Sarti: “questo centro sinistra naviga a vista”
Home

Sarti: “questo centro sinistra naviga a vista”

Boccia in toto la creazione dell’azienda speciale Costruire Insieme, “illegittima, e con troppe incertezze per i dipendenti”. Chiede un progetto di riorganizzazione per le partecipate, e difende l’operato di Cabella all’Atm. Roberto Sarti, capogruppo della Lega Nord a Palazzo Rosso, in una conversazione a tutto campo

Boccia in toto la creazione dell’azienda speciale Costruire Insieme, “illegittima, e con troppe incertezze per i dipendenti”. Chiede un progetto di riorganizzazione per le partecipate, e difende l’operato di Cabella all’Atm. Roberto Sarti, capogruppo della Lega Nord a Palazzo Rosso, in una conversazione a tutto campo

“Dica la verità, le piacerebbe essere il sindaco di Alessandria?”. Alla domanda a bruciapelo, pre intervista, il dottor Roberto Sarti risponde con un sorriso, e un “ma neanche per sogno”, che probabilmente sarebbe oggi la risposta di gran parte degli alessandrini. Con lui, capogruppo della Lega Nord a Palazzo Rosso, impegnato in questo week end nella festa provinciale del movimento, proviamo a capire in quale direzione si muoverà il Carroccio alessandrino (e non solo), e quale tipo di opposizione intende sviluppare in consiglio comunale.

Dottor Sarti, ci aspetta un autunno difficile?
Temo di sì, e mi pare che la maggioranza di Palazzo Rosso si sia accorta un po’ tardi degli effetti del dissesto. Cosa pensavano che succedesse di diverso?

Ma in tanti concordano sul fatto che fosse inevitabile dichiararlo. Lei no?
Noi come Lega ci siamo astenuti, e abbiamo segnalato che ci si sarebbe dovuti impegnare per ottenere un percorso di dissesto ‘pilotato’, che da un lato avrebbe consentito di creare comunque discontinuità con gli errori del passato, e ripartire. Dall’altro però non saremmo stati costretti a portare le tariffe al massimo (e per cinque anni), e avremmo mantenuto la possibilità di effettuare mutui e investimenti. Senza i quali Alessandria rischia davvero di spegnersi, attenzione.

Voi, come Lega, siete anche sempre convinti di aver fatto tutto il possibile, quando eravate in maggioranza nella giunta Fabbio?
Francamente sì, ci ripenso spesso, e mi pare che ci siamo comportati con grande correttezza. Due anni abbiamo chiesto a gran voce che si facesse chiarezza sui conti e che, in particolare, si avviasse un piano di risanamento vero sul fronte partecipate. A quel punto, constatato che non c’era intenzione da parte del sindaco di cambiare passo, l’uscita dalla maggioranza è stata conseguenza inevitabile.

Oggi le partecipate sono proprio il vaso di coccio, e i loro dipendenti coloro che rischiano di più, e che ogni mese hanno il fiato sospeso, e non sanno se incasseranno lo stipendio. Come uscirne?
Purtroppo tutta la città vive alla giornata, e dalla sindaca e dalla sua maggioranza non sono ancora arrivati segnali chiari sul futuro dell’ente, e delle sue aziende. Ora sono arrivati i commissari, e ci auguriamo che questo contribuisca a delineare un quadro più chiaro, con alcune certezze indispensabili. In primis sulle garanzie per i lavoratori.

Voi non avete partecipato al voto per la costituzione della nuova azienda speciale Costruire Insieme: perché?
In primo luogo perché secondo noi è illegittima sul piano della normativa, che parla chiaro. Ma su questo si pronunceranno a questo punto gli organi competenti. Il guaio è che, come già successo in passato, magari la bocciatura della Corte dei Conti arriverà non fra un mese, e neppure tra due, ma in un tempo assai più lungo. Se così fosse, che ne sarà dei lavoratori coinvolti nella nuova azienda?
Noi non remiamo contro, tutt’altro: chi lavora sta al primo posto. Ma su questa vicenda ci sono troppi buchi neri, zone d’ombra non chiarite dalla maggioranza.

