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Non c’è pace per Valle: nuova variante in arrivo
Nuova variante per Valle, anche se questa volta si tratta di una riduzione delle aree edificabili. Il Comitato Noi di Valle annuncia novità che potrebbero rimettere in discussione la variante principale, quella definita "uno scempio". L'assessore Ferralasco conferma: "entro settembre attenta ricognizione delle previsioni della vigente pianificazione urbanistica nellarea collinare"
Nuova variante per Valle, anche se questa volta si tratta di una riduzione delle aree edificabili. Il Comitato Noi di Valle annuncia novità che potrebbero rimettere in discussione la variante principale, quella definita "uno scempio". L'assessore Ferralasco conferma: "entro settembre attenta ricognizione delle previsioni della vigente pianificazione urbanistica nell?area collinare"
Non c’è pace per Valle San Bartolomeo. Dopo la battaglia, non ancora terminata, del Comitato di Valle, appoggiata dal Movimento 5 Stelle, si aggiunge un altro tassello al complicato quadro. Piccolo, ma sintomatico dell’interesse che ruota attorno alla collina di Alessandria. E’ infatti depositata presso l’albo pretorio una nuova variante al Piano esecutivo convenzionato presentato dalla società Albastro. “Si tratta di una variazione in diminuzione della aree edificabili”, spiega l’assessore all’Urbanistica Marcello Ferrlasco (nella foto). Una variazione, quindi, in sé positiva, presentata lo scorso febbraio e che inizia, con la pubblicazione all’Albo Pretorio l’iter procedurale. “In realtà c’è un punto che non convince – sostiene però l’ex consigliere Paolo Bellotti, portavoce del Comitato di Valle – e cioè un’opera di urbanizzazione in compensazione che avrebbe dovuto essere a carico del privato e che, invece, pare sparita dalla variante”. Siamo solo alle fase iniziali e la variante avrà tutto il tempo per essere valutata. Quel che preme, piuttosto, al Comitato di Valle, è quello di bloccare il progetto che fu (ed è tuttora) oggetto di contestazione: la variante che consente l’edificazione di un complesso di villette e palazzine “in un contesto dove ci sono decine di case non abitate o ancora da terminare”. Le ragioni del “no” il comitato – e ora anche il Movimento 5 Stelle – lo hanno espresso in diverse occasioni e riguardano sia l’opportunità dell’opera che le procedure adottate per l’approvazione della variante. Sul punto – quello procedurale – , il Movimento 5 Stelle aveva anche presentato un’interpellanza in consiglio Comunale nella quale si chiedeva conto del perchè la nuova amministrazione avesse conferito “l’incarico fiduciario fino al 31 ottobre 2012 al dirigente architetto Pierfranco Robotti” nonostante questi “poche ore prima del ballottaggio (che ha visto la vittoria di Rita Rossa) firmava il contratto che darà il via alla distruzione dell’area collinare di Valle San Bartolomeo, rendendo difficile, se non impossibile ogni ulteriore intervento amministrativo volto a scongiurare tale scempio”.
Una questione alla quale l’assessore Ferralasco ha risposto in aula, durante l’ultimo consiglio comunale. “L’atto di firma della convenzione, avvenuto il giorno 18 maggio 2012, ha costituito conclusione di adempimenti tecnico-procedurali direttamente conseguenti all’approvazione del Piano Esecutivo da parte del Consiglio Comunale il 15.03.2010, dei cui contenuti lo schema di convenzione costituisce parte integrante e deve considerarsi rientrante nelle attribuzioni del Dirigente previste dalla normativa vigente. A giudizio dell’amministrazione non è pertanto atto sindacabile in termini di “opportunità” sulla base di – eventuali – diverse valutazioni di tipo politico”.Replica Bellotti (foto a destra): “apprezziamo il fatto che l’assessore abbia risposto all’interpellanza e, soprattutto, il fatto che sia voluto venire di persona in Valle a vedere. Sarebbe stato un segnale importante la non riconferma del dirigente Robotti. Ci chiediamo ancora se era proprio necessario firmare il contratto con la società proponente proprio alla vigilia del ballottaggio. C’erano gli strumenti giuridici al quali appellarsi per non farlo”.
La battaglia del Comitato, comunque, va avanti e “grazie alla collaborazione con la Casa della Legalità stiamo approfondendo questioni tecniche che potrebbero portare a nuovi sviluppi rilevanti. Ci attiveremo quindi con gli organismi previsti dalla legge”.
Dal punto di vista progettuale, secondo l’assessore, tuttavia, esiste ancora lo spazio “di introdurre nelle progettazioni definitive delle opere di urbanizzazione e degli edifici alcune modificazioni che – nel rispetto delle potenzialità riconosciute dal Piano Regolatore e dallo Strumento Esecutivo – consentano un inserimento di più mitigato impatto nel contesto ambientale”. E c’è l’impegno, inoltre “ad effettuare una scrupolosa ricognizione delle previsioni della vigente pianificazione urbanistica nell’area collinare, allo scopo di identificare la opportunità di modifiche od integrazioni dell’apparto normativo, da sottoporre all’attenzione della competente Commissione Consiliare entro il prossimo mese di settembre 2012”.