Buzzi Langhi: “Al centro sinistra alessandrino manca un progetto di città”
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Buzzi Langhi: “Al centro sinistra alessandrino manca un progetto di città”

Commercio, parcheggi, sicurezza. Ma anche cultura a risorse zero, e un dissesto che “si doveva evitare a tutti i costi”. Il consigliere comunale del Pdl affronta il tema del rinnovamento del suo partito, difende Fabbio ma riconosce: “forse con mia mamma la storia avrebbe preso un’altra strada”

Commercio, parcheggi, sicurezza. Ma anche cultura a risorse zero, e un dissesto che “si doveva evitare a tutti i costi”. Il consigliere comunale del Pdl affronta il tema del rinnovamento del suo partito, difende Fabbio ma riconosce: “forse con mia mamma la storia avrebbe preso un’altra strada”

“Il clima di precarietà e incertezza che c’è nel Paese lo sentiamo tutti. O i partiti, nessuno escluso, sapranno in questi mesi mettere in piedi una seria e credibile opera di pulizia al loro interno, o gli italiani faranno scelte diverse, questo è chiaro”. Davide Buzzi Langhi nelle scorse settimane ha formalizzato la propria adesione al Pdl, partito per il quale peraltro è consigliere comunale a Palazzo Rosso dalle elezioni della scorsa primavera, dopo una lunga militanza, personale e famigliare, nella Lega Nord. Con i suoi 38 anni, è certamente un “giovane”, almeno per i parametri della nostra politica. Proviamo a capire come vede, anche con gli occhi della sua generazione, il futuro di Alessandria, e quali sono le priorità su cui concentrerebbe le poche risorse disponibili.

Buzzi Langhi, il Pdl è nella bufera, da er Batman alle denunce piemontesi dell’on. Rosso. E lei se ne esce con l’adesione formale proprio ora: le piace remare controvento?
Non mi piace nascondermi, piuttosto. E credo davvero che sia il momento, per le persone serie e oneste, di esserci e fare sentire la propria voce. Questo a tutti i livelli, e in tutti i partiti. Per quanto mi riguarda, mi sento un uomo di centro destra, e nel Pdl ho trovato un partito aperto al confronto, rispettoso di una pluralità di posizioni. Certo, su certi temi vorrei che ora si facesse sul serio..

Ad esempio?
Gente come Fiorito, quando ti accorgi cosa sta facendo, la devi cacciare senza tanti preamboli. Vale naturalmente anche per Lusi, o per Belsito, ma io parlo del mio partito. E poi ci sono priorità su cui non si può più tergiversare: la normativa anticorruzione secondo standard europei, stop col finanziamento ai partiti (comunque lo si chiami), dimezzamento del numero dei parlamentari e della loro retribuzione individuale. Queste sono le cose che vogliono gli italiani, e mi auguro che si vada, ma davvero, in questa direzione.

Lei a gennaio dichiarò di sentirsi ancora leghista, nonostante avesse fatto scelte diverse. Oggi è ancora così?
Certamente condivido l’approccio federalista di Maroni, e rimango convinto che il Nord è la locomotiva che ha sempre trainato il Paese. E se è vero che oggi, di fronte ad una crisi senza precedenti, sarebbe tragico sottrarsi alle proprie responsabilità, rimango convinto che le regioni più produttive, quelle del nord appunto, devono essere al centro del futuro del Paese. Contare di più insomma.

Buzzi Langhi, lei è stato assessore della giunta Fabbio, per alcuni mesi. Poi ha sostenuto la candidatura dell’ex sindaco, e oggi gli siede al fianco in consiglio comunale. Non è di quelli che, nel Pdl, ne vorrebbero “la testa”, o almeno un bel passo indietro?
Le persone a cui lei fa riferimento, che si lasciano andare a certe considerazioni nei corridoi, quando poi partecipano alle riunioni ufficiali sono assolutamente meno incendiarie. Io credo che Fabbio stia ben interpretando il proprio ruolo di capogruppo del Pdl: sa fare opposizione come pochi altri, e ha una competenza in termini di conoscenza di regolamenti e procedure che credo possa essere utilissima a tutti. Certo, questo non vuol dire che niente debba cambiare. O il Pdl si apre agli under 40, in consiglio come negli altri organismi, o non andremo da nessuna parte.

