Cittadella: privatizzarla per salvarla?
Il convegno del Fai in Cittadella è stato l'occasione per discutere delle nuove prospettive per la fortezza alessandrina: la parola d'ordine è stata "coordinamento". Tra le possibilità per la valorizzazione della struttura, l'apertura ai privati
Il convegno del Fai in Cittadella è stato l'occasione per discutere delle nuove prospettive per la fortezza alessandrina: la parola d'ordine è stata "coordinamento". Tra le possibilità per la valorizzazione della struttura, l'apertura ai privati
E’ stato occasione di discussione sulle nuove prospettive per la Cittadella di Alessandria, l’incontro che si è svolto martedì 25 settembre, all’interno della fortezza della città. Ad organizzare l’evento, che ha visto la partecipazione di diversi studiosi oltre che delle istituzioni locali, la Delegazione di Alessandria del Fai – Fondo Ambiente Italiano, che ha colto l’occasione per festeggiare il proprio “inizio di attività”. Dopo i saluti del capo della delegazione Ileana Gatti Spriano, sono stati quattro gli interventi che hanno interessato la platea: Marco Devecchi, direttore del Master di secondo livello in progettazione di giardini, parchi e paesaggio dell’Università di Torino che ha illustrato “Riflessioni e prospettive per una riqualificazione del paesaggio della Cittadella”; Giovanni Cerino Badone, ricercatore presso il centro per l’Analisi Storica del Territorio (CAST) dell’Università del Piemonte Orientale, che ha parlato delle nuove ricerche effettuate sulla fortezza in un approfondimento dal titolo “Alla scoperta dell’esagono”; Simona Comotti, naturalista che ha spiegato la “Cittadella al naturale: la valorizzazione ambientale come nuovo strumento per aumentare e migliorare la fruibilità della fortezza” e Carlo Bidone, presidente Osservatorio del Paesaggio Alessandrino, che ha illustrato “La Cittadella: un paesaggio da contestualizzare nel territorio”.
Nel dibattito che è seguito, le istituzioni hanno sottolineato la volontà di intraprendere un percorso che tuteli e valorizzi la struttura alessandrina. Coordimento: questa la parola d’ordine.

“Questa struttura fa parte della storia degli alessandrini anche se si e’ aperta alla cittadinanza solo di recente – ha detto il sindaco Rita Rossa – Tre i temi cardine che dovrebbero indirizzare il percorso: programmazione territoriale, coordinamento istituzionale, valorizzazione. Sarà importante, per il nostro territorio, sollecitare quegli enti sovrannazionali che soli potranno valorizzare e ristrutturare un contesto vasto come questo. Per la ristrutturazione, in merito alla quale sono già stati effettuati degli studi di fattibilità Fin Piemonte, sarebbero necessarie, infatti, consistenti risorse esterne anche qualora il Comune non si trovasse in un contesto di crisi e di dissesto. Sarà importante sfruttare le opportunità legate all’Expo 2015, ma anche relazionarsi con Unesco e creare partnariato pubblico-privato al fine di fare della Cittadella un luogo effettivamente pubblico”.
La parola è poi passata all’assessore Giorgio Barberis che ha ringraziato il Fai: “perchè ha consentito a tutta la cittadinanza di continuare a fruire di questo luogo. Questo e’ un momento di celebrazione per la delegazione alessandrina del Fai che si formalizza oggi. Poi ci sarà un momento per riflettere sulle diverse possibilità per garantire un futuro a questa fortezza e a questa città. La cittadella non e’, infatti, l’unico luogo di Alessandria da ristrutturare e valorizzare; penso alla Caserma Valfrè, all’ex ospedale militare. Insieme possiamo arrivare a ottimi risultati, qui c’è la città che vogliamo, la realtà associativa operosa, piena di buona volontà, che ha saputo chiamare altre realtà associative per dare un futuro alla nostra città. Quindi grazie, grazie di cuore.”

Maria Luisa Bianco, vicedirettore del Dipartimento di Ricerca Sociale, dell’Università del Pimonte Orientale A. Avogadro: “L’università in un territorio non ha solo il compito di riformare delle professionalità e fornire dei titoli di studio ma ha un ruolo importante accanto alle istituzioni. Alla nuova amministrazione avevamo presentato una delibera formale rendendo disponibili alle istituzioni pubbliche del territorio le competenze interdisciplinari pregnati nel nostro dipartimento, che pensiamo possano essere di utilita’ al nostro territorio. Di cittadella si può parlare anche in ottica di strategie di sviluppo locale, non solo uno strumento da osservare attraverso una teca, ma un centro che diventi elemento importante nello sviluppo di questa città”.
Ma a fare “scalpore” è stato l’intervento del vicepresidente del Fai Marco Magnifico: “L’inserimento nel patrimonio Unesco? Sicuramente utile e prezioso ma è una stellina, non aspettatevi molto.”
E ancora: “non aspettatevi granchè nemmeno dall’Expo 2015. Sarà già difficile portare la gente nella sede dell’expo, a Milano.”
E poi: “non si può pensare la Cittadella come un contenitore culturale e basta, ma è necessario ragionare dell’ingresso dei privati, di spazi abitativi e commerciali per due terzi della struttura”.
A chiudere un pomeriggio di intense riflessioni è stato il suono della campana dell’orologio della Caserma Giletti che ci auguriamo non smetta di suonare.