TuAlessandria: “serve un progetto vero per rilanciare la città”
Dopo lesperienza elettorale, lassociazione politica motiva il proprio no al ponte Meier, e prepara due eventi per riflettere sul futuro, culturale ed economico, del territorio. Tiziana Lombardi, tra i fondatori del movimento:vogliamo dialogare con tutti, oltre i particolarismi. Per fare qualcosa di concreto
Dopo lesperienza elettorale, lassociazione politica motiva il proprio no al ponte Meier, e prepara due eventi per riflettere sul futuro, culturale ed economico, del territorio. Tiziana Lombardi, tra i fondatori del movimento:vogliamo dialogare con tutti, oltre i particolarismi. Per fare qualcosa di concreto
“Mio marito sostiene che forse scoprire la passione per la politica dopo i quarant’anni non è un bene, e magari ha ragione lui: ma io e altri amici ci crediamo davvero, e ci stiamo impegnando a fondo”. Considerato che a parlare è Tiziana Lombardi, una delle fondatrici dell’associazione TuAlessandria, e che il marito in questione si chiama Felice Borgoglio, il velo tra pubblico e privato diventa così sottile, che possiamo provare a sollevarlo. La dottoressa Lombardi ha un amore autentico e profondo per Alessandria (“che forse emerge con più forza in chi se ne va da questa città, per poi ritornare dopo alcuni anni”), e la convinzione di poter contribuire, nell’ambito di un progetto collettivo come TuAlessandria, a renderla migliore, da diversi punti di vista. Abbiamo provato a farci spiegare come.
Signora Lombardi, partiamo subito da quel che hanno pensato tanti alessandrini nei mesi scorsi: con TuAlessandria tornano in campo Felice Borgoglio, e il Psi.
(sorride, ndr) Lo sapevo che me l’avrebbe chiesto, e allora parliamone. TuAlessandria nasce dal progetto comune di un gruppo di persone, una trentina, che amano questa città, e che già a partire dallo scorso anno, constatando il livello di degrado da diversi punti di vista, hanno deciso di rimboccarsi le maniche, e di provare a fare qualcosa. Borgoglio è certamente un nostro consulente gratuito, essendo mio marito. E quando sollecitato non si è sottratto nel darci consigli e valutazioni, che a volte abbiamo seguito e altre no. Ma no, davvero: TuAlessandria con lui non c’entra, e men che meno con il partito socialista: siamo un movimento di persone con storie politiche molto diverse, e molto spesso giovani con nessuna esperienza pregressa.
Ma ci riuscite a convincere i ragazzi ad occuparsi della res publica?
E’ quello uno dei nostri principali obiettivi. In realtà siamo un’associazione giovane, e presentarci alle elezioni comunali è stato solo un modo per farci conoscere, per presentarci agli alessandrini, e naturalmente anche alle istituzioni. Ragazzi che si avvicinano ce ne sono, anche se è difficile farli poi rimanere nel tempo, e convincerli che la partecipazione è davvero il primo passo per cambiare le cose. Abbiamo anche una sede, in via Faà di Bruno, e dall’autunno cercheremo di tenerla aperta con regolarità, perché avere un punto di riferimento anche fisico è importante. Purtroppo è mancato a luglio Enzo Ragazzone, che oltre ad essere un amico carissimo, ci ha dato una bella mano proprio sul fronte organizzativo e burocratico. Ma ci stiamo attrezzando.

Sì, anche se vorrei fosse chiaro che noi non siamo contro la realizzazione di un ponte in assoluto: che anzi ci vuole in quel punto, per collegare città e Cittadella. Siamo molto perplessi rispetto al progetto attuale, sia per quanto attiene i costi, che per quel che riguarda la manutenzione successiva: secondo alcuni tecnici anch’essa molto onerosa, anche se nessuno per ora ne parla. Ci pare poi debole anche l’argomentazione: “o facciamo il ponte in fretta, o perdiamo i finanziamenti”. Siamo davvero sicuri che sia così? Si sono fatte in questa direzione tutte le verifiche e i tentativi possibili?