Insomma, lei avrebbe puntato sulla soluzione cooperative?
Almeno in questa fase di turbolenza e scarsa chiarezza assolutamente sì. Come del resto ha fatto Fassino a Torino, senza andare troppo lontano. So bene che questo, per i lavoratori, significa spesso salari più bassi: ma l’alternativa potrebbe essere che qui salta davvero tutto. Speriamo di no, però mi sembra davvero che si proceda in maniera scoordinata, senza le opportune garanzie e verifiche.

Poi c’è Atm, il cui presidente è in quota Lega: non è un carrozzone con troppi dipendenti, e un parco mezzi obsoleto?
Il presidente Cabella, che è certamente vicino alla Lega Nord, ha svolto da quando è in sella (un paio d’anni, ndr) un ottimo lavoro, credo riconosciuto da tutti. Ha rimesso in ordine i conti e l’organizzazione, per quel che poteva, ed è arrivato al pareggio di bilancio. Il problema enorme, lì come forse anche altrove, sono i trasferimenti del Comune che non arrivano: se il tuo principale cliente, nonché proprietario dell’azienda, non ti paga, per forza sei costretto a fare i salti mortali. Per non dire di Amiu, in cui o si riesce a contrattare una qualche soluzione con la banca creditrice, la Barclays, oppure la vedo davvero dura…..

Dottor Sarti, che tipo di opposizione sarà quella della Lega?
Basata sulla concretezza, e sull’analisi delle situazioni, caso per caso. Sull’azienda speciale ci siamo opposti, come il Pdl. Ma sulla base di un’analisi specifica, non ci sono alleanze precostituite, così come, in caso di provvedimenti efficaci proposti dalla maggioranza di centro sinistra, non escludiamo anche di poter condividere qualche decisione. Il guaio è che vedo all’orizzonte la solita musica: un’aggregazione poco omogenea, di forze molto distanti tra loro come I Moderati o Rifondazione, che stanno uniti per convenienza. Noi leghisti, al momento opportuno, abbiamo avuto la forza e la dignità di dire basta a Fabbio, In questa maggioranza temo che si giochi a tirare un po’ la corda, ma per portare a casa piccoli vantaggi.

La vostra base c’è ancora? Delusioni ne ha avute parecchie…
I militanti della Lega sono persone straordinarie, e hanno dovuto ingoiare “rospi” enormi. Ma la svolta impressa da Maroni non è di maniera, è sostanza. E questo la nostra gente l’ha capito. Certo, sta a tutti noi lavorare ancora meglio e di più sul territorio, compreso quello alessandrino. Il progetto della Lega, di un federalismo forte, che metta il nord nelle condizioni di essere padrone a casa propria, è più che mai attuale e necessario.

Ma oggi lo scontento pare venga intercettato soprattutto dal movimento 5 Stelle. Quanti ex leghisti voteranno per Grillo?
Secondo me pochi: buona parte dei 5 Stelle prima votava a sinistra, basta vedere come si agita il Pd. Ma è vero che i 5 Stelle raccolgono un malcontento trasversale, e che è sbagliato liquidarli come antipolitica: come del resto si cercò di liquidare la Lega tanti anni fa. Però rimane il fatto che noi avevamo, e abbiamo, un progetto di trasformazione profonda dello Stato. Io, al di là degli slogan populisti contro gli altri, non ho ancora capito i 5 Stelle cosa propongono di concreto e di diverso: vedremo cosa combinano dove sono al governo delle città, come a Parma.

E la Lega Nord nel 2013 con chi starà?
Noi dobbiamo prima di tutto mandare a casa questo governo Monti, che sta facendo danni enormi. Le eventuali alleanze non le decido certo io, così come non sta a me valutare se presentare nostri candidati per Roma, o concentrarci esclusivamente sulle amministrazioni del Nord. Di certo mi pare che, ad oggi, la distanza con il Pdl sia sempre più ampia. Lo appoggiano l’attuale esecutivo: noi critichiamo aspramente il suo operato. Secondo lei la gente comune come la pensa? A me, ascoltando le persone che incontro, pare evidente.

 

Articoli correlati
Leggi l'ultima edizione