Ma se lei fosse sindaco, cosa farebbe di diverso rispetto a quello che stanno facendo Rita Rossa e la sua giunta?
Prima di tutto avrei cercato di evitare il dissesto, con tutte le mie forze. Credo che se l’attuale sindaco avesse insistito, di fronte alla Corte dei Conti, per procedere sulla strada del piano di rientro che già era stato abbozzato dalla giunta precedente, i giudici 6 mesi di proroga li avrebbero concessi. Insomma, è un fatto che Torino e Milano sono comuni assai più indebitati di Alessandria, ma non sono in dissesto. Così per altre realtà: il che non vuol dire che qui la situazione non fosse grave, però poteva certamente essere gestita in maniera diversa.

Dissesto a parte, quale atto non ha approvato di questi mesi?
Diversi, ma su tutti rimango assai perplesso riguardo all’annullamento della gara europea relativa ad Amiu: con il coinvolgimento di Iren, oggi non saremmo a questo punto. Ma, soprattutto, sto ancora aspettando di capire quale sia il progetto alternativo: una qualche soluzione andrà trovata, per andare oltre l’emergenza continua.

Il programma di mandato dell’attuale giunta non la convince?
Neanche un po’. Tanti principi generali tanto condivisibili quanto generici, e nessuna capacità di entrare concretamente nei temi cruciali. Cosa vogliono fare sul fronte parcheggi? Il centro vogliono chiuderlo alle auto oppure no? Intendono autorizzare l’apertura di nuovi centri commerciali? Mistero! Il dubbio sa qual è? Che il sindaco sappia bene di essere sostenuta da forze molto eterogenee: per cui entrare nel merito delle questioni significherebbe scontentare qualcuno, o aprire fronti di conflitto. Ma prima o poi dovrà farlo.

Lei cosa farebbe? Partiamo dal commercio…
Sono assolutamente contrario ad autorizzare nuovi insediamenti, all’ex zuccherificio come altrove. Così come mi opporrò a qualsiasi ipotesi di chiusura di accesso alle auto in città, perché finiremmo col danneggiare le attività commerciali esistenti. Altro discorso naturalmente è regolamentare con rigore l’accesso dei mezzi più inquinanti, come camion o vecchi autobus.

Il verde pubblico non è un po’ abbandonato?
Decisamente sì, a partire da tutta l’area dei giardini antistante la stazione Fs, che è un biglietto da visita della città, purtroppo oggi davvero maltenuto. E poco sicuro: non dico di notte, ma almeno fino a sera inoltrata sarebbe opportuno un servizio di vigilanza. E la sicurezza, tra fioriere divelte e farmacie rapinate, mi pare stia diventando di nuovo un’emergenza da affrontare.

Lei è stato per alcuni mesi assessore alla Cultura: con le casse vuote, però, sviluppare progetti non è facile. Cosa propone?
Le casse erano vuote, purtroppo, già a gennaio, quando sono stato nominato assessore: le scarsissime risorse disponibili le utilizzai per promuovere il carnevale, e quindi per cercare di creare qualche opportunità anche commerciale. E ho constatato allora che in Comune ci sono in quel settore professionalità di valore, persone qualificate. Non resta che puntare su di loro, e sulla collaborazione di artisti e associazioni. Ricordo che avviai contatti, ad esempio, con l’Unitre: un’organizzazione vivace e ricca di competenze, che potrebbe forse dare una mano, ad esempio, sul fronte della gestione della biblioteca: un gioiello che davvero bisogna aprire alla città. Lo stesso farei sul fronte museale, o dell’utilizzo della Cittadella: dialogo a tutto campo con chi ha idee, e la possibilità di dare una mano a costo zero.

Buzzi Langhi, con Francesca Calvo la storia di Alessandria negli ultimi dieci anni sarebbe stata diversa?
(sorride, ndr) Credo proprio di sì, ma non mi faccia dire altro…

 

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