas (all’interno della cui sede alessandrina Coompany& ha la propria sede): “gestiamo la mensa, e diamo una mano anche su altri fronti, toccando con mano cosa significa il disagio, e quanto stia crescendo a vista d’occhio, interessando ormai anche fasce di popolazione fino a poco tempo fa ritenute al riparo da rischi di vera povertà”. Con Caritas, Comune di Alessandria e molte altre realtà territoriali Coompany& ha costituito un tavolo tecnico territoriale che sta lavorando, “con molta concretezza”, per prepararsi ad affrontare l’ondata di freddo invernale, con tutto ciò che potrà significare in termini di gestione dell’emergenza per un numero significativo di persone in difficoltà. La cooperativa guidata da Renzo Sacco fa anche parte del consorzio ConSolidale, “un circuito virtuoso di soggetti che cercano di completarsi a vicenda, per arrivare a proporre un’offerta di servizi il più possibile ampia, integrata e completa”. Nonostante questo, l’incertezza sul domani è palpabile: “i nostri soci – specifica Renzo Sacco – sono una quarantina, di cui la maggior parte soci lavoratori. E più del 40% degli stessi appartiene a categorie svantaggiate. Svolgiamo un ruolo credo essenziale nel tessuto sociale alessandrino, e vorremmo essere messi nelle condizioni di poter erogare un contributo significativo anche nei prossimi anni, senza rimanere costantemente ‘appesi’ all’emergenza finanziaria, che condiziona qualsiasi tipo di progettualità, in un momento in cui, invece, ne servirebbe moltissima. Chiediamo troppo?”

 

Articoli correlati
Leggi l'ultima edizione