Azienda speciale Costruire Insieme: giovedì “bagarre” in consiglio?
Il nuovo soggetto gestirà i servizi educativi (0-6 anni, nidi e materne) alessandrini, e ci lavoreranno circa 200 addetti. Tra cui i 70 precari, in partenza con contratti a tempo determinato. Il direttore sarà Anna Tripodi. Aspal addio, ma con gradualità
Il nuovo soggetto gestirà i servizi educativi (0-6 anni, nidi e materne) alessandrini, e ci lavoreranno circa 200 addetti. Tra cui i 70 precari, ?in partenza con contratti a tempo determinato?. Il direttore sarà Anna Tripodi. Aspal addio, ?ma con gradualità?
Nel nuovo soggetto confluiranno dunque tutti i servizi socio educativi e culturali oggi di competenza di Aspal, e il relativo personale. In più, probabilmente con la formula del “comando funzionale”, saranno distaccati presso la nuova struttura i lavoratori che operano oggi nel settore all’interno del comune di Alessandria (un centinaio). E i 70 precari di cui tanto si è discusso in questi mesi? Anche loro dovrebbero entrare a far parte, da subito, dell’organico di Costruire Insieme. Sul tema l’assessore Nuccio Puleio è prudente, ma sereno: “non ci sono i tempi tecnici per espletare i bandi di concorso a tempo indeterminato – spiega – per cui l’ipotesi che mi sento di fare, con tutte le verifiche tecniche del caso, è che dovremmo poter attingere dalle vecchie graduatorie, con assunzioni a tempo determinato. Quel che conta, però, è arrivare senza ritardi alla piena apertura del servizio, nell’interesse delle famiglie, e nella piena tutela dei lavoratori, come abbiamo sempre detto. In ogni caso al più presto faremo un incontro con tutte le rappresentanze sindacali”.
Non è un terremoto, perché la decisione era nell’aria, e se ne discuteva da settimane, ma giovedì pomeriggio il dibattito in consiglio comunale si annuncia intenso. Il sindaco Rossa e la giunta hanno comunque ormai vinto la partita che, in queste settimane, li ha visti contrapposti ad alcuni dirigenti dell’ente, a cui qualche addetto ai lavori ha attribuito “ostracismo e tecnica dilatoria”. Nei fatti, si è trattato di un invito alla prudenza e ad approfondite verifiche, nel dubbio che l’opzione azienda speciale potesse avere controindicazioni normative per un comune in dissesto.

E della vecchia Aspal che ne sarà? Sarà messa in liquidazione, con la cessione dei rami d’azienda relativi ai settori educativi, socio-culturali e di politiche giovanili che “va esattamente nella direzione voluta, sia dal lato legislativo, sia da quello di razionalizzazione della spesa in ordine alla predisposizione dell’ipotesi di un bilancio stabilmente riequilibrato”.
Ultimo snodo, tutt’altro che marginale, è quello delle nuove rette degli asili per il prossimo anno scolastico. La normativa per i comuni in dissesto prevede che, di fatto, l’ente si faccia carico soltanto del 18% del costo complessivo, e che il resto venga prelevato dalle tasche delle famiglie. Al riguardo da Palazzo Rosso fanno sapere che è stata fissata una nuova fascia di reddito (da 22.000 a 30.000 euro di reddito Isee), e l’obiettivo è “individuare un nuovo sistema di agevolazioni per le famiglie con più bambini iscritti al nido, e di sostegno alle famiglie in difficoltà”. 
Basterà tutto ciò a tranquillizzare i sindacati, e soprattutto gli alessandrini? Per molti di loro si prospetta un “salasso” di dimensioni davvero significative, tanto che non pochi nuclei famigliari potrebbero, in fin dei conti, trovare più conveniente optare per strutture private. Anche questo, in fondo, è un “effetto perverso” del dissesto.