E la riqualificazione di Borgo Rovereto, non potrebbe e dovrebbe essere condivisa maggiormente con le persone che ci abitano? Stendo poi un velo pietoso sulla precedente amministrazione: prima hanno abbattuto il Cittadella in tutta fretta, con un raid estivo, e poi sono partiti con le iniziative per la valorizzazione della Cittadella. Ma le sembra una logica da buoni amministratori?
Ma, a parte il ponte, quali le sembrano davvero le priorità su cui puntare per il rilancio di Alessandria?
Io ho un timore: che l’emergenza dissesto “divori” tutto il resto, con la scusa che mancano le risorse. Ma oggi Alessandria è sporca e trascurata, il verde pubblico è completamente abbandonato, l’inquinamento è a livelli altissimi e per i ciclisti spostarsi è sempre un rischio. Non credo che tutti questi aspetti, che riguardano la vita quotidiana delle persone, siano da considerarsi minori. E mi pare che possano essere affrontati e risolti anche in una situazione complessiva certamente difficile: basta volerlo, e organizzarsi di conseguenza.
Di cosa avete parlato con il sindaco Rossa nelle settimane scorse, quando vi siete incontrati?
Soprattutto della vicenda ponte Meier. Ma speriamo di ottenere presto un nuovo incontro, per affrontare ad ampio spettro tutte le questioni che, come cittadini, ci stanno più a cuore. Naturalmente ci rendiamo conto che sul tappeto ci sono in questi giorni tali emergenze, che inevitabilmente fanno passare tutto il resto in secondo piano. Noi comunque, sia chiaro, al confronto con le istituzioni e con le forze politiche ci crediamo, eccome. Certo, in politica si vedono poi più o meno sempre le stesse facce, e questo non è incoraggiante. Ma del resto sta a chi non se ne è mai occupato farsi avanti. Noi stiamo provando anche a creare un coordinamento tra le diverse realtà civiche che si sono presentate alle ultime elezioni.
Ma?
Ma l’impressione è che spesso ognuno sia geloso del suo piccolo orticello, e per niente disposto a confrontarsi, o a costituire un soggetto un po’ più ampio e forte, mettendo a fattor comune competenze e progetti.
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Due convegni, a cui crediamo molto. Il primo sarà dedicato al futuro della città, e al concetto di smart city. Coinvolgeremo esperti veri, di livello nazionale, e cercheremo di portare anche le testimonianze di alessandrini che hanno vissuto o tuttora vivono altrove, e che hanno sperimentato altri modelli di città.
E il secondo?
Il secondo appuntamento è ancora più ambizioso: riflettere sull’identità, culturale ma anche socio economica, di Alessandria, per capire in che direzione muoversi, con grande concretezza. Noi siamo convinti che sia indispensabile creare un evento, di respiro nazionale e internazionale, legato all’immagine della città, e all’economia del territorio. E ci sembra che il comparto agro alimentare sia comunque il segmento più ricco, e al contempo meno valorizzato. Ha presente cosa significa Vinitaly per Verona e la sua provincia? Perché qui non si può pensare a qualcosa di simile, mettendo insieme le forze migliori, e tralasciando i particolarismi? O riusciamo a porre le basi per una nuova stagione di sviluppo, e di lavoro per le persone, o continueremo a piangerci addosso.
Chiudiamo con un cenno alla politica nazionale: lei per chi ha votato finora, e per chi voterà l’anno prossimo?
Ho sempre votato prevalentemente a centro sinistra, anche se sono piuttosto delusa dall’inconcludenza che c’è da quelle parti. Qualche volta in passato sono anche stata tentata di dare fiducia a Berlusconi: ma per fortuna non l’ho fatto, valutando a posteriori. Eh, sì, qui le confesso che stimo molto Riccardo Nencini, segretario del nuovo Psi. Ma per chi voterò l’anno prossimo, davvero non l’ho ancora deciso: c’è una tal confusione in giro. Aspettiamo di vedere quali saranno le proposte concrete.