Costruire insieme accende i motori, fra timori e perplessità
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Costruire insieme accende i motori, fra timori e perplessità

Ai primi di settembre si parte: al via i servizi educativi 0-6 affidati alla nuova azienda speciale. Ma i dubbi restano: ci sarà il “comando funzionale” per i dipendenti di Palazzo Rosso, e quanto durerà? E che ne sarà dei dipendenti Aspal fino ad oggi impiegati sul fronte servizi informatici e tributi?

Ai primi di settembre si parte: al via i servizi educativi 0-6 affidati alla nuova azienda speciale. Ma i dubbi restano: ci sarà il ?comando funzionale? per i dipendenti di Palazzo Rosso, e quanto durerà? E che ne sarà dei dipendenti Aspal fino ad oggi impiegati sul fronte servizi informatici e tributi?

Di sicuro c’è che, ai primi di settembre, i servizi educativi 0-6 anni (asili nido e materne) del Comune di Alessandria saranno progressivamente operativi: via libera prima al rientro dei già frequentanti, e subito dopo semaforo verde per i nuovi inserimenti. Un traguardo non scontato, considerate le vicende degli ultimi mesi, culminate nell’infuocato consiglio comunale di pre Ferragosto.

Ma attenzione, non tutto è risolto: e c’è chi è pronto a scommettere che a breve, dopo i pochi giorni di sosta estiva di molti degli addetti ai lavori, alcuni nodi verranno al pettine, e le parti in causa (in primis il “braccio politico”, ossia il sindaco Rossa e l’assessore Puleio) saranno chiamate ad affrontare nuovi sforzi, e battaglie dall’esito non scontato. Se finora infatti le critiche si sono levate solo dai banchi dell’opposizione di Palazzo Rosso (particolarmente circostanziate e documentate quelle del consigliere comunale del Pdl Emanuele Locci), ora la richiesta di garanzie e certezze potrebbe arrivare proprio da parte di quei dipendenti a tempo indeterminato che, sia sul fronte comunale che su quello Aspal, temono che il terreno possa franare sotto i loro piedi, e non ci stanno a convertire le ampie garanzie di cui hanno beneficiato fino a ieri nelle promesse di oggi, certamente fondate sulla buona fede, ma anche su troppi punti interrogativi.

“Qui appena rientrano dalle ferie, e si accorgono cosa sta succedendo davvero, succede un pandemonio”, afferma un dipendente dell’ente, chiedendo l’anonimato. E da un’altra fonte, autorevole e meno pessimista, arriva comunque un “il quadro normativo di questi mesi è così mutevole, che chiunque sostenga di sapere cosa succederà tra un anno, tra inquadramento delle aziende speciali, patto di stabilità, spending review e tagli agli enti locali, in realtà o è un ingenuo, o è in malafede”. Anche qui, però, segue un “per favore non citarmi”.

Ma come stanno davvero le cose? L’azienda speciale Costruire Insieme ha già un suo provvisorio cda, che serve per iscrivere d’urgenza l’azienda al registro delle imprese, e renderla immediatamente operativa. Nel giro di qualche settimana dovrebbe poi essere nominato il cda “vero” e “politico” mentre, salvo sorprese dell’ultima ora ad oggi improbabili, il direttore della nuova realtà sarà Anna Tripodi (nella foto), già direttore Aspal (di cui gestirà il non breve iter di liquidazione).

I due elementi di forte perplessità, nei corridoi di Palazzo Rosso, sono essenzialmente due: il futuro dei dipendenti a tempo indeterminato in forza ai servizi educativi del Comune di Alessandria, e quello dei dipendenti Aspal che finora si sono occupati di servizi informatici, multe e tributi (c’è chi dice siano una quarantina, chi la metà).
Secondo alcuni osservatori, la coperta è semplicemente corta: la nuova amministrazione ha scelto di muoversi nella direzione dell’ampia tutela dei precari degli asili (mantenendo con ciò fede agli impegni presi in campagna elettorale), ma così facendo si ritrova, suo malgrado, nelle sabbie mobili dei molti, e mutevoli, vincoli normativi nazionali determinati dallo stato di dissesto, dal mancato rispetto del patto di stabilità, dalle continue novità governative sul fronte della spending review.

“Non esageriamo con l’allarmismo – dice l’Rsu Cgil del Comune di Alessandria -, e prendiamo atto degli impegni presi dal sindaco e dall’assessore Puleio, entrambi consapevoli che quarant’anni di storia dei servizi educativi vanno preservati e protetti”. Il che significa: i diritti dei dipendenti a tempo indeterminato non si toccano. Ma il “comando funzionale”, tanto dibattuto in queste settimane, si farà, e per quanto tempo? “Il comando è l’unica strada possibile dati i tempi strettissimi – dicono alla Cgil – e noi crediamo che sia necessario che duri almeno tutto l’anno scolastico, per dare il tempo ai lavoratori, ma anche a chi gestirà la nuova azienda speciale, di organizzare il lavoro, e il futuro”. Rimane però, inutile negarlo, l’incognita legata all’interpretazione che dell’operazione Costruire Insieme verrà data dalla corte dei conti. E’ davvero impossibile che, a posteriori (dati i tempi mai brevissimi di intervento dei giudici: lo si è già verificato in passato), chi ne ha autorità e competenza giudichi tutta l’operazione servizi educativi illegittima? E in quel caso chi ne risponderebbe, e soprattutto cosa ne sarebbe dei dipendenti della struttura? Per questo una adeguata estensione temporale del “comando” appare l’unica soluzione sufficientemente “garantita”. Anche se non tutti sono convinti della sua legittimità. Naturalmente non resta, su questo fronte, che attendere gli sviluppi dei prossimi giorni, mentre i dipendenti Aspal che finora si sono occupati di servizi informatici, multe e tributi resteranno probabilmente per un periodo piuttosto lungo in forza alla “vecchia” azienda comunale, che sarà messa in liquidazione, ma con tempi non brevi. “Nel frattempo – spiega ancora l’Rsu Cgil – è auspicabile che, anche con il coinvolgimento dei parlamentari alessandrini, si riesca ad aprire un confronto vero con il governo, e a capire meglio limiti ma anche possibilità legate alle aziende speciali. Chissà che non si possano delineare scenari diversi, anche più positivi di quelli attuali”. Magari “l’assorbimento” diretto da parte del Comune delle attività oggi affidate alla nuova Costruire Insieme, nonostante il dissesto e il mancato rispetto del patto di stabilità? Lo si capirà meglio nei mesi a venire.

Certamente però, a proposito di diritti “mutevoli” nel tempo, qualcuno in questi giorni evoca un precedente significativo: quello dei dipendenti delle vecchie farmacie comunali. In un decennio passati in sostanza dallo status di dipendenti di Palazzo Rosso a quello di dipendenti di Aspal (prima azienda speciale, e poi Spa), e quindi alla fine “impacchettati” in Farm.Al e privatizzati. “E’ vero che Rossa e Puleio – evidenzia un dipendente dei servizi educativi comunali – si sono impegnati personalmente, e credo in assoluta buona fede. Ma i politici per definizione scadono, e le situazioni nel tempo evolvono: per questo barattare diritti acquisiti con promesse e ipotesi progettuali lascia un po’ l’amaro in bocca, e non poche perplessità”.

 

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